Artificial Intelligence Act: tra innovazione e regolamentazione
L’Intelligenza Artificiale (IA) sta accelerando il progresso umano in ogni campo. Un cambiamento di tale portata ha bisogno di essere regolamentato da norme che, da una parte non ostacolino il progresso, ma dall’altra garantiscano un uso responsabile e sicuro di questa tecnologia.
L’Europa è il primo continente che è intervenuto a disciplinare la materia dell’Intelligenza Artificiale grazie all’AI Act EU. Molti hanno evidenziato come, le norme sull’Intelligenza Artificiale, potrebbero rappresentare uno svantaggio per le imprese europee rispetto a quelle di altri Paesi del mondo, ad esempio, gli Stati Uniti dove, mancando una normativa sull’Intelligenza Artificiale, le imprese possono sperimentare senza nessuna limitazione posta dalla legge.
Per evitare il rischio di frenare l’innovazione, l’Artificial Intelligent Act, ha previsto uno strumento giuridico, quello del regulatory sandbox, pensato per sperimentare lo sviluppo dell’IA sotto la supervisione delle autorità di controllo, per un periodo limitato e con possibilità di deroghe alle norme vigenti.
L’ambiente sandbox cos’è
In informatica la parola sandbox viene usata per indicare un ambiente virtuale, isolato dal resto del PC, che permette di eseguire applicazioni non certificate, scaricare file e visualizzare siti web sospetti senza esporre a rischi il sistema.
In maniera analoga, l’EU Artifical Intelligence Act prevede degli spazi di sperimentazione normativa dove le aziende potranno esplorare e testare prodotti, servizi o attività nuovi o innovativi senza rischiare sanzioni.
L’art.57 dell’Artificial Intelligence Act stabilisce che gli spazi di sperimentazione normativa per l’Intelligenza Artificiale “garantiscono un ambiente controllato che promuove l’innovazione e facilita lo sviluppo, l’addestramento, la sperimentazione e la convalida di sistemi di IA innovativi per un periodo di tempo limitato prima della loro immissione sul mercato o della loro messa in servizio conformemente a un piano specifico dello spazio di sperimentazione concordato tra i potenziali fornitori e l’autorità competente. Tali spazi di sperimentazione normativa possono comprendere prove in condizioni reali soggette a controllo nell’ambito dello spazio di sperimentazione”.
La creazione di questi spazi ha l’obiettivo di permettere alle PMI e alle start-up di sviluppare sistemi di Intelligenza Artificiale innovativi e addestrati prima di immetterli sul mercato.
Un altro concetto chiave è quello di clausole di sperimentazione, ovvero “disposizioni giuridiche che consentono alle autorità incaricate di attuare e applicare la legislazione, di esercitare, caso per caso, un certo grado di flessibilità in relazione alla sperimentazione di tecnologie, prodotti, servizi o approcci innovativi”.
Le caratteristiche delle sandbox
Sarà compito degli Stati membri dell’Ue istituire e rendere accessibili a livello nazionale gli spazi di sperimentazione normativa, come pure dei meccanismi di prova in condizioni reali.
La sperimentazione nell’ambiente protetto servirà a comprendere i possibili rischi derivanti da una futura immissione dei prodotti e servizi sul mercato. Questo, però, non significa che in tale ambiente ci si potrà muovere del tutto liberamente. Infatti le autorità potranno sospendere la sperimentazione, e avvisare l’ufficio europeo dell’AI, nel caso in cui non è possibile attenuare i rischi in modo efficace. Inoltre è prevista una responsabilità delle imprese per gli eventuali danni dovuti alla sperimentazione.
Invece, se le aziende avranno seguito le indicazioni delle autorità, non saranno sanzionate neppure nel caso di violazione delle norme dell’EU Artificial Intelligence Act.
Le autorità nazionali sono tenute a mandare, ogni anno, un report alla Commissione contenente “informazioni sui progressi e sui risultati dell’attuazione di tali spazi di sperimentazione, comprese le migliori pratiche, gli incidenti, gli insegnamenti tratti e le raccomandazioni sulla loro configurazione e, ove pertinente, sull’applicazione ed eventuale revisione del presente regolamento”.
Uso dei dati personali durante la sperimentazione
I dati personali ottenuti per altri fini, potranno essere usati durante la sperimentazione all’interno delle sandbox solamente a determinate condizioni e precisamente:
- se lo sviluppo dell’IA è dedicato alla soddisfazione di un interesse pubblico;
- se non è possibile raggiungere gli stessi risultati con dati anonimizzati o sintetici;
- se saranno presenti meccanismi di monitoraggio per individuare i rischi per i diritti e le libertà e misure tecniche e organizzative adeguate;
- se saranno cancellati subito dopo la sperimentazione.
Come partecipare alla sandbox
Le PMI e le start-up potranno accedere alla sandbox in modo gratuito: saranno comunque dovuti i costi straordinari in misura proporzionale alle dimensioni delle PMI.
I vari Paesi dell’Ue dovranno offrire alle PMI un accesso prioritario alle sandbox ed instaurare canali di comunicazione e informazione sull’applicazione del regolamento.
I vantaggi della regulatory sandbox
Gli spazi di sperimentazione normativa mirano ad essere ambienti dove imprese, autorità, ed investitori, sviluppano nuove tecnologie dell’IA in modalità controllata e con un rischio di violazioni molto contenuto. Un modo, quindi, per evitare che la regolamentazione del settore possa frenare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Il sandbox rappresenta uno strumento di crescita per le PMI (comprese micro imprese e star up) operanti nell’industria, nei servizi e in altri settori. Un modo per sperimentare prodotti e soluzioni nel mondo dell’IA e per ridurre i costi sostenuti.
Chiaramente, affinché questi obiettivi vengano raggiunti è necessario che siano destinate adeguate risorse economiche allo sviluppo dei piani di progetto. In caso contrario la norma potrebbe non riuscire ad avere gli effetti desiderati.