Cos’è ChatGPT, quale tecnologia usa, cosa ci consente di fare? ChatGPT, software progettato e istruito dalla società OpenAI, è indubbiamente la rivelazione tecnologica degli ultimi mesi, protagonista di un dibattito polarizzato. Da un lato chi sogna di sfruttarne le potenzialità, dall’altro chi teme l’incubo di una tecnologia che toglie posti di lavoro.
Vale la pena, allora, capire come funziona ChatGPT. In questo modo cercheremo di capire anche se davvero ChatGPT può sostituire una persona. O se, più semplicemente, va visto come un tool che quella stessa persona può usare per migliorare il suo lavoro.
Cos’è ChatGPT in parole semplici
Spiegato in parole semplici, ChatGPT è un software online per simulare una conversazione con un essere umano con contenuti adeguati e usando un tono colloquiale. Proprio come farebbe una persona in carne e ossa.
Un software capace di comportarsi così prende il nome di chatbot (chiamato anche chat bot o chatterbot). Tutti noi abbiamo a che fare con un chatbot ogni volta che, ad esempio, chattiamo con l’assistenza online di un sito web.
Cos’è ChatGPT tecnicamente
Da un punto di vista tecnologico ChatGPT è un modello linguistico di grandi dimensioni, che usa l’intelligenza artificiale e, in particolare, il machine learning.
In informatica, un modello linguistico è ciò che consente a un software di imparare a esprimersi come un essere umano. L’apprendimento avviene con un training iniziale, durante il quale il software riceve in pasto una grande quantità di dati di testo da immagazzinare.
Un modello linguistico di grandi dimensioni viene addestrato con grandi quantità di dati (nell’ordine dei Petabyte) ed è in grado di gestire un numero elevato di parametri. I parametri sono i valori che il modello riesce a cambiare autonomamente man mano che impara. Per questo i parametri indicano il grado di abilità del modello nello svolgimento di un compito, come appunto la generazione di un testo. Un modello linguistico di grandi dimensioni, inoltre, può svolgere compiti diversi, a differenza dei cosiddetti modelli linguistici perfezionati o perimetrali, che invece hanno dimensioni ridotte e consentono lo svolgimento di compiti più limitati.
Il machine learning (o apprendimento automatico) è una branchia dell’intelligenza artificiale che si occupa di creare sistemi capaci di apprendere le informazioni ricevute sotto forma di testi, e di elaborarle per migliorare la loro performance.
Un modello linguistico (o Language Model, LM) attraverso algoritmi e tecniche statistiche e probabilistiche, usa il machine learning per elaborare le informazioni ricevute e ottenere una distribuzione di probabilità delle parole usate nei testi appresi. In questo modo, la macchina impara a prevedere qual è la probabilità che una frase sia composta da una specifica sequenza di parole. Ovvero, la macchina impara quale sarà la parola successiva più probabile all’interno di una frase, in base alla parola precedente.
È questa conoscenza della distribuzione di probabilità delle parole apprese che mette in grado la macchina di costruire frasi sensate.
Come è nato ChatGPT
ChatGPT è stato messo a punto a partire dai modelli InstructGPT (o GPT-3.5) che sono l’evoluzione di GPT-3, un modello linguistico di grandi dimensioni sviluppato nel 2020 da OpenAI.
A sua volta, GPT-3 è l’evoluzione dei precedenti GPT-1 e GPT-2. L’acronimo GPT sta per Generative Pre-trained Transformer, che si può tradurre in italiano con Trasformatore Generatore Pre-istruito.
Il Trasformatore è un particolare tipo di rete neurale (cioè una rete di software che lavorano in connessione come una rete neurale biologica) che riesce a tracciare la posizione di ogni singola parola o frase all’interno di una sequenza di parole e frasi. In questo modo i trasformatori aiutano le macchine a imparare che una singola parola può avere significati differenti in base alle altre parole che la precedono o la seguono all’interno della frase in cui si trova.
ChatGPT è stato realizzato in due fasi:
• una prima fase di messa a punto, svolta con tecniche di apprendimento automatico non supervisionato (i dati di input non sono classificati e non hanno un corrispondente valore di output, ma la macchina deve scoprire da sola eventuali relazioni tra dati);
• una seconda fase di ottimizzazione, svolta con tecniche di apprendimento automatico supervisionato (i dati di input sono etichettati e a ogni input è associato un output e questa relazione viene usata dalla macchina per apprendere le regole del modello) e apprendimento automatico per rinforzo (la macchina riceve un obiettivo e impara a raggiungerlo compiendo autonomamente la scelta giusta).
Perché ChatGPT ha avuto successo
Come visto, durante la costruzione di un modello linguistico la fase più importante è il training iniziale della macchina. Più sono le informazioni che la macchina riceve, maggiore sarà il suo grado di preparazione e maggiore, infine, sarà la qualità delle elaborazioni – cioè delle risposte – che saprà restituire.
ChatGPT ha avuto successo perché si basa su GPT-3, modello linguistico basato su 175 miliardi di parametri (erano “solo” 1,5 miliardi nel precedente GPT-2), ma anche perché rispetto a GPT-3 è stato addestrato anche manualmente da esseri umani. Questo ha migliorato il livello delle risposte che ChatGPT è in grado di fornire, eliminando il cosiddetto testo tossico (testo che contiene falsità o espressioni razziste, omofobe o comunque discriminatorie o politicamente non corrette).
Come si usa ChatGPT in pratica
Per usare ChatGPT e metterlo alla prova bisogna andare sul sito di OpenAI e cliccare su Try ChatGPT.
A questo punto bisogna registrarsi e creare un proprio account cliccando su Sign up.
Nella schermata successiva bisogna inserire una propria email e poi creare una password. In alternativa è possibile loggarsi con un proprio account Google o Microsoft.
Effettuato l’accesso, si arriva alla schermata in cui, in basso, troviamo la barra di ricerca, in cui possiamo scrivere a ChatGPT la nostra richiesta, inviandola cliccando sul simbolo dell’aeroplanino posto a destra.
Anche noi abbiamo messo alla prova ChatGPT, chiedendogli di parlarci di ChatGPT. Il risultato è riportato nell’immagine che segue.
ChatGPT, usi possibili
Anche se il nome può far credere che il suo uso riguardi solo un chatbot capace di tenere una chat con un utente, ChatGPT può essere utilizzato come modello di partenza per la realizzazione di funzioni diverse.
Tra queste, a titolo di esempio, abbiamo:
- completamento e suggerimento di testo: ad esempio quando scriviamo messaggi con lo smartphone o su un motore di ricerca;
- generazione di testo o contenuti: possiamo chiedere a ChatGPT di scrivere un racconto o una sceneggiatura, fornendo ad esempio alcuni elementi iniziali, oppure di creare un piano editoriale o la scaletta di un articolo;
- riassunto e traduzione di un testo;
- analisi e classificazione di un testo: per capirne il sentiment positivo o negativo o per stabilire se si tratta di spam;
- generazione di codice informatico.
ChatGPT sostituirà l’uomo?
Dopo aver visto come funziona e come è stato messo a punto il suo modello linguistico, abbiamo qualche elemento in più per rispondere alla domanda su quale sarà l’effetto di ChatGPT sul mondo del lavoro.
ChatGPT sostituirà quei lavoratori che oggi svolgono compiti e operazioni che anche il chatbot dimostra, almeno in prima analisi, di poter fare? La risposta, ovviamente, noi non l’abbiamo. Ma si può sempre chiedere a ChatGPT…
Scherzi a parte, forse basta mettere in fila due elementi per cercare una risposta.
Il primo elemento è che, come scrive OpenAI sul suo sito, i dati di testo ricevuti da ChatGPT in fase di training si fermano al 2021. Quindi, in attesa di un aggiornamento, sappiamo che ChatGPT fornisce risposte non aggiornate. Essere fermi al 2021 può sembrare poca cosa se si tratta di chiedere chi ha scritto I Promessi Sposi o quando è stata scoperta l’America. Diventa un tempo lunghissimo, invece, se si tratta di chiedere contenuti aggiornati su tematiche in continua evoluzione come medicina, economia o tecnologia.
Il secondo elemento ci viene fornito ancora una volta da OpenAI, che sul suo sito web avverte gli utenti sul fatto che ChatGPT non è connesso a Internet e, proprio perché le sue informazioni sono ferme al 2021, ha una conoscenza limitata del mondo e degli eventi dopo tale data e quindi può produrre risposte errate, istruzioni dannose o contenuti distorti.