Fattura differita: una guida per orientarsi
Districarsi tra normative in continua evoluzione, come quelle relative alla fattura differita, alla fatturazione verso la Pubblica Amministrazione, al reverse charge o alle fatture estere, può sembrare un compito arduo.
In questo approfondimento ci concentreremo sulla fattura differita, analizzandone il funzionamento e i vantaggi, per fare chiarezza su questo strumento fondamentale per la gestione amministrativa e fiscale di ogni attività.
Fattura differita: definizione
La fattura differita è un documento riepilogativo che consente di registrare in un unico documento fiscale più operazioni di cessione di beni o prestazione di servizi effettuate nei confronti dello stesso soggetto.
A differenza della fattura immediata, che deve essere emessa contestualmente alla transazione, la fattura differita può essere emessa in un momento successivo. Questa modalità, regolamentata dall’articolo 21 del DPR 633/72, permette una maggiore flessibilità nella gestione amministrativa e contabile.
Quando si possono emettere le fatture differite
La fattura differita si applica nei seguenti casi:
- cessione di beni documentata da DDT (documento di trasporto) o documenti equipollenti;
- prestazioni di servizi per cui esiste idonea documentazione attestante l’avvenuta esecuzione (contratti, lettere d’incarico, note di consegna ecc).
Termini invio fattura elettronica differita
La fattura differita riepiloga le transazioni effettuate nei confronti di un medesimo soggetto, nello stesso mese solare. L’emissione della fattura deve avvenire entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni.
Particolare attenzione va prestata all’IVA a debito relativa a tale fattura: essa deve entrare nel conteggio della liquidazione del mese di effettuazione delle operazioni e non di quello di emissione della fattura.
Nel caso delle triangolazioni, ovvero delle cessioni di beni effettuate dal cessionario nei confronti di un soggetto terzo per il tramite del proprio cedente, la fattura deve essere emessa entro la fine del mese successivo.
Quale data indicare nella fattura differita
Uno degli elementi obbligatori da indicare nelle fatture è la data di emissione. Poiché nelle fatture digitali differite vengono riportate più operazioni avvenute in date diverse, può sorgere il dubbio su quale debba essere la data di emissione da indicare nel documento. La Circolare 14/E/2019 dell’Agenzia delle Entrate ha risolto questo interrogativo, chiarendo che il campo “data di emissione” della fattura elettronica differita può essere compilato indicando indifferentemente:
- la data di predisposizione e invio allo SdI (Sistema di Interscambio);
- la data di almeno una delle operazioni effettuate (preferibilmente l’ultima del mese a cui si riferisce la fattura);
- l’ultimo giorno del mese di riferimento, considerato il momento di esigibilità dell’imposta.
Esempio fattura differita
Immaginiamo che nel mese di gennaio un’impresa abbia effettuato le seguenti cessioni di beni nei confronti di uno stesso cliente:
- 05/01 – merce ceduta per 1.000 euro – IVA 220 euro;
- 10/01 – merce ceduta per 800 euro – IVA 179 euro;
- 20/01 – merce ceduta per 2.000 euro – IVA 440 euro.
L’impresa può emettere una e-fattura differita che riepiloga tutte e tre le operazioni compiute. L’imponibile della fattura emessa è pari a 3.800 euro, mentre l’IVA ammonta a 839 euro.
La fattura deve essere emessa entro il 15 febbraio. Il campo “data fattura” potrà essere compilato indicando, in alternativa, una delle tre date seguenti:
- la data in cui la fattura viene compilata e inviata allo SdI (che non può superare il 15/2);
- una delle date delle tre operazioni, quindi il 05/01, il 10/01 o, preferibilmente, il 20/01;
- il 31/01.
L’IVA di 839 euro deve rientrare nella liquidazione IVA del mese di gennaio.
TD25 e TD24 fattura differita: quando usare questi codici
Con l’introduzione della fatturazione elettronica, la fattura differita deve essere emessa in formato XML e trasmessa tramite il Sistema di Interscambio. I codici da usare sono:
- TD24 per la cessione di beni con DDT o documenti equipollenti. La fattura differita TD24 viene usata anche per le prestazioni di servizi;
- TD25 per operazioni di triangolazione, dove la cessione dei beni avviene attraverso un fornitore intermediario.
Differenza tra fattura immediata e differita
Le principali differenze tra fattura immediata e differita riguardano:
- le tempistiche: la fattura immediata deve essere emessa entro 12 giorni dall’operazione, mentre la differita entro il 15 del mese successivo;
- il numero di operazioni: la fattura immediata documenta un’unica transazione, la differita può riepilogare più operazioni concluse con lo stesso soggetto nello stesso mese;
- l’obbligo documentale: la fattura differita richiede documentazione di supporto (DDT o contratti per i servizi).
Dati da indicare nella fattura differita
I dati da indicare nella fattura differita sono in larga parte gli stessi previsti per la fattura immediata (data e numero di emissione, dati del fornitore e del cliente, descrizione dei beni e dei servizi, importo totale e IVA applicata).
Nel caso di cessione di beni, a questi dati va aggiunta anche l’indicazione dei DDT, mentre nel caso si tratti di prestazione di servizi occorre allegare alla fattura tutta la documentazione che prova l’effettiva prestazione dei servizi.
Vantaggi della fattura differita
L’uso della fattura differita offre diversi benefici per le imprese, che si traducono in un’ottimizzazione della gestione amministrativa e un risparmio di tempo e risorse. Uno dei principali vantaggi è la possibilità di ridurre sensibilmente il numero di documenti da emettere, semplificando di conseguenza il lavoro contabile e amministrativo, snellendo le procedure e riducendo anche il rischio di errori e imprecisioni che possono derivare dalla gestione di un elevato numero di fatture.
Inoltre, la fattura differita può contribuire a una migliore organizzazione dell’archivio documentale, facilitando la ricerca e la consultazione delle informazioni. Infine, una gestione più efficiente della fatturazione può liberare risorse che possono essere investite in altre aree strategiche dell’azienda.