Per l’attivazione o il cambio di una SIM telefonica non bisogna più presentare i documenti, ma basta avere SPID. È quanto ha stabilito l’Agcom, con una decisione che consente agli operatori telefonici di identificare i soggetti richiedenti tramite l’identità digitale.
Questa novità rappresenta una misura di sicurezza che manda in pensione la classica identificazione dei clienti, che obbligava le compagnie a procedure macchinose fatte di fotocopie, scansioni o, nel migliore dei casi, inquadrature video di carte d’identità e codici fiscali.
Nuovo numero, SIM persa o rubata, portabilità: SPID salva tutti
La nuova procedura di identificazione dei clienti è valida tutte le volte in cui serve una nuova SIM:
- per attivare un nuovo numero di telefono;
- per sostituire una SIM in caso di furto o smarrimento;
- quando vogliano cambiare operatore telefonico con la portabilità del numero;
- in caso di subentro, quando si deve procedere a un cambio intestatario SIM.
Identità digitale per contrastare le frodi
La decisione dell’Agcom arriva dopo che in precedenza l’Autorità Garante per le Comunicazioni aveva registrato un aumento preoccupante di segnalazioni di casi di sostituzione SIM all’insaputa del titolare della SIM.
La richiesta di SIM sostitutive veniva fatta giustificandola con la volontà di passare ad altro operatore o con presunti furti, smarrimenti o malfunzionamenti. La clonazione delle SIM card veniva realizzata ovviamente a scopo fraudolento.
SIM swap: quali rischi si corrono
Il fenomeno osservato da Agcom prende il nome di SIM swap (o SIM swapping) e si realizza quando un malintenzionato riesce a ottenere dal nostro operatore telefonico una copia della nostra SIM.
La tecnica usata dai truffatori per clonare una SIM consiste nel conoscere il numero di telefono della vittima e riuscire ad avere (magari con la complicità di un addetto al punto vendita) una copia dei suoi documenti. A quel punto basta chiedere alla compagnia telefonica una SIM sostitutiva e il gioco è fatto.
La sostituzione della SIM può avere conseguenze devastanti per la sicurezza dei nostri dati e può provocare danni enormi. Si pensi, ad esempio, a tutte quelle circostanze (home banking in testa) in cui usiamo il nostro smartphone, ovvero il nostro numero di cellulare, per autenticarci e accedere a servizi online tramite i quali gestiamo i nostri soldi e i nostri dati sensibili.
In questo caso, il rischio di vederci il conto corrente prosciugato oppure che i nostri dati personali vengano usati per compiere altri tipi di truffa è altissimo.
Per fortuna, già nel 2021 l’Agcom è corsa ai ripari, prevedendo per il rilascio delle SIM una procedura più articolata e a prova di malintenzionati.
Chi può chiedere il cambio della SIM
La richiesta di cambio SIM, in caso di passaggio ad altro operatore con portabilità del numero, furto o smarrimento della SIM originale, può essere fatta solo dal titolare del numero di telefono.
In caso di furto, smarrimento o malfunzionamento della propria SIM, la nuova SIM può essere chiesta solo al proprio operatore telefonico.
In tali circostanze, la richiesta di portabilità può essere effettuata solo dopo aver sostituito la SIM e, pertanto, disponendo di una SIM funzionante.
Chi deve identificare il soggetto per cambio SIM
Anche con il passaggio alla nuova procedura che prevede l’uso di SPID, CIE o CNS, l’identificazione della persone che chiede una SIM deve essere svolta sempre dall’operatore telefonico.
Mentre prima l’identificazione avveniva acquisendo una fotocopia di documento d’identità, codice fiscale, vecchia SIM o (in caso di furto o smarrimento) della relativa denuncia, oggi con le nuove disposizioni basterà verificare la coincidenza tra i dati raccolti durante l’emissione della nuova SIM con quelli che vengono fuori dal processo di autenticazione digitale fatta dall’utente.
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Fastweb e ho.Mobile già attive con SPID
Prima ancora che arrivasse l’indicazione di Agcom, l’identificazione dei clienti per l’attivazione della SIM con SPID è stata avviata da Fastweb e ho.Mobile, due compagnie che a partire dall’inizio dell’anno hanno introdotto questa funzione.
Una funzione resa possibile anche grazie alla partnership tecnologica avviata con Namirial, provider SPID che ha messo a disposizione delle due compagnie le proprie soluzioni per l’identificazione digitale e da remoto.
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