Cobot significato del termine
La parola cobot nasce dalla fusione dei termini collaborazione e robot: in pratica stiamo parlando di robot collaborativi che lavorano a fianco degli esseri umani e li sostituiscono nelle mansioni più ripetitive, usuranti o pericolose.
Ormai largamente diffusi nella grande industria, i cobot stanno prendendo piede anche nelle PMI essendo uno strumento in grado di migliorare la produttività aziendale tanto che, secondo i dati riportati dall’osservatorio Mecspe durante la rassegna manifatturiera tenutasi a Bologna dal 6 all’8 marzo, la robotica collaborativa è presente nel piano di investimento del 10% delle aziende italiane e tale percentuale potrebbe raddoppiare nel 2024.
Cobot cosa sono e come usarli in azienda?
I cobot sono robot antropomorfi capaci di interagire con l’ambiente circostante e progettati per lavorare a stretto contatto con l’operatore, con il quale condividono spazi limitati, senza il bisogno di barriere protettive all’intorno. Rispettano elevati standard di sicurezza, flessibilità e compattezza. Essendo meno ingombranti e meno pesanti dei robot industriali possono essere utilizzati in spazi più ristretti e venire facilmente spostati a seconda delle necessità.
Utilizzati per vari impieghi, e non solo a livello industriale (vengono ad esempio adoperati anche in ambito chirurgico), sono adatti sia per collaborare con l’uomo che per la collaborazione con altri macchinari. Si può ricorrere ai cobot in fase di assemblaggio di componenti o per il caricamento di macchine CNC o di macchine utensili, per la movimentazione dei materiali e la pallettizzazione, nell’ambito del controllo qualità, per il trasporto della merce al punto di stoccaggio, per lo sgombero di contenitori vuoti, nel trasporto di materiali e di pezzi, per la finitura di superfici, per la saldatura e in molti altri ambiti. I cobot sono facilmente adattabili alle specifiche esigenze delle varie aziende migliorando in modo considerevole l’efficienza dei processi produttivi.
Cobot robot: è il caso di usarli in azienda?
Oggi, tutte le aziende, anche quelle di dimensioni più modeste, dovrebbero prendere in considerazione l’investimento in robot collaborativi dato che questi permettono di sfruttare tutti i benefici dell’automazione robotica avanzata senza dover affrontare i lunghi tempi di installazione richiesti dai robot industriali, la loro programmazione complessa che richiede un adeguato addestramento del personale, la schermatura delle celle di lavoro. I cobot possono essere messi in funzione in tempi rapidi, sono macchine il cui uso è estremamente intuitivo e sicuro poiché sono dotati di sensori che bloccano il robot ogni volta che riscontra la presenza di una persona o di un altro oggetto nelle vicinanze.
La possibilità di riprogrammare i cobot nel momento in cui ci sono nuovi ordini di lavoro, la facilità con cui possono essere converti in caso di cambi di pezzi ripetuti, la possibilità di effettuare la produzione automatizzata in modo conveniente anche in caso di piccoli lotti, fanno dei cobot uno strumento utile al fine di incrementare la produttività.
L’impiego della robotica collaborativa può risultare particolarmente utile quando si riscontrano problemi di sicurezza sul lavoro, se sono presenti attività potenzialmente pericolose per la salute dei dipendenti, se si hanno difficoltà a reperire manodopera, se c’è il bisogno di ridurre i costi per poter essere competitivi rispetto alla concorrenza, se è necessario migliorare la qualità dei prodotti o ridurre i tempi di produzione o gli sprechi di materiali: il ricorso ad una maggiore automazione può rappresentare la soluzione ai propri problemi.
In tutti questi casi, però, è necessario comprendere se può risultare più utile ricorrere alla robotica collaborativa o ai robot industriali. Se si dispone di spazio limitato, se non si ha bisogno di una produzione estremamente veloce e per grandi volumi, se si ha la necessità di avere flessibilità per automatizzare molti processi differenti riducendo i tempi di fermo per il passaggio dall’uno all’altro, se si ha bisogno di una soluzione che può essere facilmente usata senza lunghi tempi di apprendimento, allora adottare un robot collaborativo può essere la scelta giusta.
Cobots: come scegliere quelli più adatti per la propria azienda?
Una volta compreso se i cobot possono costituire una valida soluzione rispetto a quelle che sono le proprie esigenze, l’azienda è chiamata a scegliere i robot collaborativi più adatti alle proprie necessità: ogni impresa, infatti, ha bisogni e requisiti specifici, e quindi è importante valutare attentamente le caratteristiche dei diversi modelli di cobot disponibili sul mercato.
Vediamo alcune domande da porsi per capire come orientare la propria scelta:
- quali compiti dovrà svolgere il cobot? Queste macchine possono svolgere decine di compiti diversi a seconda dell’applicazione in cui vengono inseriti. Le differenti attività, però, possono rendere necessaria una capacità di carico e un raggio d’azione diversi. Quindi bisogna capire quali sono i pesi da spostare e le aree operative. Un cobot con una grande capacità di carico potrebbe essere necessario nel caso debbano essere svolte attività che richiedono il sollevamento di oggetti pesanti, mentre un cobot con un ampio raggio di azione potrebbe essere più adatto per le attività che necessitano di un grande spazio di lavoro;
- in quale ambiente il cobot dovrà lavorare? Se si tratta di ambienti polverosi o sporchi o si prevede che esso entri in contatto con il liquido di raffreddamento delle macchine o se si effettuano produzioni alimentari possono essere necessari particolari livelli di protezione IP;
- qual è il numero di assi? Normalmente sono sufficienti 6 assi, ma è possibile arrivare anche a 14. Nella scelta, come sempre, bisogna capire quali sono le necessità attuali dell’azienda e quali potrebbero essere le sue necessità future;
- l’interfaccia utente è intuitiva e facile da usare? Questo rende più semplice l’implementazione del cobot nell’ambiente di lavoro e la formazione del personale;
- il cobot deve comunicare con altri macchinari? Se la risposta è sì, è evidente che utilizzare un cobot con lo stesso protocollo di comunicazione delle altre apparecchiature permette di risparmiare sui costi e sui tempi di integrazione;
- qual è la sensoristica del cobot e quali sono i sistemi di arresto di emergenza? I sensori di cui sono dotati i cobot gli permettono di percepire il mondo circostante e di operare in sicurezza con gli esseri umani in modo da prevenire possibili collisioni arrestandosi in caso di emergenza;
- qual è la vita utile del cobot? Essa può variare in funzione del produttore. Quindi è importante sapere per quanto tempo sarà supportato dalla casa produttrice e quanti anni copre la garanzia;
- quanto è flessibile il cobot? Le esigenze future dell’azienda potrebbero cambiare: in questo caso il robot collaborativo potrà facilmente essere riprogrammato? I software che utilizza possono essere aggiornati senza difficoltà?
- il produttore da cui si intende acquistare produce anche robot industriali? Se l’azienda in futuro avesse bisogno anche di questi ultimi sarà più facile per il personale dipendente imparare ad utilizzarli;
- il fornitore è in grado di assicurare un’adeguata assistenza durante l’uso del cobot? Il supporto tecnico è fondamentale sia nella fase iniziale di utilizzo del robot collaborativo che in caso di eventuali problemi successivi.
In conclusione, la scelta del cobot giusto può avere un impatto significativo sull’efficienza e sulla produttività dell’azienda. Pertanto, è importante prendere in considerazione tutti questi fattori durante il processo di selezione.