Attacchi informatici in sanità: supply chain punto critico
Nel contesto attuale, la supply chain in sanità rappresenta un punto critico, caratterizzato da un livello di vulnerabilità crescente. Secondo il Rapporto Clusit 2025, il settore sanitario è oggi tra i più colpiti da attacchi informatici e la supply chain è la via preferita dagli hacker per penetrare le infrastrutture critiche di ospedali e altre strutture sanitarie.
Gli attacchi informatici sfruttano in modo sistematico le debolezze dei fornitori, spesso meno protetti delle organizzazioni sanitarie con cui entrano in contatto, con attacchi che a cascata si propagano e hanno conseguenze negative sulla capacità operativa delle strutture sanitarie e arrivano a mettere a rischio la salute dei pazienti.
Nel solo 2024 gli attacchi alla supply chain in Italia sono aumentati del 31% e hanno colpito trasversalmente ospedali, laboratori e fornitori di servizi diagnostici. Il motivo è chiaro: colpire un fornitore strategico può bloccare interi sistemi regionali, spesso interconnessi, e moltiplicare i guadagni dei cybercriminali.
Supply chain: significato strategico per la sicurezza sanitaria
Se in ambito industriale la supply chain è da tempo sotto osservazione per la sua vulnerabilità, nella sanità italiana questa consapevolezza si sta affermando con maggiore lentezza.
Il Rapporto Clusit 2025 evidenzia come la gestione decentralizzata dei sistemi IT, la frammentazione dei processi decisionali e l’assenza di una politica comune in materia di cybersecurity rendano l’intero settore particolarmente esposto. A questo si aggiunge la cronica carenza di personale specializzato in sicurezza informatica e il ricorso a tecnologie obsolete, che aumentano ulteriormente i rischi.
Secondo il Ponemon-Sullivan Report 2024, il 60% degli intervistati riferisce di aver subito, negli ultimi due anni, in media quattro attacchi all’anno legati alla supply chain. Oltre ai danni reputazionali e al rischio per l’integrità dei dati clinici, le interruzioni nei servizi sanitari possono causare conseguenze gravissime per i pazienti.
In questo scenario, assume un’importanza crescente la figura del supply chain manager, chiamato a collaborare sempre più strettamente con i responsabili della sicurezza informatica e della conformità normativa, per garantire che i fornitori rispettino standard adeguati e che la catena di approvvigionamento non diventi un punto di ingresso per attacchi esterni.
Supply chain management: strategie per la resilienza
Il primo passo per mitigare i rischi di attacchi informatici nel settore sanitario è rafforzare il supply chain management. Le strutture sanitarie devono stabilire regole stringenti già in fase contrattuale, definendo politiche di accesso, audit di sicurezza, gestione dei subappalti e continuità operativa.
È fondamentale ridurre la dipendenza da singoli fornitori critici e adottare approcci proattivi come il monitoraggio continuo e la verifica periodica della postura di sicurezza degli attori coinvolti.
Un altro elemento imprescindibile è la gestione degli accessi: implementare l’autenticazione a più fattori (MFA), applicare il principio del minimo privilegio e adottare un approccio Zero Trust sono misure che riducono drasticamente il rischio di accessi non autorizzati attraverso account compromessi.
Cybersecurity e NIS2: dalla compliance alla protezione attiva
La direttiva NIS2 impone al settore sanitario nuovi obblighi in materia di cybersecurity e gestione del rischio. La sua applicazione richiede un’evoluzione sostanziale nell’approccio alla cybersecurity: non è più sufficiente rispondere agli incidenti, ma occorre adottare strategie proattive e strutturate.
Le strutture sanitarie devono rafforzare la gestione del rischio, effettuare valutazioni continue delle vulnerabilità e costruire piani di sicurezza in grado di garantire resilienza operativa.
Con la NIS2 diventa fondamentale monitorare la sicurezza informatica lungo tutta la catena di fornitura. La conformità alla norma può rappresentare anche un vantaggio competitivo, favorendo la selezione di fornitori certificati e affidabili. L’allineamento allo standard ISO/IEC 27001, strettamente connesso alla direttiva, costituisce un passaggio obbligato per dimostrare la robustezza delle misure adottate.
Intelligenza Artificiale e supplychain, tra opportunità e nuove vulnerabilità
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella supply chain sanitaria apre nuove possibilità, ma anche nuove sfide.
L’IA è oggi uno strumento essenziale per anticipare minacce, migliorare la cyber security e ridurre i tempi di risposta agli incidenti. Applicazioni di IA possono analizzare modelli comportamentali anomali, rilevare tentativi di accesso sospetti e attivare contromisure in tempo reale.
Tuttavia, l’adozione dell’IA introduce anche vulnerabilità: algoritmi mal configurati, training su dati compromessi o errori di governance possono trasformare un sistema di difesa in un punto debole. È fondamentale, pertanto, adottare metodologie come il Secure Software Development Life Cycle e condurre test approfonditi sulla sicurezza dei modelli, evitando che la stessa IA diventi un vettore d’attacco.
La nuova regolamentazione europea (AI Act) rafforza il quadro normativo, imponendo requisiti su trasparenza, governance e gestione del rischio dei modelli di Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di ridurre effetti sistemici indesiderati.
Un nuovo ruolo per il supply chain manager sanitario
Alla luce delle minacce sempre più sofisticate e dell’evoluzione normativa, oggi il supply chain manager sanitario non può più limitarsi alla gestione logistica, ma deve avere un ruolo strategico nella governance della sicurezza e competenze in IT, compliance e analisi del rischio. Il suo compito è garantire che ogni elemento della catena – dai fornitori di software ai distributori di materiali – sia allineato agli standard della sua azienda, che si auspicano più rigorosi, in termini di cybersecurity e resilienza operativa.
In una strategia sanitaria sostenibile, il supply chain management deve diventare un punto di forza, non una vulnerabilità. La protezione dei pazienti, la continuità dei servizi e l’integrità delle informazioni cliniche passano anche da qui.
Namirial per la sanità digitale: tecnologie sicure e conformi
Per avere una supply chain sicura, meno esposta ad attacchi informatici, è fondamentale poter contare su un fornitore di cybersecurity affidabile. Per le aziende sanitarie che vogliono mettere al sicuro i propri sistemi e i dati dei propri pazienti, Namirial è il partner ideale, perché è in grado di fornire soluzioni estremamente efficaci per la messa in sicurezza delle strutture sanitarie, garantendo protezione dei dati e dei sistemi informatici, continuità operativa e conformità normativa.
Tra le soluzioni Namirial che rispondono alle esigenze specifiche del settore sanitario ci sono:
- onboarding digitale: per una gestione digitalizzata dei flussi di acquisizione utenti, nel pieno rispetto delle norme;
- verifica dell’identità: per l’accertamento sicuro dell’identità degli utenti e la validazione dei documenti, aiuta a prevenire frodi e irregolarità nei processi;
- recapito certificato: per una gestione di comunicazioni certificate con conservazione delle evidenze probanti di consegna, ricezione e tracciabilità delle azioni dei destinatari;
- gestione documentale: garantisce organizzazione, condivisione e conservazione sicura, anche a lungo termine, dei documenti con dati sensibili, nel rispetto delle norme.
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