Strategia Italia 2025 prevede di trasformare radicalmente il Paese con l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. È un piano di interventi lanciato nel 2020 dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale e che dura 5 anni. Il suo obiettivo è rendere l’Italia un paese digitale, innovativo, inclusivo e sostenibile.
Il cambiamento epocale cui dovremmo assistere entro il 2025 è fatto di infrastrutture digitali, servizi digitali nella PA, partnership pubblico-privato per generare innovazione.
A coordinare il lavoro dei vari attori coinvolti c’è una cabina di regia istituita tra il MITD e gli altri ministeri. Sono attivi, inoltre, dei tavoli di coordinamento con i territori (Comuni, Regioni), gli enti, le agenzie centrali e locali, i soggetti privati.
Nella cabina di regia ci sono, inoltre, delle task force verticali con un numero ristretto di dicasteri che si occupano di azioni specifiche.
Quali sono le sfide di Strategia Italia 2025
La strategia si ispira agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, dalla cui analisi sono scaturite le 3 sfide principali che essa si pone:
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digitalizzazione della società;
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innovazione del Paese;
- sviluppo sostenibile ed etico della società nel suo complesso.
Ogni sfida è strutturata in tre obiettivi, da raggiungere con azioni e interventi concreti.
Prima sfida: una società digitale
La prima sfida è realizzare una società digitale, dove cittadini e imprese possano utilizzare in maniera semplice e sistematica i servizi digitali della Pa. Per tale risultato è necessario avere migliori infrastrutture digitali, valorizzare i dati e creare competenze digitali. Serve inoltre digitalizzare radicalmente il settore pubblico, che poi darà impulso anche alla trasformazione digitale del settore privato.
I tre obiettivi della prima sfida sono:
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consentire a cittadini e imprese un accesso semplice e un uso sistematico dei servizi digitali della PA. Ciò grazie a: piattaforme abilitanti (identità digitale, pagamento elettronico, anagrafe unica, CIE), razionalizzazione di infrastrutture e risorse (cloud), modelli virtuosi (linee guida di design, riuso del software), nuovi servizi digitali;
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rendere la Pa volano per la digitalizzazione del settore privato, integrando servizi pubblici e privati, migliorando il procurement e le politiche di open innovation;
- valorizzare il patrimonio informativo pubblico e incentivare l’uso e la condivisione dei dati da parte delle amministrazioni e dei privati. Questo per permettere efficienza e trasparenza nei servizi esistenti, sviluppare nuovi servizi, attrarre nuove realtà imprenditoriali.
Seconda sfida di Strategia Italia 2025: un paese innovativo
La seconda sfida propone cambiamenti strutturali per l’innovazione nel Paese. Tali cambiamenti devono favorire nuove tecnologie nel tessuto produttivo italiano e la crescita di settori come robotica, mobilità del futuro, intelligenza artificiale e cybersecurity.
I tre obiettivi della seconda sfida sono:
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agevolare l’innovazione del sistema Italia attraverso cambiamenti strutturali. Ciò prevede la possibilità di sperimentazione in deroga, l’accesso ad asset innovativi, servizi utili alla crescita e allo sviluppo di innovazione. Si prevedono, poi, incentivi alla creazione di ecosistemi di innovazione che aiutino la contaminazione, la formazione ad hoc per startup e società di venture capital;
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aumentare il potenziale innovativo di città e territori, per migliorare la qualità della vita, applicando le nuove tecnologie alle esigenze delle comunità;
- dotare l’Italia di infrastrutture tecnologiche capillari, affidabili, innovative e green, fatte di fibra, cloud e tecnologie innovative come il 5G. Grazie a infrastrutture digitali e data center centralizzati, calerà il consumo energetico tradizionale a favore di energie alternative e sostenibili.
Terza sfida: sviluppo inclusivo e sostenibile
La terza sfida è una sfida umana, perché punta a ottenere un’innovazione etica, inclusiva, trasparente e sostenibile che aumenti il benessere della società.
I tre obiettivi della terza sfida sono:
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rafforzare le capacità digitali dei cittadini, consentendogli di sfruttare al meglio i nuovi servizi digitali pubblici e privati. In tal modo potranno partecipare in modo competente ai processi politici, sociali, culturali ed economici del Paese, oltre a valutare le conseguenze delle proprie azioni;
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garantire uno sviluppo tecnologico etico, responsabile e non discriminatorio. Questo grazie a un’azione pubblica tesa a governare l’uso delle tecnologie, promuoverne la diffusione, massimizzare i benefici collettivi e minimizzare gli impatti negativi;
- formazione digitale continua dei cittadini, mettendoli in condizione di accedere alle nuove opportunità che si stanno creando nel mondo del lavoro grazie all’innovazione digitale.
Un piano d’intervento con le prime 20 azioni per trasformare il Paese
Per realizzare gli ambiziosi obiettivi di Strategia Italia 2025 il Mitd ha varato un primo pacchetto di 20 azioni concrete pensate per avviare la trasformazione digitale dell’Italia.