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FICEP, il nodo eIDAS italiano

Il server transfrontaliero creato per attuare l’interoperabilità dei servizi digitali europei
Una mano tiene un globo digitale fatto di tanti nodi connessi tra loro.
Tempo di lettura: 3 minuti

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Si chiama FICEP il primo nodo eIDAS italiano, il server transfrontaliero che consente l’interoperabilità dei servizi digitali a livello europeo. Per capire di cosa parliamo facciamo un passo indietro.

Con il Regolamento europeo 910/2014, meglio noto come eIDAS, dal 1° luglio 2016 gli Stati Ue hanno dato vita al mercato unico dei servizi digitali.

Il regolamento eIDAS si occupa di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Esso ha fissato norme e procedure comuni a tutti gli Stati membri, per garantire interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e autorità pubbliche. Garantisce, inoltre, la piena interoperabilità a livello comunitario della firma elettronica certificata e dell’identificazione web dei cittadini dei servizi di terza parte (sigilli elettronici, validazione temporale, servizio elettronico di recapito).

Tanti nodi nazionali per un’unica rete digitale europea

Ma una volta fissate le regole, come si realizza praticamente l’interoperabilità dei sistemi nazionali?

Per ottenerla è necessario che ciascuno degli Stati membri si doti di un cosiddetto “nodo eIDAS” nazionale. I nodi eIDAS sono, in sostanza, dei server transfrontalieri. ovvero piattaforme di interoperabilità dei sistemi di identità digitale europei. Tali piattaforme consentono la circolazione delle identità digitali dei cittadini tra gli Stati membri.

In Italia il primo (e finora unico) nodo eIDAS è, come detto, FICEP, acronimo che sta per First Italian Crossborder eIDAS Proxy. Completato nel 2017, FICEP è stato realizzato da AgID in raggruppamento con Infocert, Politecnico di Torino e Telecom Italia.

Grazie a FICEP i cittadini europei con identità digitali nazionali riconosciute in eIDAS possono accedere ai servizi pubblici e privati che prevedono il login eIDAS. Al tempo stesso, i cittadini italiani possono usare la propria identità digitale riconosciuta in eIDAS (SPID o CIE) per accedere ai servizi online di altri Stati membri (servizi universitari, bancari, delle Pa).

Il sistema dei nodi eIDAS nazionali si basa su tre aspetti:

  • Interoperabilità – Il nodo eIDAS assicura che le persone e le imprese possano utilizzare l’eID nazionale attraverso schemi di accesso ai servizi pubblici in altri Paesi dell’UE con un codice unico.
  • Sicurezza – Gli elevati livelli di garanzia dei sistemi eID con login eIDAS garantiscono la privacy dei dati utilizzati. Allo stesso tempo riducono il rischio di furto d’identità e l’uso improprio di informazioni personali.
  • Fiducia – Il login eIDAS fornisce e garantisce la validità legale delle transazioni transfrontaliere e stesso status giuridico dei processi tradizionali basati su carta.

Ogni Stato membro deve connettersi ai nodi eIDAS degli altri

Dopo che la Commissione UE ha fissato le basi normative comuni e dopo che i singoli Stati membri hanno creato i server transfrontalieri nazionali, affinché i cittadini possano accedere comodamente ai servizi online offerti da organismi situati in uno Stato membro diverso da quello in cui si trovano fisicamente sono necessari altri due passaggi.

Il primo riguarda i singoli Stati membri, che devono connettersi ai nodi eIDAS degli altri Stati membri. Solo così renderanno fruibili ai cittadini degli altri Stati i servizi online messi a disposizione dagli organismi operanti sul proprio territorio nazionale. Per quanto riguarda il FICEP, il nodo eIDAS italiano, ad oggi quasi tutti gli Stati membri europei vi si sono connessi.

“Login with eIDAS” per le Pa che si connettono al nodo nazionale e aprono i loro servizi online agli utenti europei

Infine, dopo la connessione dei vari Stati ai rispettivi nodi eIDAS nazionali, è indispensabile che a connettersi al nodo nazionale siano i singoli soggetti che offrono servizi online. Con una procedura svolta con il supporto di AgID, le Pa possono aprire i propri servizi online anche ai cittadini di altri Stati connessi al nodo eIDAS italiano.

Riconoscere tale possibilità è semplice, perché in tal caso nelle pagine web delle PA interessate in cui è previsto l’accesso online ai servizi, per gli utenti degli altri Stati membri è presente un apposito pulsante “Login with eIDAS”.

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