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Punteggio ESG vs Rating ESG: differenze e implicazioni per le imprese

L'ESG rappresenta un insieme di criteri che valutano quanto un'azienda sia sostenibile e responsabile. Integra fattori ambientali, sociali e di governance nelle decisioni aziendali e negli investimenti. Il risultato di questa analisi si traduce in punteggi e rating che offrono una visione del profilo di sostenibilità di un'impresa.
Punteggio ESG vs Rating ESG: differenze e implicazioni per le imprese
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

ESG e imprese: una relazione sempre più strategica

Negli ultimi anni i termini ESG e rating ESG sono entrati nel linguaggio comune del mondo imprenditoriale, finanziario e istituzionale riflettendo una crescente consapevolezza che va ben oltre la semplice conformità normativa.

Parallelamente, il mondo delle imprese ha assistito a un cambiamento di prospettiva sempre più marcato: le performance economico-finanziarie non sono più sufficienti a descrivere la solidità e l’affidabilità di un’organizzazione. Il valore di un’azienda si misura anche attraverso il suo impatto sull’ambiente, sulle persone e sulla qualità dei processi decisionali interni.

In questo contesto, il concetto di ESG è diventato un riferimento centrale per analizzare la sostenibilità nel lungo termine. Ma cosa si intende davvero con ESG, e come si distinguono punteggio ESG e Rating ESG?

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ESG acronimo: oltre la sigla, un nuovo modello di impresa

L’acronimo ESG identifica tre aree fondamentali: Environmental, Social e Governance. Questi criteri non sono solo un insieme di parametri tecnici, ma rappresentano una lente attraverso cui valutare la capacità di un’impresa di operare in modo responsabile e lungimirante.

Il fattore ambientale (E) riguarda come un’organizzazione interagisce con l’ecosistema che la circonda: uso delle risorse, emissioni, gestione dei rifiuti, impatto sul clima. Non si tratta solo di ridurre il danno, ma di ripensare modelli produttivi in un’ottica rigenerativa.

Il fattore sociale (S) si concentra su relazioni, equità e inclusione: benessere dei lavoratori, diritti umani nella filiera, relazioni con le comunità locali. È la dimensione umana dell’impresa, spesso la più trascurata ma anche la più sensibile.

Il fattore di governance (G) abbraccia la struttura decisionale, l’etica aziendale, la trasparenza, i meccanismi di controllo interno e la partecipazione degli stakeholder. Non è solo “chi comanda”, ma “come si decide”.

ESG, significato e connessione con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Cogliere la portata del concetto di ESG significa riconoscere che la sostenibilità non è un aspetto collaterale, ma una parte integrata del valore d’impresa. Non è un’etichetta da apporre a posteriori, bensì un percorso che guida l’intera strategia aziendale.

In quest’ottica, molte imprese stanno allineando processi e strategie agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite, un insieme di traguardi globali che toccano aspetti economici, ambientali e sociali della vita umana e aziendale.

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Punteggio ESG e Rating ESG: le differenze

In ambito ESG, si tende spesso a usare i termini punteggio ESG e Rating ESG come se fossero sinonimi, ma in realtà si riferiscono a strumenti distinti, seppur complementari.

Entrambi sintetizzano una vasta mole di dati sulla sostenibilità in un indicatore unico, come un numero o una lettera. Tuttavia, le logiche e i metodi di calcolo che li generano sono profondamente diversi.

Vediamo nel dettaglio le principali differenze:

  • Rating ESG

Rating ESG sono valutazioni strutturate della performance di sostenibilità di un’azienda, elaborate da soggetti specializzati attraverso un processo che combina dati quantitativi e analisi qualitative.

A differenza di algoritmi puramente automatici, questi rating sono spesso il risultato del lavoro di analisti che interpretano le informazioni disponibili e formulano giudizi basati su criteri ESG specifici.

Questo metodo, se da un lato consente una lettura approfondita e contestualizzata delle pratiche aziendali, dall’altro introduce un certo grado di soggettività, legata alle opinioni e alla sensibilità degli esperti coinvolti. 

  • Punteggio ESG

punteggi ESG si basano generalmente su metodologie standardizzate e supportate da dati, con l’obiettivo di offrire valutazioni più oggettive e comparabili.

L’impiego di algoritmi e tecnologie avanzate consente di ridurre al minimo i pregiudizi e le incongruenze legate all’intervento umano, aumentando così l’affidabilità e la trasparenza delle analisi.

In un ambito come quello della sostenibilità ambientale e sociale, dove la fiducia nei dati è cruciale, questo approccio fornisce uno strumento utile per confrontare le performance ESG di diverse organizzazioni su basi comuni e verificabili.

Agenzie di rating e certificazione ESG

Il panorama della valutazione ESG è composto da una molteplicità di attori, tra cui spiccano le agenzie di rating ESG, enti indipendenti o specializzati che analizzano le aziende alla luce dei criteri ESG, fornendo valutazioni utilizzate da investitori, stakeholder e mercati finanziari.

Ogni agenzia può adottare metodologie proprie, con pesi differenti attribuiti agli aspetti ambientali, sociali e di governance, e con approcci più o meno aperti all’elaborazione algoritmica o all’intervento analitico umano.

Proprio questa varietà metodologica può generare risultati diversi anche per la stessa azienda, sottolineando l’importanza per le imprese di conoscere bene le logiche che guidano ciascun sistema di rating.

Accanto ai rating, assumono crescente rilievo anche le certificazioni ESG, che variano per natura e finalità. A differenza dei rating, che sono valutazioni assegnate da soggetti terzi senza necessariamente un coinvolgimento diretto dell’azienda, le certificazioni implicano un percorso volontario intrapreso dalle imprese per dimostrare la conformità a standard di sostenibilità riconosciuti.

Mentre i rating ESG sono più focalizzati sull’analisi comparativa del rischio e sulla performance percepita, le certificazioni mirano a validare comportamenti e processi sulla base di criteri predefiniti. Entrambi gli strumenti, se usati in modo complementare, possono rafforzare la reputazione aziendale, facilitare l’accesso ai capitali e generare un vantaggio competitivo.

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Implicazioni strategiche e operative per le imprese

L’integrazione dei criteri ESG nella governance aziendale non rappresenta soltanto un requisito di conformità o una leva reputazionale: è, a tutti gli effetti, una scelta strategica che incide profondamente sull’organizzazione interna, sulla gestione del rischio e sulla capacità di attrarre risorse – economiche, umane e relazionali.

Le imprese che adottano un approccio strutturato alla sostenibilità si trovano spesso a rivedere i propri modelli di business, ridefinire le catene del valore e ricalibrare i processi decisionali, affinché questi siano coerenti con i principi di trasparenza, inclusività e responsabilità.

Le implicazioni si estendono anche al piano della rendicontazione, con la crescente esigenza di redigere un bilancio di sostenibilità che rifletta in modo chiaro e verificabile gli impatti ambientali e sociali generati dall’organizzazione. Questo tipo di documento, destinato non solo agli investitori ma anche a clienti, fornitori e comunità locali, richiede un sistema informativo aziendale in grado di raccogliere dati affidabili, aggiornati e comparabili secondo standard riconosciuti.

Sul piano competitivo, inoltre, l’approccio ESG può tradursi in una serie di vantaggi concreti per le imprese: le organizzazioni che dimostrano un’elevata performance ESG risultano più attrattive per gli investitori istituzionali, ottengono condizioni migliori nell’accesso al credito e godono di maggiore fiducia da parte del mercato.

Le sfide dei criteri ESG: ostacoli e rischi

Se da un lato l’integrazione dei criteri ESG apre nuove opportunità per le imprese, dall’altro porta con sé una serie di sfide operative, informative e strategiche che non possono essere sottovalutate.

Una delle principali criticità è rappresentata dalla disponibilità e qualità dei dati. Molte aziende, soprattutto PMI, non dispongono di sistemi strutturati per la raccolta e la gestione delle informazioni ESG. In mancanza di dati accurati e verificabili, diventa difficile ottenere un punteggio o un rating affidabile. Inoltre, l’assenza di standard globali uniformi genera disomogeneità tra valutazioni ESG prodotte da agenzie diverse.

Un altro rischio crescente è quello del greenwashing, ovvero la pratica di presentare come sostenibili attività che in realtà non lo sono, attraverso comunicazioni ingannevoli o incomplete. Questo fenomeno danneggia la fiducia degli stakeholder e può generare danni reputazionali, oltre a possibili sanzioni normative.

Anche la pressione normativa può rappresentare una sfida. In Europa, l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) impone alle aziende obblighi più stringenti in materia di trasparenza e rendicontazione delle performance ambientali, sociali e di governance. Adeguarsi a tali requisiti richiede risorse dedicate, competenze specifiche e strumenti digitali in grado di supportare una raccolta e una gestione efficace dei dati ESG.

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Oltre la valutazione: come trasformare l’ESG in leva di innovazione

Al di là dei numeri e dei giudizi delle agenzie, l’adozione dei principi ESG rappresenta per le imprese un’occasione di trasformazione culturale. Non si tratta solo di rispettare obblighi formali, ma di riscrivere il modo in cui l’azienda si relaziona con l’ambiente, con le persone e con se stessa.

Le imprese più lungimiranti non si limitano a inseguire un buon rating ESG, ma utilizzano i criteri ESG come bussola per riorientare la strategia, innovare i processi, attrarre talenti, sviluppare nuovi prodotti e accedere a mercati emergenti sensibili alla sostenibilità.

Anche la redazione del bilancio di sostenibilità diventa uno strumento utile non solo per rendicontare, ma per riflettere, comunicare e coinvolgere. In un mondo in cui le aspettative degli stakeholder cambiano rapidamente, la capacità di raccontare in modo trasparente e coerente il proprio impegno può fare la differenza.

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