Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale per una sanità digitale grazie alla Missione 6-Componente 2 del PNRR e ai fondi di Next Generation EU.
In un precedente articolo abbiamo visto cosa prevede per la sanità digitale la Componente 1 della Missione 6 del PNRR.
In questo articolo, invece, ci occupiamo della Componente 2.
Sanità digitale e PNRR, obiettivi generali della Missione 6 Componente 2
La Missione 6 Componente 2 del PNRR ha questi obiettivi generali:
- Sviluppare una sanità pubblica che valorizzi gli investimenti nel sistema salute in termini di risorse umane, digitali, strutturali, strumentali e tecnologici.
- Rafforzare la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario.
- Potenziare e innovare la struttura tecnologica e digitale del SSN. Questo per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e avere una governance e una programmazione sanitaria data driven.
Per raggiungere questi obiettivi sono previste una riforma e cinque investimenti. Tre investimenti riguardano l’aggiornamento tecnologico e digitale, mentre gli altri due riguardano formazione, ricerca e trasferimento tecnologico.
La riforma interesserà gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e le politiche di ricerca del Ministero della salute. L’obiettivo è rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie.
Aggiornamento tecnologico e digitale delle strutture sanitarie
Una prima area di intervento della Missione 6 Componente 1 riguarda l’aggiornamento tecnologico e digitale delle strutture sanitarie nazionali, che si svilupperà lungo 3 direttrici:
1 – Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Previsto l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico e il potenziamento della digitalizzazione di 280 strutture sanitarie. Si prevede, inoltre, la creazione di 3.500 nuovi posti di terapia intensiva e 4.225 di terapia semi-intensiva. Si lavorerà, infine, per il consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso e l’aumento dei mezzi di trasporto secondari.
2 – Aumento della sicurezza degli ospedali: previsti 116 interventi strutturali per l’adeguamento alle norme antisismiche.
3 – Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per l’analisi dei dati: previsto il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e il rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi con cui il Ministero della salute monitora i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e programma i servizi sanitari da mettere in campo in base ai bisogni della popolazione, il trend demografico e quello epidemiologico.
Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico
Gli investimenti in questo ambito sono due. Riguardano la ricerca biomedica e lo sviluppo di nuove competenze, in particolare di natura tecnica e digitale, di chi opera nel SSN.
1 – Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN. L’obiettivo è rafforzare la capacità dei centri di ricerca di dare risposta alle malattie rare, favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese. A tal fine sono previsti tre tipi di finanziamenti: finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC), per ridurre il gap tra i risultati della ricerca e la loro applicazione a livello industriale; finanziamento nel campo delle malattie e dei tumori rari; finanziamento nel campo di malattie altamente invalidanti.
2 – Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario. In questo caso l’obiettivo è rafforzare la formazione in medicina di base, attuare un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere e garantire un rafforzamento delle competenze manageriali e digitali del personale sanitario, attraverso borse di studio e corsi di formazione specifici.