Aeroporto di Linate: arriva il FaceBoarding
Da maggio 2024 non è più necessario esibire il passaporto biometrico per imbarcarsi a Linate: l’aeroporto milanese introduce il FaceBoarding per il disbrigo delle pratiche. Si tratta del primo caso in Italia e in Europa, mentre nel resto del mondo sono già tanti gli aeroporti che adottano il riconoscimento biometrico per il controllo dei passeggeri: Dubai negli Emirati Arabi, Kuala Lumpar in Malesia, Hong Kong, Manchester nel Regno Unito e molti altri.
L’esempio di Linate è stato subito seguito dall’aeroporto di Catania e, a breve, anche Malpensa adotterà la biometria per rendere più veloce l’imbarco dei passeggeri. E’ questa la strada che stanno seguendo anche molti altri scali europei.
A Linate, attualmente il servizio è disponibile per tutte le compagnie aeree che desiderano aderirvi, cosa che al momento hanno fatto Ita Airways e SAS, la compagnia di bandiera di Danimarca, Svezia e Norvegia.
FaceBoarding e biometria significato
FaceBoarding, che possiamo tradurre come “Imbarco con Faccia“, è un innovativo sistema di imbarco che si basa sul riconoscimento facciale.
Grazie a questa tecnologia, i passeggeri possono effettuare velocemente i controlli di sicurezza e le procedure di imbarco, senza dover esibire la carta d’imbarco e i propri documenti. È sufficiente recarsi ad uno dei chioschi FaceBoarding (ma la procedura può essere svolta anche tramite App), scansionare il documento in corso di validità (passaporto biometrico o carta di identità elettronica) e restare fermi per un secondo davanti alla telecamera affinché venga acquisita l’immagine del proprio volto. In questo modo non c’è più bisogno di presentare i documenti di viaggio ai tornelli di accesso all’area controlli di sicurezza e ai gate.
Il riconoscimento biometrico, assicura che vi sia una perfetta corrispondenza tra il passeggero, i suoi dati di viaggio e quelli di identità. Al tempo stesso consente di snellire le procedure di imbarco, facendo guadagnare tempo e migliorando l’esperienza dei viaggiatori.
Biometria significato
Il termine biometria deriva dalle parole greche bios, ovvero vita, e metron, cioè conteggio o misura.
La biometria è la disciplina che permette di misurare e registrare le caratteristiche fisiche e/o comportamentali di una persona. La rilevanza dei dati biometrici sta nella loro unicità e in una loro difficile riproducibilità. Il loro impiego, inoltre, è molto diffuso grazie alla facilità con la quale vengono acquisiti.
Le tecniche biometriche più usate sono le impronte digitali, la scansione della retina e il riconoscimento facciale. Ma, in realtà, esistono anche altri dati biometrici che possono essere usati nel riconoscimento di un soggetto. Ad esempio, la forma dell’orecchio o le vene delle mani o ancora il timbro e la tonalità della voce sono elementi che identificano in modo univoco un individuo. Questa branca della biometria è detta morfologica perché riconosce l’individuo attraverso la struttura del corpo.
Accanto alla biometria morfologica esistono anche quella biologica, che usa tratti genetici e molecolari come il DNA o il sangue, e quella comportamentale che si basa su modelli unici di comportamento di un individuo, come il suo modo di camminare, parlare o scrivere.
Dati biometrici e passaporti biometrici
I dati biometrici vengono integrati nei passaporti elettronici, detti per l’appunto passaporti biometrici e diffusi oramai in molti Paesi. Questi passaporti hanno un chip che contiene al suo interno una fotografia digitale del viso, le impronte digitali o l’iride del soggetto. Il chip si basa su una tecnologia che permette di garantire la privacy e la sicurezza in quanto non permette la lettura dei dati da parte di soggetti non autorizzati.
Gli scanner biometrici
I chioschi FaceBoarding previsti negli aeroporti non sono altro che scanner biometrici.
Con questa espressione si intendono dei dispositivi che raccolgono i dati biometrici e li analizzano confrontandoli con dati già acquisiti.
Nel caso specifico il confronto avviene tra l’immagine del viso scannerizzata e quella presente nel documento di riconoscimento (passaporto biometrico o carta di identità elettronica).
FaceBoarding e privacy
Grazie alla tecnologia FaceBoarding le procedure di imbarco diventano più semplici, ma molti pongono l’attenzione sui rischi legati al trattamento dei dati biometrici.
Questi ultimi rientrano nella categoria dei dati personali, tra quelli soggetti a trattamento speciale (art. 9 GDPR), e in particolare riguardano caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di un individuo.
Va precisato che l’impiego del riconoscimento facciale in aeroporto è facoltativo: il passeggero è libero di scegliere se recarsi ai chioschi o se effettuare le tradizionali operazioni di controllo e di imbarco.
Inoltre, prima di procedere con il riconoscimento facciale, gli scanner richiedono l’esplicito consenso al trattamento dei dati personali relativi al passaporto o alla carta di identità elettronica, ai dati in essi contenuti, ai dati biometrici relativi alle caratteristiche del volto e ai dati della carta di imbarco.
Al momento del rilascio del consenso, si viene anche informati che le immagini relative al volto non saranno conservate nei sistemi aeroportuali, ma usate per creare un modello biometrico. Invece, i dati inerenti ai documenti vengono crittografati e salvati, per 24 ore o per un anno, a seconda di come è stata effettuata la registrazione che può durare per un solo volo o per un intero anno.