Hybrid Cloud: cos’è e a che cosa serve?
L’espressione Hybrid Cloud, in italiano “cloud ibrido”, si riferisce a un modello di computing misto in cui le applicazioni vengono eseguite utilizzando una combinazione di servizi di cloud pubblico, servizi di cloud privato e infrastruttura on-premise.
Il funzionamento del cloud ibrido si basa sulla connessione tra due o più ambienti di computing separati, su cui sono dislocati i dati e le applicazioni dell’azienda e i cui carichi di lavoro possono essere facilmente migrati in base alle occorrenze.
L’interconnessione tra i diversi ambienti cloud avviene tramite strumenti come la rete LAN (Local Area Network) o WAN (wide area network), rete privata virtuale (VPN) e tramite API (Application Programming Interface).
La natura ibrida del cloud riesce a soddisfare le esigenze di ogni azienda, offrendo flessibilità, versatilità ed efficienza. Inoltre, tale modello garantisce all’azienda anche risparmi sui costi di gestione e manutenzione di più sistemi indipendenti.
Tale modello supporta e accelera le strategie di digital transformation del business, fornendo alle aziende garanzie anche in termini di sicurezza informatica, indipendentemente dal luogo in cui si trovano dati e applicazioni.
Nell’ambito della data governance, la creazione di ambienti ibridi consente di mantenere un controllo rigoroso sui dati sensibili, aumentando al contempo la disponibilità di determinati servizi e applicazioni.
Secondo l’analisi sul cloud ibrido della società statunitense Gartner, il 60% dei Responsabili Infrastrutture & Operazioni implementerà almeno un caso d’uso di hybrid cloud entro il 2025 (un dato triplicato rispetto al 20% del 2022). Per Arcserver, invece, come riportato in un articolo di Storage Newsletter, l’82% dei Responsabili IT prevede un aumento degli investimenti in soluzioni di cloud ibrido.
Cloud privato e pubblico, le differenze
Vediamo quali sono le differenze tra un cloud privato e un cloud pubblico.
- Cloud privato: è un ambiente di cloud computing in cui l’hardware e il software sono di una sola azienda, che detiene il controllo e la responsabilità dell’intera infrastruttura. Questo tipo di cloud offre maggiore sicurezza, controllo e flessibilità rispetto al cloud pubblico ed è ideale per le organizzazioni i cui dati e applicazioni richiedono la massima privacy. Un cloud privato può trovarsi fisicamente nel data center locale dell’azienda, oppure può essere ospitato da un provider di terze parti. L’accesso sarà comunque limitato ai soli utenti autorizzati. Rispetto a una soluzione di cloud pubblico, il cloud privato ha costi più elevati e una scalabilità limitata.
- Cloud pubblico: è un ambiente di cloud computing in cui hardware, software, storage e altri servizi sono forniti da un provider remoto di terze parti a cui si accede tramite Internet. Si tratta di un’infrastruttura che serve più clienti, sconosciuti tra loro. Tra i cloud pubblici più conosciuti ci sono Microsoft Azure, Amazon Web Services, SalesForce, senza dimenticare la maggior parte dei server di posta elettronica utilizzati per uso personale. Il principale vantaggio di questo tipo di soluzione è il costo inferiore rispetto a quelle di cloud privato, tuttavia in termini di sicurezza e affidabilità risultano spesso meno efficienti.
I vantaggi del cloud ibrido
Una volta chiarite le differenze tra cloud privato e cloud pubblico è più facile comprendere quali sono i vantaggi del cloud ibrido, che si possono riassumere in tre principi fondamentali:
- Flessibilità e scalabilità: la natura dinamica del cloud computing ibrido consente alle aziende di aumentare o diminuire le proprie risorse informatiche a seconda delle necessità. Questa agilità offre una maggiore flessibilità nel rispondere rapidamente alle esigenze proprie o dei clienti.
- Ottimizzazione dei costi: poter utilizzare i servizi cloud in base ai bisogno del momento, bilanciando i carichi di lavoro, le risorse di rete e lo storage, consente alle aziende di massimizzare l’efficienza e ottimizzare i costi.
- Sicurezza: i cloud ibridi offrono alle organizzazioni un maggiore controllo sui dati e sui servizi, in quanto possono utilizzare il cloud pubblico per i dati e le applicazioni non sensibili e il cloud privato per archiviare le informazioni più importanti.