Pagamenti POS e digitalizzazione fiscale: cosa cambia dal 2026
A partire dal 2026 in Italia entreranno in vigore nuovi obblighi relativi ai pagamenti POS, che coinvolgeranno tutti gli esercenti.
La Legge di Bilancio 2025 impone l’integrazione tra i terminali per i pagamenti tramite POS e i registratori di cassa telematici, segnando così un passo decisivo verso la completa digitalizzazione del sistema fiscale.
Questa trasformazione mira a garantire una tracciabilità totale delle transazioni elettroniche, contrastando così l’evasione fiscale e semplificando gli adempimenti burocratici per commercianti e professionisti.
La rivoluzione dei pagamenti digitali nel commercio italiano
L’evoluzione dei sistemi di digital payment ha permesso negli ultimi anni una crescente diffusione degli acquisti con carta, rendendo necessario un adeguamento delle normative fiscali.
La novità sostanziale consiste nel fatto che ogni transazione effettuata tramite terminale POS genererà automaticamente uno scontrino o una fattura, che verrà immediatamente trasmessa al Fisco. Questo meccanismo eliminerà qualsiasi possibilità di omettere la registrazione fiscale di un pagamento elettronico, creando un flusso di dati continuo e verificabile tra esercente e amministrazione finanziaria.
Guardando al futuro dell’evoluzione dei sistemi di pagamento, l’adozione di protocolli di strong authentication rappresenterà un ulteriore passo avanti per la sicurezza delle transazioni.
Le implicazioni per diverse categorie di attività commerciali
Per le attività commerciali il nuovo sistema di integrazione fiscale per i pagamenti POS avrà conseguenze diverse a seconda delle loro caratteristiche strutturali.
La grande distribuzione organizzata ha in molti casi già predisposto sistemi integrati che soddisfano i requisiti normativi.
I piccoli esercenti, spesso con una minore disponibilità di risorse dedicate all’innovazione tecnologica, si troveranno invece a dover gestire un processo di adeguamento che potrebbe presentare maggiori difficoltà.
Soluzioni tecniche per l’integrazione POS-registratori telematici
Gli esercenti che devono integrare i pagamenti POS con i registratori telematici possono scegliere tra diverse modalità operative:
- collegare fisicamente i due dispositivi tramite cavo USB o connessione senza fili per uno scambio dati diretto;
- usare un software intermediario (middleware) che gestisca la comunicazione tra i diversi sistemi;
- affidarsi a un’architettura Cloud, dove i dati vengono centralizzati e sincronizzati da remoto, con benefici aggiuntivi come il backup dei dati;
- optare per terminali evoluti, che integrano entrambe le funzionalità in un unico dispositivo, semplificando la gestione.
In tutti i casi, il sistema dovrà garantire che ogni pagamento elettronico generi un documento commerciale con un identificativo univoco, permettendo all’Agenzia delle Entrate di verificare la corrispondenza tra incassi elettronici e documenti fiscali.
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POS pagamenti: come funzionerà l’invio dei dati dei pagamenti
Ecco come passeranno le informazioni dei pagamenti dal POS all’Agenzia delle Entrate:
- quando il cliente paga: se usa la carta, il POS manda subito i dati del pagamento sia al sistema della sua carta (come Visa o Mastercard) sia al registratore telematico;
- scontrino automatico: appena riceve i dati dal POS, il registratore telematico fa lo scontrino o la fattura;
- dati salvati: il registratore telematico tiene una copia di questi dati nella sua memoria interna;
- invio a fine giornata: ogni giorno, quando il negozio chiude, il registratore telematico manda un file con tutti i pagamenti del giorno all’Agenzia delle Entrate. Il file inviato è in formato XML;
- controllo dei conti: l’Agenzia delle Entrate prende i dati che arrivano dai registratori telematici e li confronta con quelli che riceve dalle banche e da chi gestisce i pagamenti con carta, in modo da effettuare gli opportuni controlli.
Tempistiche di implementazione e periodo transitorio
L’implementazione dell’obbligo seguirà un calendario graduale:
- nel primo semestre 2025 è prevista una fase pilota volontaria con un gruppo selezionato di esercenti per testare le soluzioni tecniche;
- nel secondo semestre 2025 l’obbligo sarà limitato agli esercenti con volume d’affari superiore a 400.000 euro;
- dal 1° gennaio 2026 l’obbligo diventerà effettivo per tutti gli esercenti e professionisti.
Questo approccio scaglionato permetterà di identificare e risolvere eventuali criticità prima dell’entrata in vigore generalizzata della normativa.
Pagamenti POS obbligatorio: sanzioni e conseguenze per gli inadempienti
Il regime sanzionatorio previsto è particolarmente severo per incentivare l’adeguamento tempestivo. Per chi non collegherà i propri sistemi di POS ai registratori telematici entro i termini stabiliti, sono previste sanzioni amministrative che vanno da 1.000 a 4.000 euro.
In caso di mancata memorizzazione e trasmissione dei pagamenti elettronici, è prevista una sanzione di 100 euro per ogni operazione, con un tetto massimo di 1.000 euro per trimestre, a condizione che la violazione non abbia inciso sulla corretta liquidazione del tributo.
Gestione delle situazioni particolari
La normativa indica come comportarsi in alcune situazioni particolari:
- se il sistema si blocca, il negoziante dovrà seguire una procedura di emergenza emettendo scontrini cartacei e inviando i dati online entro 12 giorni dalla riparazione;
- per resi e annulli, il sistema dovrà garantire la corrispondenza tra storno del pagamento elettronico e documento commerciale di reso;
- per pagamenti misti, il sistema dovrà separare bene sullo scontrino l’importo pagato con la carta e quello in contanti.
Considerazioni economiche sull’adeguamento
A differenza di quanto avvenuto con precedenti innovazioni fiscali, come l’introduzione dei registratori telematici, per l’adeguamento ai nuovi obblighi relativi ai pagamenti POS non sono previsti incentivi fiscali o contributi. Gli esercenti dovranno quindi sostenere autonomamente i costi necessari per l’aggiornamento dei propri sistemi.
L’investimento richiesto varierà significativamente in base alle dimensioni e alla complessità dell’attività.
Sebbene l’adeguamento rappresenti un costo iniziale, nel medio-lungo termine potrebbe tradursi in una semplificazione gestionale e in una riduzione degli errori amministrativi. L’automazione del processo di emissione dei documenti fiscali ridurrà infatti il rischio di sanzioni per omissioni involontarie e ottimizzerà i tempi dedicati agli adempimenti burocratici.