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Assegno unico figli: che cos’è e come richiederlo

L'Assegno unico figli è un sostegno economico che sostituisce le detrazioni fiscali per carichi di famiglia e l’assegno per il nucleo familiare (Anf).
Assegno unico figli: che cos'è e come richiederlo
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

Assegno unico figli: che cos’è?

Il 1°marzo 2022 entrerà in vigore l’Assegno unico figli, detto anche Assegno unico e universale (AUU), la misura istituita dal Decreto Legislativo n. 230 del 21 dicembre 2021 che sostituisce le detrazioni fiscali per carichi di famiglia e l’assegno per il nucleo familiare (Anf). 

Come funziona l’assegno unico? L’AUU è un sostegno economico alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni:

  • Per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che:
    • Frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
    • Svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
    • Sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
    • Svolga il servizio civile universale;
  • Per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

La prestazione è erogata mensilmente dall’INPS tramite bonifico sul conto corrente bancario o postale dei genitori e l’importo dell’assegno varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. 

Inoltre, poiché si tratta di una misura “universale”, l’Assegno unico figli è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila. Se il nucleo familiare del richiedente non ha un ISEE valido al momento di presentazione della domanda, l’assegno sarà calcolato con l’importo minimo previsto dalla normativa.

AUU: quali sono gli importi e con quali misure è compatibile?

L’Assegno unico figli avrà un valore massimo di 175 euro al mese per i minorenni (dal settimo mese di gravidanza) e di 85 per i maggiorenni tra 18 e 21 anni per famiglie con ISEE pari o inferiori ai 15 mila euro. Per le famiglie con ISEE dai 40 mila euro in su, invece, l’assegno scende a 50 euro (25 euro al mese per i figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni). 

A questi importi vanno aggiunte delle maggiorazioni nel caso di:

  • Figli successivi al secondo: da 85 a 15 euro;
  • Figli minorenni non autosufficienti: 105 euro;
  • Nuclei con madri di età inferiore ai 21 anni; 
  • Figli con disabilità: 95 euro se grave, 85 se media, 80 euro se hanno 18-20 anni; 
  • Nuclei con entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro: in questo caso l’importo è di 360 euro l’anno per gli ISEE sotto i 15 mila euro.

Sul sito dell’Inps è attiva la Simulazione importo assegno unico, accessibile liberamente e consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso, che permette alle famiglie di simulare l’importo della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.

Con l’entrata in vigore dell’Assegno unico e universale, a partire dal mese di marzo 2022, sono abrogate le seguenti misure di sostegno alla natalità, in quanto assorbite dall’Assegno:

  • Premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • Assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • Assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • Assegno di natalità (Bonus bebè);
  • Detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

L’AUU non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate da Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali. Inoltre, non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

Come richiedere l’assegno unico?

La domanda per l’Assegno unico figli è annuale (da marzo a febbraio dell’anno successivo) e può essere presentata da:

  • Uno dei due genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale a prescindere dalla convivenza con il figlio;
  • Un tutore nell’interesse esclusivo del tutelato;
  • Dai figli al compimento al compimento della maggiore età in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori. In questo caso, i figli possono richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.

Per le domande presentate a gennaio e febbraio, l’assegno sarà corrisposto a partire dal mese di marzo 2022 e i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo 2022.

Per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, l’Assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo 2022.

La domanda può essere presentata:

  • Accedendo dal sito INPS al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • Contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • Tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.

In un comunicato stampa pubblicato lo scorso 31 gennaio 2022 sul proprio sito web, l’INPS ha chiarito che per ricevere l’assegno è necessario che:

  • Il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda sia il richiedente dell’assegno unico. L’INPS non potrà accreditare l’assegno sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. È comunque possibile chiedere l’accredito dell’assegno su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda. Non è sufficiente essere delegati alla riscossione.
  • Il codice fiscale del richiedente sia esattamente corrispondente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l’accredito;
  • Il conto corrente su cui si chiede l’accredito dell’assegno unico sia effettivamente attivo e correttamente intestato (o cointestato) al richiedente la prestazione.

Ad oggi le domande inoltrate sono 1.123.348 per 1.854.865 figli a carico.

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Quali sono i requisiti per richiedere l’AUU?

L’Assegno unico e universale per i figli a carico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.

Il richiedente, al momento della presentazione della domanda, deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure essere titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
  • Essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • Essere residente e domiciliato in Italia;
  • Essere o essere stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Va inoltre ricordato che ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio dall’INPS, senza necessità di presentare apposita domanda.

Cosa succede a chi ha fatto domanda per l’Assegno unico figli 2021?

L’INPS chiarisce che chi ha già percepito l’Assegno temporaneo continuerà a percepirlo fino a febbraio 2022. Per percepire l’Assegno unico da marzo 2022 sarà necessario presentare la domanda, tenendo presente che i pagamenti sono comunque disposti a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda: ciò significa che per avere l’assegno da marzo occorre presentare la domanda entro febbraio.

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