IA e metaverso, cambierà il nostro modo di lavorare nel 2023?

IA e metaverso, cambierà il nostro modo di lavorare nel 2023?

Metaverso cos’è e quale sarà il suo impatto?

Non è lontano il giorno in cui potremo presentare un progetto, entrare e uscire da uffici e sale conferenze, conversare con i nostri colleghi provenienti da ogni parte del mondo, partecipare a una riunione di lavoro e confrontarci con un cliente, il tutto rimanendo comodamente seduti alla nostra scrivania, senza dover fare ricorso ai tradizionali metodi di comunicazione o fare chilometri per recarci fisicamente in sede. 

Grazie all’Intelligenza Artificiale e all’avvento del Metaverso, che sta modificando profondamente il nostro modo di lavorare, potremo infatti vivere una nuova era della comunicazione, in cui la realtà virtuale sarà sempre più simile alla realtà fisica, e le nostre connessioni lavorative non saranno più limitate dalla distanza geografica. 

Secondo The Impact of Technology in 2023, una ricerca dell’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineer), la più importante organizzazione al mondo nell’ambito dell’ingegneria elettrica ed elettronica e delle tecnologie dell’informazione, i leader tecnologici prevedono che l’IA e il Metaverso cambieranno il modo in cui il mondo fa affari nel 2023.

Un leader tecnologico globale su quattro ritiene infatti che nel 2023 il 75% dei posti di lavoro in tutta l’economia mondiale sarà incrementato da software basati sull’Intelligenza Artificiale, mentre la stragrande maggioranza dei dirigenti del settore tecnologico prevede di muoversi all’interno del Metaverso nei prossimi anni.

Gli intervistati hanno dichiarato che il cloud computing (scelto dal 40%), il 5G (38%), il Metaverso (37%), i veicoli elettrici (35%) e l’Industrial Internet of Things (33%) saranno le aree tecnologiche più importanti su cui concentrarsi nel futuro che ci attende. 

I settori industriali su cui si prevede che la tecnologia avrà un impatto più significativo includono quello delle telecomunicazioni (40%), l’automotive e i trasporti (39%), l’energia (33%) e i servizi bancari e finanziari (33%).

L’indagine ha coinvolto 350 CIO, CTO, direttori IT e altri leader tecnologici di Stati Uniti, Regno Unito, Cina, India e Brasile. Le persone intervistate lavorano in organizzazioni con oltre 1.000 dipendenti in diversi settori industriali, tra cui servizi bancari e finanziari, beni di consumo, istruzione, elettronica, ingegneria, energia, governo, sanità, assicurazioni, vendita al dettaglio, tecnologia e telecomunicazioni. 

Ma che cos’è il Metaverso e quali sono le sue reali implicazioni? Negli ultimi anni la parola inglese Metaverse è diventata sempre più popolare grazie a Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, che ha deciso di cambiare nome all’intera compagnia in Meta. Tuttavia, al contrario di quello che si può pensare, non si tratta di un concetto così recente.

Metaverso significato e origini

La parola Metaverse compare per la prima volta nel 1992 all’interno del romanzo di fantascienza postcyberpung di Neal Town Stephenson, dal titolo Snow Crash. L’autore statunitense descrve il Metaverso come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

Secondo Stephenson il Metaverse è una grande sfera nera dalla circonferenza pari a 65536 km, tagliata in due all’altezza dell’equatore da una strada percorribile anche su di una monorotaia, con 256 stazioni ognuna a 256 km di distanza: su questa sfera ogni persona può realizzare in 3D tutti i luoghi che desidera, dai negozi agli uffici e fino ai nightclub, potenzialmente visitabili dagli utenti. Uno degli esempi più famosi di Metaverso è il mondo virtuale di Second Life, la piattaforma in cui è possibile creare un avatar e interagire con altre persone come se fossimo realmente nel luogo in cui ci troviamo.

Una definizione ancora più ampia, fornita l’investitore Matthew Ball, autore della raccolta The Metaverse Primer, descrive il Metaverse come “Una rete perdurante di mondi 3D che si espande in tempo reale, che restituisce un senso d’identità continuo nel tempo, in cui gli oggetti permangono e che tiene memoria delle transazioni effettuate in passato. Un numero di utenti illimitato, ognuno con il proprio senso di presenza fisica, ne può fare esperienza sincronicamente”.

Centralizzata e decentralizzata: le due tipologie di Metaverso e le caratteristiche

Il Metaverso può essere suddiviso in due principali tipologie: centralizzato e decentralizzato. Nel primo caso, la gestione è affidata a una sola entità che controlla l’accesso, l’economia, lo sviluppo e le operazioni del mondo virtuale. Nel secondo caso, invece, la gestione è distribuita tra più enti, le DAO (Decentralized Autonomous Organization)che collaborano in modo da creare un ambiente democratico e sicuro. 

Sarebbe quindi più corretto parlare di “Metaversi” poiché sono le piattaforme che consentono l’accesso a questa realtà virtuale sono numerose e presentano caratteristiche differenti. 

Tuttavia è possibile individuare una serie di tratti comuni a tutti i Metaversi: 

  • Spazi tridimensionali al cui interno è possibile lavorare, giocare, concludere accordi commerciali e muoversi in totale libertà utilizzando gli avatar;
  • Gli spazi virtuali possono essere creati dagli utenti stessi che li mettono a disposizione di altri utenti;
  • Il collegamento tra lo spazio reale e quello digitale è reso possibile dall’impiego di tecnologie di Realtà Aumentata (RA) e di realtà mista o realtà ibrida. Tra le tecnologie più utilizzate ci sono l’Intelligenza Artificiale e gli NFT;
  • È possibile utilizzare valute virtuali e reali;
  • Alla base degli spazi virtuali ci sono standard tecnici compatibili, protocolli, interoperabilità, proprietà digitale, tecnologia Blockchain e legislazioni che ne regolano l’uso.

Come cambierà il mondo del lavoro con l’AI e il Metaverso?

Il Metaverso è ancora un progetto in corso e, secondo i professionisti coinvolti nella già citata ricerca dell’IEEE, per il suo sviluppo saranno molto importanti il 5G e la connettività ubiqua (71%), le cuffie per la realtà virtuale (58%) e gli occhiali per la realtà aumentata (58%).

Si prevede inoltre che le tecnologie legate ai mondi virtuali saranno impiegate in vari modi: Il 91% degli intervistati concorda sul fatto che la propria azienda adotterà strategie tecnologiche legate al Metaverso per riunire i dipendenti per la formazione aziendale e le riunioni ibride. Oltre tre quarti (76%) degli intervistati afferma che nel 2023 il 26-75% delle interazioni con i colleghi, i clienti e il management della loro azienda avverrà virtualmente. 

Inoltre, la quasi totalità degli esperti che hanno partecipato alla ricerca ritiene che sarà importante utilizzare la tecnologia digital twin e le simulazioni virtuali per progettare, sviluppare e testare in modo più efficiente i prototipi dei prodotti e i processi di produzione.

Il mondo del lavoro sarà quindi profondamente influenzato dal Metaverso che contribuirà a creare un ambiente più flessibile ed efficiente, dove le comunicazioni saranno rese più veloci e semplici. Inoltre, l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata contribuiranno a rendere più facile l’accesso alle informazioni necessarie per una serie di compiti. Sarà così possibile favorire processi come il design collaborativo, la progettazione di prodotti, la produzione in tempo reale e la formazione dei dipendenti. Questa tecnologia accelererà notevolmente la produttività e l’innovazione dando un contributo importante alla competitività delle aziende. 

Anche nell’ambito delle risorse umane, l’impiego della realtà virtuale sarà fondamentale per sostituire le tradizionali metodologie di recruiting o per offrire un’esperienza d’uso più personalizzata ai candidati. Così facendo, le aziende potranno risparmiare sui costi di infrastrutture e personale, ridurre i tempi di sviluppo degli strumenti informatici e ottimizzare le attività di training.

Insomma, il Metaverso rappresenterà un nuovo modo di lavorare e sarà la chiave per sfruttare le potenzialità offerte dai mondi virtuali.

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