Per fronteggiare gli effetti del Covid-19, l’Unione Europea ha lanciato Next Generation EU, un ambizioso programma di riforme e sussidi da 750 miliardi di euro, pensato con l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia. Un’occasione unica per gli Stati membri, per curarsi le ferite inflitte dal Sars-CoV2 e trasformare le proprie economie in un’ottica più digitale, verde e resiliente.
I fondi del NGEU vanno ad aggiungersi a quelli derivanti dal bilancio a lungo termine dell’Ue 2021-2027, che ammontano a 1074,3 miliardi. Con un totale di 1824,3 miliardi di euro, insieme i due strumenti rappresentano il più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziato in Europa.
Insieme a rivoluzione verde e inclusione/coesione sociale, la trasformazione digitale è uno dei 3 assi strategici del piano di ripresa europeo. All’innovazione digitale è dedicata una delle sei missioni principali dei piani di riforme e investimenti. Inoltre, la digitalizzazione è un elemento trasversale che interessa anche tutte le altre missioni.
RRF e REACT-EU: i due pilastri principali della ripartenza
Il fulcro di Next Generation EU è rappresentato dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF – Recovery and Resilience Facility), che mette a disposizione dei Paesi membri la fetta più consistente di fondi, 672,5 miliardi reperiti con l’emissione di titoli obbligazionari dell’Ue e così ripartiti:- 360 miliardi di prestiti a tassi agevolati
- 312,5 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto
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Gli altri programmi finanziati da Next Generation EU
La parte restante dei 750 miliardi di Next Generation EU sono assegnati ad altri programmi o fondi europei già esistenti:- Fondo per la transizione giusta (JTF): 10 miliardi
- Fondo per lo sviluppo rurale: 7,5 miliardi
- InvestEU: 5,6 miliardi
- Horizon Europe: 5 miliardi
- RescUE: 1,9 miliardi