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G20 digitale di Trieste

12 punti per la transizione digitale. Imprese, cittadini e PA dovranno implementare le novità tecnologiche.
Immagine di una riunione al G20 di Trieste.
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Indice dei contenuti

Il G20 digitale di Trieste ha approvato 12 punti  per accelerare la trasformazione digitale dell’economia e dei Governi. L’impegno è stato sottoscritto lo scorso 5 agosto nel capoluogo friulano dai Ministri del Digitale delle principali economie del mondo. Lo scopo è raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite da un punto di vista economico, sociale e ambientale. 

La presidenza italiana ha posto al centro del dibattito la trasformazione digitale delle attività produttive per una crescita economica sostenibile. Attenzione particolare è rivolta a micro, piccole e medie imprese, inclusione sociale, sviluppo e applicazione di tecnologie innovative, digitalizzazione della PA.

I lavori del G20 sono stati coadiuvati dalla DETF – Digital Economy Task Force (che supporta i Governi nella gestione e implementazione dell’innovazione tecnologica) e si sono svolti con forum e consultazioni di gruppi di lavoro.

Quali sono i 12 punti approvati dal G20 digitale di Trieste per accelerare la transizione digitale

Al termine della riunione di Trieste i Ministri del Digitale del G20 hanno sottoscritto una dichiarazione che contiene 12 azioni utili per accelerare la transizione digitale delle economie e dei Governi.

Scopriamo nel dettaglio quali sono i 12 punti individuati:

1 – Trasformazione digitale della produzione per una crescita sostenibile. Il potenziale della digitalizzazione deve essere sfruttato per una ripresa economica resiliente, forte, sostenibile e inclusiva. Perciò le aziende devono essere preparate per ulteriori cambiamenti tecnologici. Bisogna quindi aumentare gli sforzi per sviluppare un approccio all’economia digitale che metta l’uomo al centro.

2- Utilizzare l’intelligenza artificiale basata sulla fiducia per l’inclusione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) e la promozione delle startup. Si afferma la volontà di implementare l’AI affidabile e rafforzare le abilità delle MPMI. Tra queste ci sono la capacità di utilizzare i dati, l’accesso ai finanziamenti, la condivisione delle conoscenze e la creazione di forza lavoro qualificata.

3- Misurazione, pratica e impatto dell’economia digitale. Si afferma che la misurazione dell’economia digitale rimane una priorità dei Paesi del G20 e delle organizzazioni internazionali. Per attuarla verranno dedicate risorse adeguate. Si favorisce la condivisione di buone pratiche, soprattutto per quanto riguarda la misurazione dell’IA e il divario digitale di genere.

4- Consapevolezza e protezione dei consumatori nell’economia digitale globale. Si prende l’impegno ad agire per sensibilizzare, educare e sostenere i consumatori, anche attraverso programmi di alfabetizzazione digitale. Questo per garantire loro protezione per quanto riguarda qualità e sicurezza dei prodotti, privacy e pratiche commerciali sleali. Per la prima volta sono state presentate da una prospettiva innovativa le tecnologie basate su registri condivisi, come la blockchain, per la tracciabilità dei prodotti.

5- Tutela dei bambini e rafforzamento delle loro competenze nell’ambiente digitale. Per la prima volta tra le priorità del G20 Digital Economy si include la protezione e l’empowerment dei bambini nell’ambiente digitale. Si prende l’impegno a promuovere un ambiente digitale sicuro, inclusivo, trasparente e vantaggioso per i bambini. Di conseguenza, al centro devono esserci contenuti online adeguati all’età e di alta qualità, ispirati alle linee Ocse.

6- Incoraggiare l’innovazione per le città intelligenti. Il G20 ha accolto con favore il rapporto della presidenza italiana sulle pratiche in materia di appalti pubblici innovativi per le città e le comunità intelligenti, come strumento per aumentare e condividere le conoscenze e migliorare l’azione pubblica.

7- Infrastrutture digitali e inclusione sociale. Si afferma l’impegno a colmare i divari di connettività e promuovere pertanto l’accesso universale ed economico alla connettività entro il 2025. Anche grazie a una maggiore collaborazione internazionale e lo scambio di buone pratiche.

8 – Flusso libero di dati basato sulla fiducia. In tal modo si approfondiscono le conoscenze reciproche dei diversi approcci adottati dai Governi, grazie a una mappatura dei punti in comune realizzata dall’Ocse.

9 – Strumenti digitali per i servizi pubblici. Si riconosce l’importanza di migliorare la digitalizzazione dei servizi pubblici per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Pertanto si prende l’impegno di perseguire e garantire qualità, diffusione e accessibilità dei servizi pubblici digitali e favorire le competenze dei dipendenti pubblici.

10 – Identità digitale. Si riconosce l’importanza delle soluzioni di identità digitale, facilmente utilizzabili, affidabili, sicure e portatili. Questo al fine di garantire a cittadini e imprese l’accesso ai servizi digitali in sicurezza e nel rispetto della privacy.

11- Regolamentazione agile, per favorire innovazione e crescita economica e controllare e prevenire gli impatti negativi del progresso tecnologico, specie in ambito sociale e ambientale.

12- Trasformazione della Digital Economy Task Force nel gruppo di lavoro permanente “Digital Economy Working Group”. Questo conferma l’impegno a continuare a lavorare verso la digitalizzazione per una ripresa resiliente, forte, sostenibile e inclusiva, affrontando le disuguaglianze.

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