Si possono firmare con SPID o CIE i quattro referendum CGIL 2025 sul lavoro, promossi per abrogare alcune norme del Jobs Act e dare maggiori tutele ai lavoratori.
La raccolta firme è partita in tutta Italia il 25 aprile e proseguirà fino al 25 giugno. I quattro quesiti si possono sottoscrivere online, in maniera totalmente gratuita, accedendo alla pagina www.cgil.it/referendum. La sottoscrizione digitale dei referendum si affianca alla raccolta delle firme fatta con carta e penna presso i tradizionali banchetti che la CGIL allestirà nelle piazze italiane. L’obiettivo è raggiungere per ciascuno dei quattro quesiti la soglia minima di 500mila firme necessarie per indire il referendum nel 2025 e chiamare al voto le cittadine e i cittadini italiani.
In questo articolo vediamo quali sono i 4 referendum della CGIL e cosa vogliono abolire. Vediamo, inoltre, come firmare per i referendum CGIL e, in particolare, come firmare online, passo dopo passo.
Referendum CGIL sul lavoro, cosa prevedono
I nuovi referendum proposti dalla CGIL sono quattro e riguardano tre temi: licenziamenti, contratti a termine e appalti.
Referendum 1 – Abolizione del contratto a tutele crescenti
Con il quesito numero 1, la CGIL chiede di abrogare il Decreto Legislativo n. 23/2015, cioè uno dei decreti attuativi del cosiddetto Jobs Act, per abolire il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Referendum 2 – Cancellazione del tetto all’indennizzo
Con il quesito numero 2, la CGIL chiede di abrogare le norme che pongono un tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori delle piccole imprese.
Referendum 3 – Limite all’uso dei contratti a termine
Con il quesito numero 3, la CGIL chiede di porre un limite all’uso dei contratti a termine, abrogando alcune parti dell’articolo 19 del Decreto Legislativo 81/2015 (anche questo è uno dei decreti attuativi del Jobs Act) e un articolo del Decreto Lavoro varato nel 2023 dal governo Meloni.
Referendum 4 – Responsabilità dell’impresa appaltante in caso di infortunio o malattia
Con il quesito numero 4, la CGIL chiede di eliminare la norma che, in presenza di appalti o subappalti, esclude la responsabilità solidale dell’impresa committente in caso di infortunio o malattia della lavoratrice o del lavoratore.
Come firmare per i referendum CGIL
Come abbiamo visto, i quattro referendum della CGIL sul lavoro si possono sottoscrivere in due modi: partecipando alla tradizionale raccolta firme cartacea presso i gazebo oppure con la firma online usando l’identità digitale SPID/CIE.
Firmare i referendum ai gazebo: i quattro quesiti referendari proposti dalla CGIL si possono sottoscrivere ricorrendo ancora al vecchio metodo tradizionale, rappresentato dal firmare per i referendum di persona, recandosi ai classici banchetti in piazza. Si tratta di un metodo che per qualcuno può sicuramente apparire ancora affascinante, ma sicuramente richiede più tempo e più impegno. Bisogna innanzitutto mettersi alla ricerca di un banchetto attivo in una zona e in un giorno in cui è possibile recarsi, poi bisogna raggiungere fisicamente il gazebo e mettersi in fila nell’attesa di dover poi fornire il proprio documento di riconoscimento e, infine, apporre la propria firma autografa sui moduli cartacei per i quesiti che si intendono sottoscrivere.
Firmare i referendum online con SPID/CIE: un metodo per firmare i referendum in maniera semplice e veloce è rappresentato dalla firma online con SPID o CIE, tramite il sito della CGIL, raggiungibile all’indirizzo www.cgil.it/referendum.
Rispetto alla firma presso i banchetti, la firma online dei referendum ha una serie di vantaggi:
- è possibile firmare in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi, senza bisogno di cercare banchetti e di spostarsi, ma standosene comodamente seduti sul divano di casa;
- non bisogna consegnare alcun documento di riconoscimento ad altre persone né compilare moduli cartacei, ma basta autenticarsi con SPID (o CIE) e sottoscrivere i quesiti che si sceglie di firmare usando semplicemente il proprio smartphone, tablet o Pc;
- consente di esercitare un proprio diritto garantito dalla Costituzione e partecipare così alla vita democratica del Paese, senza avere alcun impatto negativo sull’ambiente: firmare online i referendum significa innanzitutto evitare di usare la carta. Ma significa anche evitare di spostarsi per raggiungere fisicamente il tradizionale banchetto e di immettere CO2 nell’ambiente.
Come avviene la firma online dei referendum, passo dopo passo
Per firmare online i referendum CGIL con SPID (o con CIE) i passi da compiere sono questi:
PASSO 1 – Andare sul sito della CGIL, alla pagina www.cgil.it/referendum, e inserire il proprio indirizzo email, la provincia e il comune di residenza. Indicare se si è residenti all’estero, fornire il consenso privacy obbligatorio ed, eventualmente, quello facoltativo. Dimostrare di non essere un robot eseguendo il reCAPTCHA e, infine, cliccare su “INVIA”.
PASSO 2 – Si riceve un’email all’indirizzo che abbiamo inserito prima, nella quale bisogna cliccare sul pulsante “PROCEDI CON LA SOTTOSCRIZIONE”.
PASSO 3 – A questo punto si viene indirizzati alla piattaforma digitale usata dalla CGIL per raccogliere le sottoscrizioni online, dove è possibile selezionare i quesiti da sottoscrivere.
Inoltre, in questo stesso passaggio si deve scaricare, leggere e accettare il contratto con le condizioni per il rilascio di un certificato di firma elettronica qualificata di tipo “disposable” (anche detta firma digitale “one shot” o “usa e getta”) da parte della piattaforma che gestisce la sottoscrizione online. L’accettazione avviene flaggando i termini e condizioni e cliccando sul tasto “Prosegui”.
Accettando tali condizioni si accetta anche che la piattaforma effettui il nostro riconoscimento personale tramite SPID (o CIE).
La firma elettronica qualificata rilasciata dalla piattaforma verrà quindi apposta sui documenti che riportano i quesiti referendari che si intende sottoscrivere. Quindi, il riconoscimento tramite SPID (o CIE) e l’apposizione della FEQ sul documento informatico che riporta ciascun quesito sottoscritto, conferiscono all’operazione di firma online dei referendum la necessaria validità in termini legali, in tutto equivalente alla validità legale della classica sottoscrizione referendaria svolta in modalità cartacea presso i gazebo.
PASSO 4 – L’ultimo passaggio è rappresentato proprio dall’autenticazione personale con SPID (o con CIE). Dopo aver cliccato su “Entra con SPID” e aver scelto il proprio provider SPID (o dopo aver cliccato su “Entra con CIE” e aver scelto se autenticarsi da smartphone con l’app CieID o da PC con la CIE fisica e il lettore di smart card), una volta aver dato il consenso all’invio dei nostri dati al gestore della piattaforma, il processo di firma digitale dei referendum si conclude con successo.
PASSO 5 – Si ricevono due email dal gestore della piattaforma. La prima email ha in allegato il modulo per l’emissione del certificato di firma digitale disposable. La seconda email ha in allegato, per ciascun referendum sottoscritto, un file PDF su cui sono riportati il testo del quesito, i dati personali derivanti dall’autenticazione con SPID (o con CIE) e la firma digitale comprensiva dei riferimenti della marca temporale digitale che indica il giorno e l’ora in cui è avvenuta la sottoscrizione.
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