In un precedente articolo abbiamo visto come si ottiene SPID per minori, in questo articolo vediamo come si usa. Parliamo dell’identità digitale per chi ha tra i 5 e i 18 anni, regolata da Agid e che partirà dal 1° agosto 2022.
In questo articolo affrontiamo tre importanti aspetti:
– il potere dei genitori sui figli nell’autorizzare o impedire l’accesso ai servizi online;
– la procedura per l’accesso di giovani e bambini ai servizi online;
– come SPID può proteggere i minori da contenuti online inappropriati.
SPID per minori: ruolo e poteri del genitore
Quando un minore usa l’identità digitale per accedere a un servizio online è importante avere presente la differenza tra autorizzazione all’uso del servizio e consenso al trattamento dei dati:
- autorizzazione a utilizzare il servizio: è espressa sempre da chi esercita la responsabilità genitoriale (genitore, tutore o amministratore di sostegno);
- consenso al trattamento dei dati personali: è reso dal titolare della responsabilità genitoriale se il minore è under 14 o direttamente dal minore se ha compiuto 14 anni.
Visto che per l’accesso al servizio serve l’autorizzazione del genitore, il fornitore concede 24 ore di tempo da quando il minore effettua la richiesta. Il genitore può anche indicare la durata dell’autorizzazione, consentendo al minore un accesso libero al servizio durante tale periodo. L’Identity Provider (Idp) inoltre, deve consentire al genitore di gestire lo SPID del minore, consentendogli di sospendere o revocare sia l’identità digitale che le autorizzazioni rilasciate. L’Idp fornisce un servizio simile anche al minore over 14, che deve poter almeno sospendere la sua identità digitale e consultare gli accessi eseguiti.
SPID minori, quando si può usare senza l’autorizzazione degli adulti
Ci sono due casi in cui non è prevista l’autorizzazione del genitore.
Il primo riguarda i servizi online forniti dagli istituti scolastici, per i quali l’approvazione del genitore è data per scontata. Un secondo caso riguarda, invece, i servizi di prevenzione o consulenza diretta, per i quali l’autorizzazione può essere esclusa a tutela della riservatezza del minore.
Come esempio si pensi a un servizio di prevenzione o consulenza diretta per problematiche inerenti la sfera intima del minore o il suo rapporto con i genitori. Rifacendosi al GDPR, le Linee guida stabiliscono che il fornitore di servizi “deve individuare i casi in cui non deve chiedere all’esercente la responsabilità genitoriale l’autorizzazione all’accesso del minore al servizio”.
Cosa accade a SPID quando il minore compie 18 anni
Quando il minore compie 18 anni, l’Idp gli invia un messaggio in cui lo avverte che può revocare la propria identità digitale. In assenza di revoca, l’Idp deve:
- eliminare i legami con l’identità digitale del genitore;
- rimuovere le limitazioni imposte dalla minore età;
- cancellare le informazioni sull’utilizzo dell’identità digitale del minore rese disponibili al genitore, ad eccezione dei log.
Come avviene l’accesso ai servizi con SPID da parte del minore
La procedura di accesso ai servizi da parte del minore cambia a seconda se serve o meno l’autorizzazione del genitore.
- Se non serve l’autorizzazione del genitore (per servizi scolastici, di prevenzione o consulenza diretta per gli over 14) quando il minore chiede di accedere al servizio parte automaticamente la procedura di autenticazione, che comprende la verifica di congruenza tra l’età del minore e l’età richiesta dal fornitore per accedere al servizio.
- Se serve l’autorizzazione del genitore, invece, quando il minore chiede di accedere al servizio il genitore riceve una notifica sul proprio cellulare e può decidere se autorizzare o meno l’accesso del minore al servizio.
SPID minori, come si usa per proteggere i più piccoli dal web
SPID potrebbe rivelarsi molto utile per disciplinare l’uso del web da parte dei minori. Per ogni servizio i fornitori possono selezionare l’accesso in base alla fascia d’età, inserendo età minima ed eventuale età massima. Inoltre possono selezionare l’età al di sotto della quale è necessaria l’autorizzazione del genitore.
Questa funzione potrebbe imprimere un cambiamento epocale nel rapporto che i minori hanno con il web. Ad esempio, grazie a SPID un sito per adulti potrebbe impedire a un minore di accedere a contenuti inappropriati per la sua età. Inoltre, siti web, social network o piattaforme di gaming potrebbero fissare un limite giornaliero di navigazione. SPID potrebbe così contrastare la dipendenza da internet o il gaming disorder.