di Pierluigi Paganini*
L’autenticazione biometrica per transazioni sicure
Banche e istituti finanziari sono costantemente al lavoro per sperimentare nuove tecnologie e processi di autenticazione. Il principale intento è incrementare la sicurezza delle transazioni e migliorare l’esperienza utente.
Gli esperti di sicurezza stanno guardando con crescente interesse all’autenticazione biometrica. La sicurezza che offre è elevata e l’usabilità delle soluzioni sviluppate davvero semplice.
Impronte digitali, riconoscimento del battito cardiaco o della morfologia di un volto e dell’impronta digitale sono alcuni esempi di schemi di autenticazione più popolari.
E cosa ne direste se qualcuno vi chiedesse di condividere informazioni relative al vostro DNA per autenticare le vostre transazioni bancarie?
Gli inglesi sembrano sorprendentemente propensi a questo tipo di soluzioni. Un recente sondaggio ha rivelato che il 24% dei britannici è favorevole alla condivisione dei dati del proprio DNA con le banche per aumentare la sicurezza dei pagamenti.
Mastercard, invece, sta lavorando a una soluzione per l’autenticazione delle transazioni online basate sui selfie per autorizzare i pagamenti dei propri utenti.
Autorizzare i pagamenti con un selfie
Prevedere un selfie al posto della password può sembrare bizzarro. In effetti, MasterCard ha sviluppato un sistema grazie al quale basta un selfie per autorizzare i pagamenti. Il sistema è basato sul riconoscimento facciale per sostituire SecureCode usato per verificare l’identità dei clienti durante lo shopping on-line.
Oggi per identificarsi gli utenti devono inserire una password. Presto sarà sufficiente una foto. L’immagine, infatti, sarà convertita da un sofisticato algoritmo in un codice binario che funzionerà da password.
Mastercard sta testando il sistema su un gruppo di 500 clienti, ma in caso di risultati positivi il numero di utenti potrebbe crescere rapidamente.
La società sta anche testando altri metodi di autenticazione, tra cui la scansione delle impronte digitali e il riconoscimento vocale.
“Vogliamo identificare le persone per quello che sono, non per quello che ricordano – ha dichiarato il dirigente di MasterCard Ajay Bhalla – abbiamo troppe password da ricordare e questo crea problemi per consumatori e imprese. Il futuro dell’autenticazione è nei selfie, sono certo che piacerà all’utenza”.
*Pierluigi Paganini
Membro Gruppo di Lavoro Cyber G7 2017 presso Ministero degli EsteriMembro Gruppo Threat Landscape Stakeholder Group ENISACollaboratore SIPAF presso il Mef