Un nuovo bando Maas per rendere davvero possibile una mobilità sostenibile, che rispetti l’ambiente. L’Italia ci crede, tanto da raddoppiare gli sforzi necessari per diffondere sul proprio territorio un nuovo modello di mobilità urbana, grazie alla tecnologia digitale. È quella che viene chiamata Mobility as a Service (MaaS), espressione che significa letteralmente mobilità come servizio. Si tratta di un concetto che negli ultimi anni si sta facendo strada in molte parti del pianeta.
Di Maas ci siamo già occupati in un articolo pubblicato lo scorso mese di ottobre, in cui abbiamo spiegato cosa si intende per mobilità come servizio e abbiamo parlato di uno specifico investimento del PNRR (l’investimento 1.4.6 Mobility as a service for Italy, facente parte della Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) voluto per introdurre il concetto di MaaS anche nel nostro Paese.
Questo progetto vede coinvolti il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS). Con un primo avviso ha messo a disposizione 40 milioni di euro per finanziare tre progetti pilota, da realizzarsi in altrettante grandi città italiane. Le tre città vincitrici del primo avviso pubblico sono state Milano, Roma e Napoli.
Il primo bando è stato un successo. Oltre alle tre città scelte, all’avviso hanno partecipato altre 10 città, rimaste fuori dalla sperimentazione. Per questo motivo il MITD, con MIMS e Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha replicato con un nuovo bando chiuso lo scorso 6 giugno.
Cosa prevede il secondo bando MaaS
Il nuovo bando MaaS mette a disposizione 16,9 milioni di euro, provenienti dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR. Questi fondi serviranno a finanziare tre nuovi progetti pilota in altrettante città metropolitane italiane, una delle quali nel Mezzogiorno. I tre progetti serviranno a sviluppare la mobilità come servizio, attraverso piattaforme tecnologiche di intermediazione. Queste dovranno forniscono agli utenti un’esperienza di mobilità intermodale e integrata e una varietà di servizi che vanno dalla pianificazione dei viaggi ai pagamenti.
Il progetto Maas punta a una gestione più efficace della domanda di mobilità, sfruttando tutti i tipi di trasporto, favorendo il passaggio a forme di mobilità più sostenibili e rispettose dell’ambiente, ottenendo la riduzione di consumi energetici, emissioni, inquinamento, incidenti e traffico.
Come vedremo più avanti quando parleremo della ripartizione dei fondi, parte del finanziamento servirà a testare mobilità innovative in una delle tre città pilota. Inoltre, servirà a realizzare interventi di digitalizzazione delle imprese di trasporto pubblico delle tre città scelte.
Ogni progetto pilota deve coinvolgere almeno mille utenti, che dovranno poter scegliere e acquistare servizi di mobilità tra quelli disponibili sulla piattaforma. Mixando le diverse opzioni di mobilità disponibili (trasporto pubblico, car sharing, e-bike, taxi, noleggio auto) la piattaforma dovrà suggerire agli utenti la migliore soluzione di viaggio, sia in termini di pianificazione (intermodalità e informazioni in tempo reale su orari e distanze) che di utilizzo (prenotazione e pagamento dei servizi). I servizi digitali dovranno anche facilitare l’accesso al trasporto delle fasce deboli.
Gli Operatori Maas e l’importanza dei dati
Un ruolo cruciale per la riuscita della mobilità come servizio è ricoperto dai cosiddetti “Operatori Maas”. Questi avranno il ruolo di piattaforme di intermediazione capaci di far interagire tra loro i diversi operatori del trasporto locale. Risolvendo in tal modo il problema della forte frammentazione dell’offerta di servizi. Per questo è necessario che gli operatori condividano in tempo reale i loro dati, utilizzabili anche dalle autorità a fini di monitoraggio e pianificazione.
Per questo le città selezionate saranno anche capofila del servizio “Data Sharing and Service Repository Facilities” (DS&SRF), l’infrastruttura tecnologica che consente agli operatori di realizzare un punto di accesso nazionale ai dati di mobilità disponibili, rendere tali dati fruibili in maniera agevole (per la selezione e composizione di viaggi) e facilitare la prenotazione e il pagamento attraverso l’accesso a piattaforme esterne.
Quanti sono e come saranno ripartiti i fondi del nuovo bando Maas
Il secondo bando MaaS stanzia 16,9 milioni, che saranno così suddivisi:
- 7,5 milioni finanzieranno i tre progetti MaaS nelle tre città selezionate (2,5 milioni a progetto);
- 2,4 milioni andranno alla digitalizzazione delle aziende di trasporto pubblico delle tre città (800mila euro per città);
- 7 milioni andranno tutti alla città che, tra le tre pilota, sarà indicata anche come laboratorio per testare soluzioni di mobilità innovative.
Quali interventi possono essere finanziati con i fondi MaaS
In base all’avviso pubblicato dal Ministero, gli interventi finanziabili con i fondi del secondo bando MaaS possono rientrare in una delle seguenti categorie:
- soluzioni per una gestione più efficace della domanda di mobilità, per sfruttare tutti i mezzi di trasporto, garantire il passaggio verso una mobilità più ecocompatibile;
- soluzioni per ridurre la frammentazione dell’offerta di mobilità e dare ai cittadini la possibilità di programmare e realizzare, in modo semplice e sicuro, viaggi “porta a porta”;
- soluzioni per aumentare l’uso di sistemi digitali per alzare qualità e sicurezza nel trasporto pubblico e privato;
- soluzioni per aumentare l’uso di sistemi di pagamento digitale interoperabili e sistemi di integrazione tariffaria;
- soluzioni funzionali alla condivisione dei dati statici e dinamici relativi all’offerta dei servizi di trasporto, puntuali, in forma aperta, sicura, protetta e non discriminatoria.