In questo articolo parliamo di tecnologia blockchain, spiegando in maniera semplice cos’è, quali sono le sue origini e chi l’ha inventata.
L’articolo fa parte di una guida in 4 parti con tutto quello che c’è da sapere sulla blockchain, per avere una preparazione sufficiente a conoscere questa tecnologia così rivoluzionaria.
Cos’è la blockchain
Per capire cos’è la blockchain possiamo partire dal suo significato. Blockchain significa letteralmente catena di blocchi. Mentre una catena fisica è formata da tanti anelli di metallo collegati tra loro, la blockchain è una catena digitale dove al posto degli anelli di ferro abbiamo dei blocchi di informazioni, collegati tra loro uno dopo l’altro.
Le informazioni che si aggiungono alla blockchain si chiamano transazioni e tutte insieme formano un registro digitale. Le transazioni sono riportate in tempo reale nel registro, che quindi risulta sempre aggiornato.
Volendo usare un linguaggio più tecnico possiamo dire che la blockchain è un database decentralizzato e condiviso tra una rete peer-to-peer di nodi informatici.
Questo significa che a gestire il database e a decidere quali dati vi si debbano registrare non è un’autorità centrale, ma una pluralità di soggetti.
Secondo una definizione del Financial Times, la blockchain è “una rete di computer, che devono unanimemente approvare una transazione, affinché questa sia registrata su un registro pubblico, che tutti i partecipanti alla rete possono consultare”.
Mancando un’autorità centrale che decide per tutti, per aggiungere nuove informazioni al database (quindi per aggiungere un nuovo blocco alla catena) i diversi nodi della rete devono mettersi d’accordo, raggiungendo il consenso. Questo implica che possano fidarsi l’uno dell’altro.
La grande innovazione portata dalla blockchain riguarda proprio il modo in cui consente di raggiungere il consenso, permettendo ai nodi di gestire in maniera sicura il database, anche in assenza di un’autorità centrale.
La storia della blockchain
Anche se la tecnologia blockchain è abbastanza recente, l’idea alla base della blockchain è molto più datata e ha una storia che ci porta indietro nel tempo e che parte da Yap, una piccola isola della Micronesia. È qui che – diversi secoli fa – è nato il primo antenato della blockchain.
Nell’isola di Yap, a un certo punto accanto alle monete tradizionali rappresentate da conchiglie, fu introdotto il Rai, una moneta fatta di un materiale simile al marmo, estratto da cave scoperte nella vicina isola di Palau.
Dato il valore attribuito al materiale e la fatica per realizzarli, più i Rai erano grandi e più avevano valore. Alcune monete arrivarono ad avere un diametro di 3 metri e un peso di 4 tonnellate.
Per questo motivo le monete avevano un buco centrale, usato per trasportarle a spalla con un palo. Tuttavia, il trasporto era evidentemente dispendioso.
Quindi, fu introdotto un sistema di pagamento che evitava il trasferimento fisico delle monete.
Il trasferimento era solo contabile e veniva annotato su dei registri cartacei condivisi tra tutti i possessori di monete. Quando una moneta passava di proprietà tutti aggiornavano il proprio registro.
Il sistema non era governato da un’autorità centrale garante, ma si reggeva su un’informazione diffusa e distribuita.
Il costante aggiornamento dei registri assicurava l’unicità di ogni transazione e garantiva che una stessa moneta non venisse spesa più volte contemporaneamente.
Inoltre, riportando le informazioni aggiornate sulla titolarità di ogni singola moneta, i registri consentivano a tutti di verificare, ex ante, la fattibilità della transazione stessa.
Chi ha inventato la blockchain
L’inventore della blockchain è Satoshi Nakamoto, pseudonimo dietro cui si nasconde la persona (o, molto più probabilmente, il collettivo) che nel 2008 ha pubblicato il paper “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”.
Il paper descrive, per la prima volta, sia il concetto di Bitcoin che il funzionamento del sistema di registri per tracciarne la circolazione.
La tecnologia blockchain, quindi, nasce e si sviluppa insieme alle cryptovalute. Infatti, la tecnologia blockchain consente di registrare in maniera immodificabile i passaggi di moneta digitale, mediante registri condivisi e aggiornati in tempo reale.
I registri rappresentano, quindi, un particolare tipo di database o registro digitale e sono oggi usati anche per applicazioni diverse da quelle che riguardano le valute digitali.
Nella seconda parte della guida vediamo quali sono le caratteristiche principali della blockchain, quali dati contiene e come funziona.
Nella terza parte vedremo quali sono i modi in cui i nodi raggiungono il consenso nella gestione della blockchain.
Nella quarta e ultima parte vedremo quali sono i diversi tipi di blockchain.