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Repubblica Digitale, cos’è

Un piano per ridurre il digital divide e rafforzare le competenze digitali di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione
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Indice dei contenuti

Repubblica Digitale è il piano del Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) per ridurre il divario digitale in Italia. L’obiettivo è favorire l’educazione alle tecnologie del futuro e la massima inclusione digitale.

Repubblica Digitale è promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio ed è un’iniziativa strategica nazionale che rientra nella “Strategia Italia 2025”. Essa punta a rendere i servizi pubblici digitali inclusivi e accessibili a tutti.

Il digital divide in Italia

Il MITD dice che 26 milioni di italiani tra 16 e 74 anni non ha competenze digitali di base (il 58%, contro una media UE del 42%). Di questi, 11 milioni non sono utenti di Internet. Anche i principali indici internazionali – come il DESI, l’Indice di Digitalizzazione dell’Economia e della Società – piazzano l’Italia agli ultimi posti per le competenze digitali.

La carenza di conoscenze tecnologiche produce:

  • conseguenze economiche: la mancanza o l’inadeguatezza di competenze digitali crea un problema di occupabilità per una parte della popolazione. Questa resta ai margini del mercato del lavoro, in quanto inadatta a rispondere alle nuove richieste che da esso provengono;
  • conseguenze sociali: l’analfabetismo digitale comprime i diritti di cittadinanza e ostacola la partecipazione consapevole alla vita democratica del Paese. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di firmare online per un referendum con Spid, e alla limitazione di questo diritto che subisce chi non sa come ottenere un’identità digitale.

Un piano operativo per colmare il gap digitale

Per attuare Repubblica Digitale e colmare il divario digitale entro il 2025 l’Italia si è dotata di una Strategia Nazionale per le Competenze Digitali. La strategia è nata da una collaborazione tra Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Università, istituti di ricerca, imprese, professionisti, Rai e la Coalizione Nazionale. Questa è formata da oltre 120 organizzazioni pubbliche e private che aderiscono al Manifesto per la Repubblica Digitale per ridurre il digital divide italiano. La regia della Strategia è affidata a un Comitato Tecnico Guida, coordinato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale.

L’attuazione della Strategia è affidata a un Piano Operativo per le Competenze Digitali. Pubblicato a dicembre 2020, questo contiene le misure necessarie ad abbattere l’analfabetismo digitale che ancora caratterizza una parte della popolazione italiana.

Quali sono i principali obiettivi di Repubblica Digitale

I principali obiettivi del piano operativo sono:

  • avere il 70% della popolazione con competenze digitali almeno di base, incrementando di oltre 13 milioni il dato del 2019, e azzerare il divario di genere;
  • duplicare la popolazione in possesso di competenze digitali avanzate;
  • triplicare il numero dei laureati in ICT e quadruplicare quelli di sesso femminile; duplicare le imprese che utilizzano i big data;
  • incrementare del 50% le PMI che utilizzano specialisti ICT;
  • aumentare di cinque volte la popolazione che usa servizi digitali pubblici, arrivando al 64%.

Repubblica Digitale: a chi si rivolge

La realizzazione del Piano Operativo per le Competenze Digitali porterà vantaggi per cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

Cittadini: riduzione del digital divide e sviluppo di competenze digitali indispensabili per una cittadinanza attiva e una partecipazione democratica piene.

Studenti: interventi di alfabetizzazione digitale durante i cicli d’istruzione e formazione superiore. Ciò consentirà loro di acquisire o migliorare le competenze digitali, da spendere nel mercato del lavoro.

Imprese (soprattutto ICT): le competenze digitali dovranno supportare la crescita, anche con nuove figure professionali e percorsi integrati tra scuola, università, ricerca e imprese.

Pa: il piano prevede iniziative per aumentare le competenze digitali del personale, necessarie per attuare la trasformazione digitale nelle amministrazioni pubbliche.

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