Il Festival di Sanremo negli ultimi anni è diventato sempre più digitale e social. Da sempre è uno specchio della società italiana, che porta in scena i nostri vizi e le nostre virtù, attraverso i cantanti, le loro canzoni e tutto ciò che ruota attorno al alla rassegna canora e al suo palco.
Passando in rassegna le diverse edizioni del festival, leggendo i testi delle canzoni in gara, possiamo tenere traccia dei principali cambiamenti del Paese, delle sue leggi, i suoi usi e costumi.
Il festival di Sanremo e l’evoluzione tecnologica del Paese
Ma Sanremo, fin dalle sue prime edizioni, è stato anche un’occasione per l’Italia di applicare e mettere in mostra parte dell’evoluzione tecnologica del Paese.
Allora ripercorriamo in 12 tappe la trasformazione digitale del festival di Sanremo, fermandoci negli anni in cui ci sono state le principali innovazioni. Queste riguardano, in particolare, due aspetti: come il festival è stato trasmesso e diffuso tra il pubblico e i diversi sistemi di voto usati per deciderne il vincitore.
Sanremo Anni ’50: dai tavolini del casinò all’Eurovisione
1951: prima edizione del festival, trasmessa solo alla radio, visto che le trasmissioni televisive della Rai inizieranno solo il 3 gennaio 1954. Il festival si tiene al Salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo. I cantanti si esibiscono davanti a un pubblico seduto ai tavolini del vecchio cafè chantant, nel via vai dei camerieri. La giuria è composta da soli sei critici musicali.
1955: prima edizione trasmessa in TV dalla Rai.
1958: prima diretta in Eurovisione.
Anni ’60 – ’70: il primo voto degli italiani e la visione a colori
1961: per la prima volta la classifica finale è decisa dal voto popolare degli italiani, con il Votofestival. Giocando l’Enalotto, sulla schedina si può indicare anche il nome del proprio cantante preferito. È un successo: arrivano ben 3 milioni di voti. Ma per contarli serve tempo: il vincitore di quell’edizione, infatti, viene proclamato solo sette giorni dopo la serata finale.
1973: il Festival è ripreso con le telecamere a colori, ma solo per le televisioni estere.
1977: il Festival si sposta al Teatro Ariston. In quest’anno c’è la prima edizione visibile a colori anche in Italia.
Dagli Anni ’80 a oggi: Auditel, Televoto ed esplosione social
1984: i cantanti vengono votati tramite le schedine del concorso ippico Totip.
1987: gli ascolti del festival sono rilevati dal nuovo sistema Auditel.
2004: fa finalmente la sua comparsa il televoto popolare da casa, con gli italiani che possono esprimere le loro preferenze inviando un sms dai loro telefoni.
2009: prima edizione del festival di Sanremo trasmessa nel formato televisivo 16:9 sul digitale terrestre e in HD.
2012: per la prima volta la finale del Festival è trasmessa sul sito Eurovision.tv, con commento live degli spettatori tramite Facebook e Twitter.
2022: boom di visualizzazioni in streaming. Come riportato dalla FIMI in un comunicato stampa, tra diretta streaming e contenuti on demand, il sito Raiplay ottiene ben 29,5 milioni di visualizzazioni. I device collegati al minuto sono stati 268mila, con un picco di oltre 330mila alla proclamazione dei vincitori.
Il festival di Sanremo sui social
E sui social network, come si è comportato il festival di Sanremo lo scorso anno? Il Festival 2022 è stato l’evento tv più discusso in Italia, con più di 33 milioni di interazioni.
Su Twitter la serata finale è stata la più commentata di sempre, con oltre 9 milioni di interazioni. Spotify registra oltre 28 milioni di stream delle canzoni di Sanremo. Su TikTok l’hashtag #Sanremo2022 ha prodotto 508 milioni di visualizzazioni.
In totale, le citazioni social sono state 4 milioni, con contenuti che hanno coinvolto 25 milioni di persone e generato 1,12 miliardi di impression effettive.
Ma il 2022 è stato anche l’anno in cui è esploso il FantaSanremo, gioco nato nel 2020 da un piccolo gruppo di amici e divenuto in soli due anni un fenomeno mediatico, che ha amplificato la portata social del festival. Se volete saperne di più, di FantaSanremo parliamo in questo nostro articolo.
