Creare un ecosistema digitale comune europeo per il cloud in cui vigano trasparenza, controllabilità, portabilità e interoperabilità tra dati e servizi è l’obiettivo del progetto Gaia-X.
Cos’è il cloud e perché è importante per l’UE
Il cloud computing è un modello per l’erogazione di servizi basato su Internet: storage, elaborazione e applicazioni. I vantaggi che offre sono diversi: agilità, flessibilità e riduzione dei costi.
È costituito da 3 elementi:
- le infrastrutture per l’archiviazione, la gestione, il trasferimento e la condivisione dei dati;
- le reti a banda larga per la trasmissione dei dati,
- computer potenti per l’elaborazione dei dati.
Il cloud svolge un ruolo crescente all’interno dei modelli di business, poiché oggi le decisioni economiche e organizzative non possono prescindere dai dati. I dati sono essenziali per creare prodotti e servizi, per migliorarne di già esistenti, e per facilitare lo sviluppo di nuovi modelli economici. Più dati (anche non personali) circolano e più l’innovazione permeerà ogni ambito, con vantaggi non solo economici per ricerca, imprese, pubblica amministrazione e cittadini. È per questi motivi che la Commissione Europea sta investendo energie in politiche che promuovano il più possibile la libera circolazione dei dati. Tuttavia, per riuscirci è necessaria una standardizzazione tra le varie realtà nazionali.
Cos’è il progetto Gaia-X e da dove nasce
Presentato al Digital Summit 2019 di Dortmund, Gaia-X punta alla realizzazione di un’infrastruttura europea che dia all’Europa una sovranità digitale nel campo del cloud.
La sovranità dei dati, ovvero “la capacità, per i partecipanti al mercato dei dati, di essere completamente autodeterminati per quanto riguarda lo scambio e la condivisione di dati e la capacità di prendere decisioni ponderate su servizi che aderiscono spontaneamente a specifiche tecniche caratteristiche e normative europee o nazionali” è particolarmente importante per garantire l’indipendenza digitale dell’Unione Europea dagli interessi di potenze straniere molto più avanzate in materia.
L’Europa ha sempre sofferto di una scarsa capacità di elaborazione dei dati all’interno dei suoi confini, situazione che spingeva gli attori della ricerca e dell’industria a perseguire i propri obiettivi in paesi non UE le cui infrastrutture disponevano di maggiori capacità di calcolo.
Con Gaia-X l’UE rafforzerà la sua sovranità digitale e, come conseguenza, anche il suo peso politico ed economico. Ciò dovrebbe favorire la competitività delle imprese europee.
Il progetto fa parte di un piano a lungo temine, il Decennio digitale europeo, che prevede di raggiungere, entro il 2030, un tasso di adozione dei servizi cloud avanzati da parte delle aziende europee pari al 75%. Gaia-X è uno dei passaggi, insieme alla Alleanza per i dati industriali, l’edge e il cloud del 2021.
Gaia-X nella pratica
In sostanza, Gaia-X è un’associazione che riunisce rappresentanti del mondo degli affari, della scienza e della politica a livello internazionale per la creazione di un ecosistema digitale europeo aperto, trasparente e sicuro, nel quale dati e servizi siano disponibili, raccolti e condivisi in un ambiente di fiducia.
Gaia-X darà vita a una sorta di federazione di infrastrutture e fornitori cloud senza sostituire gli ecosistemi digitali già esistenti, ma facendoli interagire. L’associazione non fornirà servizi cloud direttamente, ma stabilirà i requisiti e progetterà l’architettura. Inoltre, standardizzerà ciò che riguarda nomencalture, identità digitali e sistemi di controllo.
Ogni paese UE sarà libero di realizzare quanto stabilito da Gaia-X in autonomia, con l’unico vincolo di rispettare le regole in materia di certificazione dei servizi, cyber security e privacy.
L’adesione all’associazione è aperta anche a soggetti extraeuropei interessati ad aderire ai suoi principi.
Le etichette, i data space e gli hub
Tra le iniziative di Gaia-X ce ne sono 3 che vale la pena citare:
- Le etichette (label) saranno una sorta di sigilli digitali che garantiranno che un determinato servizio cloud rispetta le regole stabilite. Questo fornirà agli utenti maggiori garanzie sulla qualità del servizio e, soprattutto sulla sua sicurezza e sulla tutela dei dati. Le etichette verranno assegnate solo ai servizi, non ai fornitori.
- I data space saranno ambienti virtuali in cui circoleranno informazioni certificate, che potranno essere arricchite e raffinate dalla cooperazione tra i soggetti che faranno parte del data space stesso. Questi soggetti potranno ricoprire ruoli diversi ma saranno tutti interessati a ricavare valore dalle informazioni in loro possesso e da quelle in possesso degli altri. Questa collaborazione porterà a migliorare servizi e progetti già esistenti, o a crearne di nuovi. I data space saranno dedicati a settori specifici oppure potranno essere intersettoriali, potranno riunire più territori geografici oppure aree circoscritte.
- I Gaia-X Hub saranno laboratori digitali in cui dati raccolti nei data space si tradurranno in progetti concreti. Negli hub si raccoglieranno soggetti di specifiche aree geografiche, in modo da favorire la collaborazione nel mondo reale anche in relazione alle specifiche esigenze del territorio. Chiaramente, gli hub possono collaborare tra loro, portando alla creazione di data space dalla portata europea.