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Giustizia digitale, novità in arrivo

Ecco le proposte del Ministero per ridurre i tempi dei processi e smaltire gli arretrati negli uffici giudiziari
Un uomo ha davanti 5 icone legate alla giustizia e con l'indice preme sul simbolo della bilancia con due piatti.
Tempo di lettura: 4 minuti

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Novità in arrivo per la giustizia digitale in Italia. Da tempo il Ministero lavora per rendere il sistema giustizia italiano più efficiente, grazie all’identità digitale e alla dematerializzazione. Di recente questo obiettivo è stato ribadito nella Relazione annuale sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2021. Nel documento vengono annunciate importanti novità in materia di processo penale e processo civile telematico. Le vedremo nella parte finale di questo articolo.

La trasformazione digitale della giustizia in Italia è cominciata a partire dal 2014, con l’introduzione del PCT – Processo Civile Telematico. Ciò ha rappresentato l’inizio di un percorso a tappe che negli anni seguenti ha visto passare al digitale anche il Processo Contabile (2016), il Processo Amministrativo (2017), il Processo Tributario (2019), il Processo Penale (2020), il Processo Sportivo e il Processo in Cassazione (2021).

Questi processi hanno in comune: dematerializzazione, deposito telematicofirma digitale degli atti, utilizzo della Pec per le comunicazioni.

I risultati attesi dal passaggio al digitale sono essenzialmente due: riduzione dei tempi dei processi e smaltimento dei procedimenti arretrati.

La digitalizzazione della giustizia nel PNRR

Un aiuto fondamentale per migliorare la giustizia arriverà dal PNRR, che stanzia 140,5 milioni di euro per la giustizia digitale. Grazie agli interventi previsti, l’Italia punta a ridurre del 40% la durata media dei processi civili e del 25% quella dei processi penali. Si punta, inoltre, a un abbattimento del 90% dei procedimenti arretrati. Risultati, questi, che avrebbero anche ricadute economiche. Bankitalia, nella sua Relazione Annuale sul 2020, ha stimato che una riduzione dei procedimenti civili del 40% farebbe aumento il Pil dell’1,7%.

Richieste risarcimenti solo in digitale e riduzione dei tempi del processo penale

Tra gli esempi positivi di transizione al digitale che vengono citati nella relazione annuale del ministero vi è il nuovo applicativo SIAMM Pinto digitale, che prevede il deposito telematico delle richieste di liquidazione dei compensi per i patrocini a spese dello Stato e le difese d’ufficio, nonché delle richieste di risarcimento riconosciuti dalle Corti d’Appello per i danni subiti in seguito all’irragionevole durata del processo. Da quest’anno tali richieste saranno solo digitali, previo accesso al sistema con la propria identità digitale SPID o CNS.

Inoltre, anche la digitalizzazione del processo penale fa un altro passo avanti, nell’ambito del Technical Support Instrument, programma europeo per il supporto alla digitalizzazione dei procedimenti penali. La Commissione Europea ha selezionato in via preliminare un progetto del Ministero della Giustizia per ridurre i tempi del processo.

Tra le novità il Dipartimento per la Transizione digitale della Giustizia

In tema di giustizia digitale, una delle novità più interessanti è la creazione nel Ministero della Giustizia di un quinto dipartimento dedicato alla transizione digitale della giustizia, che si occuperà di:

  • servizi per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione
  • gestione dei processi e delle risorse connessi alle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dell’innovazione
  • gestione della raccolta, organizzazione e analisi dei dati relativi a tutti i servizi connessi all’amministrazione della giustizia
  • implementazione delle procedure di raccolta dei dati e della relativa elaborazione statistica secondo criteri di completezza, affidabilità, trasparenza e pubblicità
  • monitoraggio dell’efficienza del servizio giustizia con particolare riferimento alle nuove iscrizioni, alle pendenze e ai tempi di definizione dei procedimenti negli uffici giudiziari
    coordinamento della programmazione delle attività della politica regionale, nazionale e comunitaria e di coesione

Digitalizzazione degli archivi, data lake e banca dati del merito civile

Il PNRR ha due linee di intervento in tema di giustizia e riguardano la digitalizzazione degli archivi degli uffici giudiziari e il data lake.

Con la digitalizzazione dei fascicoli si accelererà il completamento della telematizzazione del processo civile e il consolidamento del processo penale telematico. Riguarderà circa dieci milioni di fascicoli cartacei. Sono relativi ai processi di primo e secondo grado degli ultimi dieci anni nei tribunali e nelle corti di appello e le pronunce della Cassazione. Accedendo al sistema con la propria identità digitale, l’operatore potrà consultare online tali atti. Questo passaggio farà sparire gli archivi cartacei e libererà spazio nei palazzi di giustizia. Si ridurranno anche i tempi di ricerca e, di conseguenza, il carico di arretrato nelle cancellerie.

Questa poderosa azione di digitalizzazione dei fascicoli cartacei alimenterà un Data Lake Giustizia. Si tratta di un repository nazionale in cui confluiranno i database e tutti i documenti testuali versati dalle parti e prodotti dall’autorità giudiziaria. Documenti che attualmente, anche se già dematerializzati, non sono ancora riuniti in un unico contenitore. L’archiviazione avverrà senza elaborazione preventiva. In questo modo si avrà un unico enorme archivio da cui ogni volta, accedendo con l’identità digitale, magistrati e avvocati potranno estrarre i dati in base alla query scelta.

Tra le novità che saranno introdotte grazie ai fondi del PNRR vi è anche la Banca dati del merito civile, che raccoglierà tutte le pronunce civili di merito, che saranno consultabili gratuitamente.

Giustizia digitale, novità anche per processo penale e processo civile

Il percorso di digitalizzazione della giustizia italiana avviato a partire dal 2014 segnerà nei prossimi anni altre due tappe importanti, che riguarderanno il processo penale e il processo civile. Per il processo penale è previsto lo svolgimento in via digitale delle udienze del dibattimento di primo grado (sono escluse, quindi, le udienze preliminari). Ciò sarà possibile grazie all’introduzione di un Work Flow Manager. Questo avrà l’obiettivo di ampliare la tipologia dei provvedimenti e dei soggetti abilitati a redigerli, firmarli digitalmente e depositarli telematicamente. Saranno ampliati, inoltre, i soggetti abilitati al deposito degli atti tramite il PDP – Portale Deposito atti Penali – e la tipologia di atti che si potranno depositare digitalmente.

Anche per il processo civile è previsto l’obbligo di gestione completamente elettronica di tutti i documenti e l’avvio del processo interamente telematico. In particolare, si mira a estendere il PCT – Processo Civile Telematico – agli Uffici del Giudice di Pace e alla Corte di Cassazione.

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