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Verifica età online, approvate le nuove regole AGCOM

Obbligo di accertamento della maggiore età degli utenti per le piattaforme di video sharing e i siti web che rendono disponibili in Italia contenuti
Gruppo di minorenni sotto una tenda guardano lo schermo di un portatile.
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

Nuove regole per verificare la maggiore età online

Sono state approvate in via definitiva le nuove regole AGCOM per la verifica dell’età degli utenti che accedono a determinate categorie di contenuti online.

Le novità riguardano tutti i siti web e le piattaforme di video sharing che rendono disponibili in Italia contenuti, servizi o prodotti ritenuti inappropriati per i minorenni.

I titolari di questi siti hanno sei mesi di tempo per mettersi in regola, prevedendo un sistema di verifica online della maggiore età degli utenti (c.d. age assurance o anche age verification). 

Del regolamento approvato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni abbiamo già parlato in questo nostro precedente articolo, scritto lo scorso 15 ottobre, in un momento in cui l’AGCOM aveva messo a punto uno schema di regolamento per la verifica dell’età online e lo aveva notificato alla Commissione Europea, chiamata a dare il suo parere positivo dopo aver verificato che l’atto non fosse in contrasto con le norme dell’Unione.

Arrivato il via libera europeo, AGCOM ha potuto approvare in via definitiva il nuovo regolamento, approvando la delibera 96/25/CONS.

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Cosa prevede il regolamento AGCOM per la verifica dell’età online

Con la delibera 96/25/CONS, l’AGCOM ha approvato il regolamento che disciplina le modalità tecniche e di processo che le piattaforme di video sharing e i siti web che rendono disponibili in Italia contenuti devono usare per l’accertamento della maggiore età degli utenti (cosiddetta age assurance, ovvero “garanzia dell’età”, talvolta indicato come “age verification”).

Il regolamento AGCOM è stato approvato in attuazione del cosiddetto “Decreto Caivano” (Legge 159/2023), che all’articolo 13-bis ha introdotto nuove disposizioni per la verifica della maggiore età per l’accesso a siti pornografici.

Cosa prevede il Decreto Caivano per l’accesso ai siti per adulti

Il Decreto Caivano, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre 2023, ha introdotto con l’articolo 13-bis disposizioni specifiche relative all’accesso dei minori ai siti web con contenuti pornografici.

Il comma 1 della legge stabilisce che “è vietato l’accesso dei minori a contenuti a carattere pornografico, in quanto mina il rispetto della loro dignità e ne compromette il benessere fisico e mentale, costituendo un problema di salute pubblica”.

Il comma 2 stabilisce che “i gestori di siti web e i fornitori delle piattaforme di condivisione video, che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico, sono tenuti a verificare la maggiore età degli utenti, al fine di evitare l’accesso a contenuti pornografici da parte di minori degli anni diciotto”.

Al comma 3, l’articolo 13-bis affida all’AGCOM il compito di stabilire “con proprio provvedimento […] le modalità tecniche e di processo che i soggetti di cui al comma 2 sono tenuti ad adottare per l’accertamento della maggiore età degli utenti, assicurando un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti in ragione dello scopo”.

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Verifica maggiore età, obblighi e sanzioni previste per i gestori di siti web

Il Decreto Caivano stabilisce quali sono gli obblighi e le sanzioni previste per i gestori di siti web e i fornitori di piattaforme con immagini e video a carattere pornografico. 

Il comma 4 dell’articolo 13-bis stabilisce che entro sei mesi dalla data di pubblicazione del provvedimento dell’AGCOM (quindi entro ottobre 2025), i gestori di siti web e piattaforme online devono dotarsi “di efficaci sistemi di verifica della maggiore età conformi alle prescrizioni impartite nel predetto provvedimento”.

Per quanto riguarda le sanzioni che si rischiano in caso di mancato adeguamento alle disposizioni dell’AGCOM, il comma 5 stabilisce che l’AGCOM vigila sulla corretta applicazione dell’articolo 13-bis da parte dei soggetti interessati e, in caso di inadempimento, contesta la violazione, applicando una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 10mila a 250mila euro.

Oltre alla multa, l’AGCOM può emettere verso i soggetti interessati una diffida ad adeguarsi entro 20 giorni e, in caso di inottemperanza alla diffida, può arrivare anche ad adottare ogni provvedimento utile per il blocco del sito o della piattaforma fino a quando la fornitura dei contenuti non avverrà alle condizioni indicate dall’Autorità.

Come funziona la verifica dell’età voluta da AGCOM

Il sistema di verifica dell’età definito dall’AGCOM per la fornitura della prova della maggiore età prevede due passaggi distinti, che dovranno coinvolgere 3 soggetti.

I 3 soggetti coinvolti sono: l’utente, il sito web a cui l’utente vuole accedere, un soggetto terzo indipendente e certificato che fornisce all’utente una prova della sua maggiore età.

I due passaggi previsti dal sistema sono l’identificazione e l’autenticazione dell’utente interessato ad accedere ai contenuti si un sito web. Nella fase dell’identificazione l’utente si identifica (ad esempio usando SPID, CIE o con il FaceMatch) presso il fornitore terzo certificato, che rilascia all’utente una prova della sua maggiore età. Nella fase dell’autenticazione, l’utente invia al sito a cui vuole accedere la prova della maggiore età ricevuta dal fornitore terzo.

Il sistema si basa sul principio del doppio anonimato, in base al quale i fornitori terzi certificati non devono sapere per quale sito web viene richiesta la prova della maggiore età e, allo stesso tempo, i siti web ricevono nella prova soltanto il dato della maggiore età, senza alcun altro dato utile a identificare l’utente.

La verifica dell’età può essere svolta anche usando un’app installata sul proprio dispositivo, che potrà essere usata per la generazione e la certificazione della “prova dell’età” (come, ad esempio, l’app di un wallet digitale o in generale un’app simile a quelle attualmente usate per la generazione di codici OTP).

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A quali siti si applica la verifica dell’età AGCOM

Anche se è stato adottato in risposta a quanto stabilito dal Decreto Caivano, gli obblighi AGCOM sulla verifica dell’età valgono non soltanto per i siti pornografici, ma anche per altre categorie di siti con contenuti che potrebbero comunque nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori.

I siti web obbligati ad avere la verifica della maggiore età sono quelli che rientrano nelle seguenti categorie:

  • siti con contenuti per maggiorenni o che supportano l’acquisto online di beni e servizi per maggiorenni.
  • siti che forniscono informazioni o promuovono o supportano le scommesse o il gioco d’azzardo online
  • siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati
  • siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali, comprese le lesioni autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata
  • siti che promuovono o supportano l’odio o l’intolleranza verso qualsiasi individuo o gruppo
  • siti che promuovono o supportano pratiche che possono danneggiare la salute, come anoressia, bulimia, uso di droghe, alcol o tabacco
  • anonymizer, ovvero siti che forniscono strumenti e modalità per rendere l’attività online irrintracciabile.
  • siti di sette od organizzazioni simili che promuovono od offrono metodi, istruzioni o altre risorse per influire su eventi reali con incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali

L’attività di age verification è ricompresa nel più ampio campo del Know-Your-Customer (KYC), il processo di identificazione rigorosa degli utenti soggetto a obblighi normativi in vari ambiti, come quello bancario e finanziario, e fondamentale per essere conformi a framework normativi internazionali come le direttive in materia di AML (Anti-Money Laundering o antiriciclaggio). 

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