OTP cos’è? La password usa e getta alla base della sicurezza digitale
Nel mondo della sicurezza digitale, il termine OTP viene menzionato frequentemente. L’acronimo sta per One Time Password, ovvero una password usa e getta che viene usata una sola volta per autenticare un accesso o una transazione. Questo metodo è diventato fondamentale nell’autenticazione a due fattori (Two Factor Authentication o 2FA), una misura di sicurezza aggiuntiva che protegge gli utenti da furti d’identità e accessi non autorizzati.
OTP significato: le password monouso e l’autenticazione a due fattori
Il significato di OTP è semplice: si tratta di un codice temporaneo che aggiunge un livello extra di sicurezza oltre alla password tradizionale. Per esempio, quando accedi al tuo conto bancario online, potresti dover inserire un codice OTP inviato via SMS. Questo codice OTP garantisce che solo tu, in possesso del tuo dispositivo mobile, possa completare l’accesso.
Le OTP sono particolarmente efficaci contro il furto d’identità, poiché anche se un malintenzionato riesce a ottenere la tua password, non potrebbe comunque accedere senza il codice OTP.
Differenze tra TOTP e HOTP
Sebbene il funzionamento delle OTP si basi su una tecnologia consolidata, esistono diverse varianti, tra cui le TOTP e le HOTP.
Vediamo le differenze principali tra queste altre due tipologie di password monouso.
HOTP (HMAC-Based One-Time Password): è una password usa e getta generata basandosi su un contatore incrementale e un algoritmo di hash. Ogni volta che l’utente richiede un codice, il contatore aumenta, generando una nuova OTP. Questo metodo è usato spesso per l’autenticazione in ambienti dove il tempo non è un fattore cruciale, poiché il codice rimane valido fino a quando non viene impiegato.
Esempio: immagina di accedere a un servizio di firma remota. Ogni volta che richiedi un codice OTP, viene generato un nuovo codice basato su un contatore. Anche se il tempo passa, quel codice sarà valido finché non lo usi.
TOTP (Time-Based One-Time Password): genera un codice OTP basandosi sull’ora corrente e un algoritmo di hash. Questo codice è valido solo per un breve periodo di tempo (di solito 30 secondi, ma più in generale varia da 15 a 60 secondi), il che lo rende ideale per contesti dove la sicurezza temporale è fondamentale.
Esempio: supponiamo che tu stia accedendo a una piattaforma di trading online. Ogni 30 secondi, un nuovo codice TOTP viene generato e devi usarlo rapidamente per completare l’autenticazione.
Vantaggi dell’autenticazione a due fattori con OTP
L’autenticazione a due fattori, specialmente quando supportata da OTP, offre numerosi vantaggi:
- protezione aggiuntiva in quanto, anche se un malintenzionato conosce la tua password, non può accedere senza il codice OTP;
- difesa contro il furto d’identità poiché la necessità di un secondo fattore rende molto più difficile per gli hacker ottenere accessi non autorizzati;
- conformità normativa dato che in alcuni settori, come quello finanziario, l’uso di 2FA è obbligatorio per rispettare le normative di Strong Customer Authentication (SCA).
Implementazione pratica di una One Time Password
Le OTP possono essere implementate in vari modi, a seconda delle esigenze di sicurezza e della praticità d’uso. Le opzioni comuni includono l’invio di codici tramite SMS, l’uso di applicazioni di autenticazione come Google Authenticator, o l’impiego di dispositivi hardware specifici, chiamati token.
1. Invio via SMS
Questo è uno dei metodi più comuni e semplici da implementare. Tuttavia, questo tipo di invio degli OTP è stato progressivamente abbandonato in quanto più facilmente intercettabile dai BOT OTP, programmi automatici che simulano il comportamento umano per intercettare i codici inviati. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) già nel 2016 ha raccomandato di dismettere l’autenticazione tramite SMS.
2. App di autenticazione
Le applicazioni come Google Authenticator o Authy generano codici TOTP direttamente sul dispositivo dell’utente. Questo metodo è più sicuro rispetto agli SMS, poiché non dipende dalla rete mobile.
3. Token hardware
Questi dispositivi fisici generano codici OTP che possono essere usati per l’autenticazione. Sono particolarmente utili in ambienti aziendali o per utenti che necessitano di un livello di sicurezza molto elevato.
Considerazioni sulla sicurezza
Sebbene le OTP migliorino significativamente la sicurezza, non sono infallibili. È importante adottare ulteriori misure di sicurezza per proteggere l’accesso ai sistemi. Ecco alcune best practice:
- assicurarsi che il dispositivo impiegato per ricevere o generare OTP sia protetto da accessi non autorizzati;
- cambiare regolarmente le password e aggiornare i metodi di autenticazione;
- tenere traccia degli accessi al sistema e segnalare eventuali attività sospette.
Tempistiche e accessibilità nell’uso di TOTP
L’uso del metodo TOTP può risultare poco pratico nel caso in cui il proprio dispositivo sia lento o ci siano problemi di connessione. Infatti, se l’applicazione si blocca o la connessione Internet si interrompe improvvisamente, si è costretti a dover inserire rapidamente il codice generato, prima che scada, o aspettare che ne venga prodotto uno nuovo. Questo può risultare frustrante, specialmente quando i tempi di reimpostazione della password monouso sono brevi.
Un altro aspetto critico è l’accessibilità. Poiché la frequenza di aggiornamento delle TOTP è fissa e generalmente non modificabile dagli utenti, le password a tempo possono risultare meno accessibili per chi ha difficoltà motorie o cognitive. In questi casi, le password HOTP offrono un’alternativa migliore, permettendo più tempo per inserire il codice prima che venga rigenerato.
Quale scegliere: TOTP o HOTP?
La scelta tra TOTP e HOTP dipende dal contesto in cui vengono applicate:
- TOTP è ideale per applicazioni dove la tempestività è cruciale. Ad esempio, l’accesso a piattaforme di trading o la verifica di transazioni bancarie online;
- HOTP è più adatto per ambienti dove il tempo non è un fattore determinante, come l’autenticazione per dispositivi fisici o l’accesso a sistemi legacy.