Fatturazione Elettronica e pagamenti POS: tutto quello che devi sapere per aumentare il tuo business

Pagamenti POS e fattura elettronica: quali sono i nuovi obblighi?

Il terminale di pagamento POS e la fattura elettronica, oltre ad essere due strumenti previsti dalla legge, sono ormai indispensabili per imprese e professioni che vogliono ottenere un vantaggio competitivo sui propri concorrenti, aumentare le vendite e far crescere la loro attività.

A partire dallo scorso 1° luglio 2022, per effetto dell’articolo 18 del Decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sono scattati nuovi obblighi sia per i pagamenti con POS, sia per la fatturazione elettronica che è stata estesa a nuove categorie di soggetti titolari di partita IVA.

Obbligo pagamenti POS: che cosa dice la normativa?

Il comma 1 dell’articolo 18 del Decreto PNRR ha anticipato al 30 giugno 2022 l’entrata in vigore delle sanzioni legate ai pagamenti POS, inizialmente prevista per il 1° gennaio 2023.

In base a quanto previsto dalla normativa, i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, dovranno essere in possesso del POS per accettare pagamenti effettuati tramite carte di debito o di credito.

In caso di inadempimento, a prescindere dall’importo dell’operazione, sarà erogata una sanzione amministrativa pecuniaria, composta di una parte fissa di 30 euro e di una parte variabile pari al 4% del valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento tramite POS. 

Poniamo il caso che una persona acquisti un bene o servizio del valore di 100,00 euro e chieda all’esercente o al professionista di pagare tramite POS ricevendo da quest’ultimo un rifiuto. In questo caso, la sanzione sarà pari a 34,00 euro. 

Il cliente che si è vista negata la possibilità di pagamento POS può inoltre segnalare la violazione alle autorità competenti, ovvero Polizia Locale o Guardia di Finanza, che provvederanno ad effettuare gli opportuni controlli.

L’unica motivazione valida per non accettare pagamenti elettronici è l’oggettiva impossibilità tecnica, vale a dire quelle situazioni in cui la mancata applicazione della normativa non dipende dall’esercente o dal professionista, ma da eventi di natura tecnica che non permettono di accettare pagamenti elettronici, come come guasti alla rete elettrica, problemi di connettività o malfunzionamento del terminale di pagamento.

L’obbligo POS, insieme alla comunicazione giornaliera delle transazioni con carta e bancomat, che consente al Fisco di incrociare i dati di pagamento digitale con quelli relativi agli scontrini elettronici emessi dagli esercenti, ha l’obiettivo di dare una maggiore spinta alla lotta contro l’evasione fiscale. A tal proposito va ricordato che l’obbligo di emissione di scontrino elettronico e trasmissione dei corrispettivi è scattato il 1° luglio 2019 per tutte le aziende con un volume d’affari superiore a 400.000 €.

Estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica

Oltre ai pagamenti POS, il Decreto PNRR prevede l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regime forfettario che hanno conseguito nell’esercizio precedente un ammontare di ricavi o compensi, ragguagliato ad anno, superiore a 25.000 mila euro. A partire dal 1° gennaio 2024 l’obbligo si estenderà a tutti gli altri forfettari. 

In base a quanto previsto dall’articolo 18 del Decreto, commi 2 e 3, viene quindi abolito l’esonero dalla fatturazione elettronica per le seguenti categorie di soggetti:

  • Contribuenti che rientrano nel “regime di vantaggio” (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011);
  • Contribuenti che applicano il regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014);
  • Associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi (articoli 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65 mila euro.

A decorrere dal 1° ottobre 2022, l’emissione della e-fattura deve essere effettuata entro 12 giorni dall’operazione. Il mancato adempimento prevede l’applicazione delle sanzioni comprese tra il 5 e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, oppure, una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro, in caso la violazione non sia rilevante ai fini della determinazione del reddito.

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