Ristrutturazione edilizia: che cos’è lo sconto in fattura e come richiederlo

Ristrutturazione edilizia: che cos'è lo sconto in fattura e come richiederlo

Ristrutturazione edilizia: che cos’è lo sconto in fattura e qual è la differenza con la cessione del credito?

Il Decreto Rilancio ha introdotto la possibilità di cedere le detrazioni che danno diritto al Superbonus 110% e allargato questa possibilità anche ai lavori di ristrutturazione edilizia (cosiddetto Bonus Casa), ottenendo lo sconto direttamente in fattura dal fornitore e/o la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari. 

La Legge di Bilancio 2022, oltre a confermare i due meccanismi, ha prorogato la possibilità di usufruire lo sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per bonus edilizi negli anni 2022, 2023 e 2024, mentre per le la maxidetrazione le due alternative saranno possibili anche per le spese sostenute fino al 2025.

Il contribuente, in entrambi i casi, può beneficiare di una detrazione delle spese a patto che la controparte acconsenta all’operazione e che la scelta sia comunicata in via telematica all’Agenzia delle Entrate:

  • Sconto in fattura: consiste in un vero e proprio sconto da parte della ditta che effettua i lavori fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori. In altre parole, la ditta anticipa al committente la spesa detraibile e successivamente può cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari. Ad esempio: se un intervento di ristrutturazione edilizia costa 10.000 e il contribuente ha diritto a una detrazione del 50% pagherà solo 5.000 euro al fornitore. Se la stessa spesa dà diritto alla detrazione del 110% non pagherà nulla ma perde quel 10% in più recuperabile tramite dichiarazione;
  • Cessione del credito: consiste nella cessione della detrazione fiscale da parte del contribuente a un ente terzo (ad esempio: fornitori di beni, esercenti di attività autonome, banche, società eccetera) in cambio del rimborso fino a un importo massimo corrispondente alla somma che altrimenti sarebbe stata detratta in dichiarazione. In sostanza, il committente paga alla ditta che effettua i lavori la fattura a prezzo pieno e poi può cedere il credito che gli spetta a intermediari finanziari che gli restituiranno una somma equivalente al credito.

Per quali lavori è possibile applicare lo sconto in fattura?

È possibile richiedere lo sconto in fattura 2022 per i seguenti interventi:

  • Bonus Ristrutturazione (spese destinate a interventi di manutenzione e ristrutturazione sulle parti comuni di edifici condominiali, manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari);
  • Ecobonus (spese destinate a interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici, miglioramento termico dell’edificio, pannelli solari, sostituzione di impianti di riscaldamento);
  • Sismabonus (spese destinate a interventi di miglioramento sismico dei condomini e di demolizione e ricostruzione o ristrutturazione);
  • Bonus Facciate (spese destinate a lavori di pulitura e tinteggiatura esterni, finalizzati a recupero e restauro della facciata);
  • Bonus Fotovoltaico (installazione di impianti solari fotovoltaici);
  • Bonus colonnine di ricarica (installazione di impianti per la ricarica dei veicoli elettrici).

Chi può richiedere lo sconto in fattura?

Lo sconto in fattura può essere richiesto solo dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa e delle professioni ingaggiate per effettuare i lavori di ristrutturazione edilizia. Sarà il fornitore, dopo aver concesso lo sconto, a richiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate che avverrà sotto forma di credito di imposta. 

In particolare hanno diritto alla detrazione: 

  • Il proprietario o il nudo proprietario;
  • Il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • L’inquilino o il comodatario;
  • I soci di cooperative divise e indivise;
  • I soci delle società semplici;
  • Gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Come richiedere lo sconto in fattura?

  • Ecco quali sono gli step da seguire per ottenere lo sconto in fattura:Dopo aver individuato la ditta che si occuperà dei lavori, il tecnico dovrà redigere le pratiche edilizie, energetiche e strutturali a cui si aggiunge l’asseverazione tecnica che serve a verificare la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti dalla legge e andrà inviata all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). attraverso l’apposito sito web. Il tecnico dovrà anche produrre l’attestato di prestazione energetica APE ante e post intervento;
  • Una volta ottenuti questi documenti il contribuente dovrà richiedere un visto di conformità a un intermediario abilitato (ad esempio: commercialista, esperto contabile o responsabile del CAF) che tramite il documento verificherà la “sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi”. In alte parole, il visto di conformità serve a ad attestare la regolarità delle dichiarazioni e delle documentazioni prodotte per ottenere i bonus edilizi;
  • L’ultimo passo è la comunicazione all’Agenzia delle Entrate che deve essere fatta esclusivamente in via telematica, dal commercialista o dal CAF delegato, entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

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