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Firme online referendum, arriva la piattaforma

Si sblocca l’iter per la sottoscrizione digitale con SPID, CIE o CNS. Ma la carta non scompare.
Persone al tavolo con il proprio device usano la piattaforma online per la raccolta firme per i referendum
Tempo di lettura: 5 minuti

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La piattaforma digitale per la raccolta online delle firme per i referendum diventa realtà. Nei giorni scorsi, infatti, il Ministro per l’innovazione e la transizione digitale Vittorio Colao ha firmato il decreto attuativo che sblocca l’entrata in funzione dello strumento che consentirà di sottoscrivere telematicamente referendum e leggi di iniziativa popolare.

L’approvazione del decreto attuativo si era resa necessaria per mettere a posto degli interventi di natura tecnica demandati al Ministero. Il decreto tiene conto delle criticità espresse nei mesi scorsi dal Garante Privacy e dal Ministero della Giustizia, in merito allo schema di Dpcm contenente la disciplina della piattaforma.

La creazione di una piattaforma online per la raccolta delle firme per i referendum è prevista, infatti, dalla legge di bilancio 2021. La legge affida alla Presidenza del Consiglio il compito di assicurare la sua entrata in funzione emettendo un Dpcm.  Il decreto deve stabilire le caratteristiche tecniche, l’architettura generale, i requisiti di sicurezza e le modalità di funzionamento della piattaforma. Inoltre, il Dpcm regola il modo in cui  il gestore attesta e gestisce il malfunzionamento della piattaforma e comunica il ripristino delle funzionalità.

Per quali tipi di referendum si potranno raccogliere le firme online

Oltre alle leggi di iniziativa popolare, tramite la piattaforma digitale si potranno sottoscrivere online soltanto i referendum di tipo abrogativo e di modifica costituzionale. Non è escluso, tuttavia, ulteriori sviluppi futuri. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ha proposto di usare la piattaforma anche per le firme valide per presentare liste e candidati alle elezioni.

Quando parte la piattaforma online per la raccolta delle firme

Affinché la piattaforma digitale diventi operativa è necessario che il decreto attuativo venga registrato e poi venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Soltanto dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, la piattaforma sarà messa online e potrà cominciare a funzionare.

Come funziona la piattaforma per la raccolta online delle firme

La piattaforma per la raccolta delle firme online è sviluppata e gestita da Sogei, la società di informatica del Ministero dell’Economia. Grazie alla piattaforma, il processo di sottoscrizione di referendum e leggi di iniziativa popolare sarà completamente digitale.

L’accesso alla piattaforma avverrà tramite un portale dedicato. L’accesso avverrà utilizzando uno dei sistemi di identità digitale contemplati dal Cad, quindi tramite SPID, CIE o CNS.

Il portale avrà un’area privata e un’area pubblica. Ad accedere alla piattaforma saranno tre tipologie di utenti: i soggetti promotori, i cittadini e il personale della Corte di Cassazione.

Uso della piattaforma – Soggetti promotori

I soggetti promotori sono coloro da cui prenderà avvio un referendum o una legge di iniziativa popolare. Si tratta, ad esempio, di comitati promotori, associazioni, partiti politici.

Accedendo all’area privata della piattaforma, i soggetti promotori potranno scegliere se iniziare la raccolta firme per un referendum o per una legge di iniziativa popolare. Dopo aver caricato dati e informazioni relative all’iniziativa scelta, i soggetti promotori vedranno un’anteprima di come questa si presenterà quando sarà online e visibile a tutti.

Verificata la correttezza dei dati e delle informazioni riportate, i soggetti promotori confermeranno l’iniziativa, mettendola online e iniziando di fatto la raccolta delle firme. Sempre dalla loro area privata, i soggetti promotori potranno anche monitorare l’andamento della raccolta firme.

Uso della piattaforma – Personale della Corte di Cassazione

Attraverso l’area privata della piattaforma digitale, la Corte di Cassazione potrà svolgere le funzioni che la legge gli attribuisce in merito all’attivazione e al monitoraggio della raccolta firme.

Uso della piattaforma – Cittadini

I cittadini sono la tipologia di utente principale per la piattaforma digitale di raccolta firme, perché è a loro che la raccolta firme si rivolge e perché sono loro che, scegliendo di firmare, determineranno il raggiungimento del quorum richiesto per lo svolgimento di un referendum o per la proposta di legge di iniziativa popolare.

Dall’area pubblica della piattaforma i cittadini potranno consultare le proposte di referendum o di legge di iniziativa popolare, in corso o scadute. Nell’area pubblica i cittadini troveranno tutte le informazioni utili alla sottoscrizione come, ad esempio, il titolo della legge che si intende abrogare o modificare; il testo del referendum o della legge di iniziativa popolare proposto; gli effetti che l’iniziativa legislativa determinerebbe.

Inoltre, nell’area pubblica sarà indicato per ciascuna iniziativa il numero di firme necessario per il raggiungimento del quorum e, in tempo reale, il numero di firme raccolte nel momento in cui ci si collega al portale.

Per sottoscrivere un referendum o una legge di iniziativa popolare, il singolo cittadino dovrà accedere alla propria area privata. Come abbiamo visto, l’accesso avverrà utilizzando SPID, CIE o CNS. Una volta entrati nella propria area privata, si potrà sottoscrivere il referendum o la legge di iniziativa popolare semplicemente cliccando su un apposito pulsante.

Chi potrà firmare i referendum online sulla piattaforma digitale

Così come avviene con la sottoscrizione cartacea, anche per la sottoscrizione digitale è indispensabile innanzitutto essere un elettore, cioè essere iscritti nelle liste elettorali del proprio Comune di residenza. Anche questo tipo di verifica sarà digitalizzata e automatica e passerà per la piattaforma digitale.

La piattaforma, infatti, sarà collegata con l’ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Il portale ANPR sarà integrato con tutte le liste elettorali dei Comuni italiani. Questa integrazione consentirà di verificare automaticamente se una persona che intende sottoscrivere un referendum o una legge di iniziativa popolare abbia o meno la qualifica di elettore.

Con la piattaforma arriva l’e-democracy: possiamo votare tutti, ovunque ci troviamo

Il primo vantaggio della piattaforma digitale che tutti noi percepiamo è quello di poter scegliere di firmare online stando comodamente a casa, invece di recarci al Comune o ai banchetti in piazza. Tuttavia, la principale funzione della piattaforma non è quella di renderci la vita più comoda. La piattaforma, infatti, è soprattutto un inedito strumento di democrazia elettronica per l’Italia, che garantirà la possibilità di firmare a tutti e in qualsiasi posto ci si trovi.

Si pensi, ad esempio, alle persone con difficoltà motorie o a chi per recarsi a firmare ha bisogno di un accompagnatore. Oppure si pensi anche a chi, per lavoro o studio, vive all’estero. Per tutte queste categorie di persone, la sottoscrizione telematica non è soltanto comoda, ma può rivelarsi l’unico modo per poter partecipare alla vita democratica del Paese.

La raccolta firme non è il voto. E il cartaceo non va in pensione

L’arrivo di una piattaforma che permetterà di raccogliere online le firme per un referendum o per una legge di iniziativa popolare non deve trarre in inganno.

Così come avviene con la raccolta cartacea (quella fatta tradizionalmente con i banchetti nelle piazze o presso le sedi dei Comuni) la raccolta delle firme servirà soltanto a raggiungere il quorum richiesto per indire il referendum o per presentare in Parlamento la legge di iniziativa popolare.

Il passo successivo sarà sempre la consultazione referendaria, che continuerà a svolgersi secondo le modalità tradizionali, oppure l’approvazione da parte del Parlamento della proposta di legge popolare.

Non bisogna quindi confondere la raccolta online delle firme per sottoscrivere un referendum con il voto online sul referendum. Quest’ultimo, infatti, allo stato attuale non è previsto.

Va chiarito, inoltre, che la raccolta digitale delle firme non sostituisce la raccolta cartacea, che resta valida, ma si aggiunge a essa. Proprio come è accaduto in occasione delle ultime proposte di referendum per cui in Italia si è proceduto alla sottoscrizione, avvenuta attraverso entrambi i canali. Ovviamente, le firme raccolte digitalmente sono risultate essere quasi la totalità.

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