Google ha deciso di semplificare il processo di autenticazione con un aggiornamento del reCAPTCHA.
Questo si limiterà a chiedere agli utenti di spuntare una casellina che affermi che non siano dei bot. Secondo quanto affermato da Vinay Shet, product manager di Google, attraverso questo aggiornamento del reCAPTCHA si semplificherà il processo di autenticazione degli utenti.
CAPTCHA è l’acronimo di “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart”. Si riferisce a quel test che richiede all’utente di inserire in una casella di testo un insieme di lettere e numeri visualizzati in un’immagine volutamente distorta.
Il sistema è adottato dai siti web per assicurarsi che l’utente sia un essere umano e non un bot o un web crawler. Ora Google ha deciso di semplificare l’intero processo chiedendo all’utente di spuntare semplicemente una casellina accanto alla frase “I’m not a robot”.
Cosa cambia con il nuovo aggiornamento di Google
Grazie alla novità introdotta da Google, sui siti Web che utilizzano la nuova API gli utenti potranno confermare di essere umani con un semplice clic, senza dover effettivamente risolvere un CAPTCHA. In realtà l’aggiornamento del sistema di autenticazione reCAPTCHA nasce dalla necessità di migliorare l’efficienza del processo.
Secondo Google, infatti, gli attuali algoritmi sono in grado di interpretare correttamente i test CAPTCHA con un grado di successo vicino al 100%. All’inizio dell’anno Google ha ottimizzato il sistema di reCAPTCHA introducendo un approccio basato sull’analisi del comportamento dell’utente e del relativo rischio.
“Alcuni mesi fa – ha spiegato l’azienda di Mountain View – abbiamo annunciato una versione migliorata di reCAPTCHA che utilizza tecniche avanzate di analisi del rischio per distinguere gli esseri umani dalle macchine. Ciò ci ha permesso di ridurre le distorsioni del testo e mostrare ai nostri utenti CAPTCHA che si adattano ai loro profili di rischio. In altre parole, con un’alta probabilità, i nostri utenti umani validi vedrebbero CAPTCHA che troverebbero facili da risolvere. Il traffico abusivo, d’altro canto, otterrebbe dei CAPTCHA progettati per fermarlo”.
In altre parole, la complessità del test CAPTCHA proposto all’utente sarà collegata alla probabilità che al di là del terminale ci sia un essere umano o un bot. Google applicherà un algoritmo simile ai CAPTCHA audio utilizzando un’analisi del rischio utente.
Qualora il nuovo reCAPTCHA non fosse in grado di valutare tale rischio, Google continuerà a proporre il classico CAPTCHA da risolvere. Da mobile Google potrebbe presentare un’immagine da interpretare o una griglia di nove immagini, chiedendo di selezionare quelle che corrispondono a determinati parametri.