Dal 29 gennaio è entrata in vigore nel circuito bancario italiano il cosiddetto sistema CIT per gli assegni digitali. Si tratta di una nuova procedura che, per le banche che decidono di aderire a tale sistema, agevola il pagamento degli assegni in forma elettronica.
Il sistema CIT (Check Image Truncation) nasce dal decreto legge 70 del 2011, che modifica la Legge Assegni (R.D. 1736 del 1933). Tale provvedimento riconosce valore giuridico alle copie informatiche degli assegni.
In sostanza la novità è questa: d’ora in poi, quando una banca dotata di CIT riceve un assegno cartaceo da un cliente realizza una copia in formato digitale che poi presenta per il pagamento alle banche trattarie o emittenti.
Affinché la copia informatica sia equiparata alla cartacea, la banca negoziatrice deve prima effettuare un controllo formale sul titolo e poi generare l’immagine dell’assegno. La banca emette una dichiarazione ufficiale, apponendo la firma digitale e una marca temporale al titolo. Firma e marca rendono l’assegno in formato elettronico a norma di legge.
Una volta realizzata la copia digitale, il titolo cartaceo perde valenza giuridica. La banca negoziatrice conserva la copia cartacea del titolo solo per i successivi sei mesi, per poi distruggerlo.
Cit e assegni digitali: cosa cambia per il cliente
Con l’introduzione del Cit e degli assegni digitali, le modalità di utilizzo e versamento dei titoli da parte dei clienti non subiranno modifiche.
Tuttavia, il nuovo sistema impone la massima cura nella compilazione degli assegni. Eventuali imprecisioni nella scrittura dei dati o nella posizione in cui viene riportata la firma potrebbero, ad esempio, compromettere l’acquisizione dell’immagine e annullare la validità del titolo.
Il portatore può chiedere alla banca la copia dell’immagine digitale dell’assegno solo una volta.
Il sistema CIT assicura al cliente importanti vantaggi. Come, ad esempio, un incasso in tempi più certi e maggiore sicurezza nelle operazioni grazie alle nuove misure anti-frode (es. codice bidimensionale datamatrix sull’assegno).