Nell’era dell’Intelligenza Artificiale quali sono le soft skills più richieste?
L’impatto che oggi l’Intelligenza Artificiale (IA) ha sul nostro modo di lavorare è innegabile ma per rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione, padroneggiare le nuove tecnologie non basta. Le aziende hanno bisogno anche di persone in grado di ascoltare, empatizzare, collaborare e pensare in modo critico per sfruttare al meglio i nuovi strumenti e le opportunità offerte dall’IA.
Con la crescente automazione delle attività di routine e l’implementazione di sistemi in grado di raccogliere, analizzare e interpretare i dati in modo più efficiente, è essenziale formare dei team composti da persone che possiedono anche le giuste soft skills (competenze trasversali)in grado di fare un’enorme differenza in termini di creatività e innovazione.
Che cosa sono le soft skills?
Le soft skills, dette anche power skills, common skills o core skills, sono competenze applicabili a tutte le professioni. Con questo termine si indicano tratti del carattere e abilità interpersonali che caratterizzano le relazioni di una persona con gli altri, come il pensiero critico, il problem solving, il public speaking, il lavoro di gruppo, l’alfabetizzazione digitale, la leadership, l’etica del lavoro e la fluidità interculturale. Sul posto di lavoro, le soft skills sono considerate un complemento delle hard skills, che si riferiscono alle conoscenze e alle competenze professionali.
Le competenze trasversali, quindi, sono quell’insieme di caratteristiche personali dell’individuo che permettono di interagire efficacemente con l’ambiente circostante. In altre parole, sono abilità che aiutano la persona a rispondere positivamente in qualsiasi contesto e a ottenere risultati migliori, sia a livello professionale che personale.
In un mercato del lavoro segnato dal cambiamento e dall’adozione di nuove tecnologie, come i software d’Intelligenza Artificiale, coloro che possiedono una buona combinazione di hard e soft skills sono molto ricercati dai responsabili delle Risorse Umane che devono mettere insieme team in grado di fornire valore all’organizzazione.
Ciò significa che nella fasi che caratterizzano il processo di Digital onboarding i selezionatori non cercano solo candidati che hanno acquisito le competenze necessarie a svolgere una determinata professione, ma anche chi è in grado di collaborare con gli altri, di ascoltare i diversi punti di vista e di adattarsi rapidamente alle dinamiche di un’azienda. Insomma, persone che sanno dimostrare capacità che vanno oltre le conoscenze tecniche.
In conclusione, nonostante l’Intelligenza Artificiale abbia profondamente cambiato il modo di fare le cose, sono ancora le persone la forza trainante delle aziende di successo e il motivo è semplice: l’IA può elaborare una grande quantità di dati, risolvere problemi persino svolgere compiti che fino a pochi anni fa sembravano riservati agli esseri umani, ma non può sostituire il fattore umano sotto il profilo della creatività, della collaborazione e dell’empatia.
Soft skills esempi
Le soft skills comprendono gli attributi personali, tratti della personalità e abilità comunicative che possono influenzare le relazioni, la comunicazione e l’interazione con gli altri.
Di seguito alcuni esempi di soft skills che sono considerate essenziali nell’attuale mercato del lavoro:
- Adattabilità: essere in grado di adattarsi rapidamente a nuove situazioni, tecnologie o ambienti.
- Comunicazione: la capacità di comunicare in modo efficace e chiaro le idee, sia oralmente che per iscritto.
- Compromesso: la capacità di negoziare e trovare un terreno comune tra due o più parti;
- Pensiero creativo: la capacità di proporre soluzioni e idee innovative;
- Pensiero critico: la capacità di pensare al di là della logica e del ragionamento di base per analizzare situazioni complesse, trarre conclusioni accurate e risolvere problemi;
- Leadership: la capacità di prendere in mano le redini di un team, di motivarlo e di condurlo verso la realizzazione di un progetto;
- Affidabilità: essere in grado rispettare le scadenze e mantenere le promesse;
- Ascolto: la capacità di comprendere realmente le idee altrui e di tenerle in considerazione;
- Lavoro di squadra: la capacità di costruire forti relazioni con i colleghi, di collaborare in in modo costruttivo e raggiungere obiettivi comuni.
- Etica del lavoro: la capacità di assumersi la responsabilità del proprio lavoro, di mostrare dedizione e impegno;
- Empatia: la capacità di capire cosa provano gli altri e di agire di conseguenza;
- Gestione del tempo: la capacità di gestire efficacemente il proprio tempo per raggiungere gli obiettivi;
- Motivazione: la capacità di rimanere motivati e ispirati anche in situazioni difficili;
- Risoluzione del conflitto: la capacità di riconoscere e risolvere i conflitti in modo costruttivo;
- Negoziazione: la capacità di negoziare accordi e di giungere a soluzioni reciprocamente vantaggiose.
9 soft skills di cui ogni dipendente avrà bisogno nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Secondo il guru della trasformazione digitale Bernard Marr, che fornisce consulenza e coaching a molte delle più note organizzazioni del mondo, sono nove le soft skills che bisogna coltivare se si vuole rimanere al passo nell’era dell’Intelligenza Artificiale.
Marr ne parla in un articolo della rubrica che cura per Forbes:
- Creatività: i robot e le macchine possono fare molte cose, ma non possono competere con gli esseri umani quando si tratta della capacità di creare, immaginare, inventare e sognare. Con tutte le nuove tecnologie in arrivo, i posti di lavoro del futuro richiederanno nuovi modi di pensare, rendendo il pensiero creativo e la creatività umana una risorsa importante;
- Pensiero analitico: oltre al pensiero creativo, anche la capacità di pensare in modo analitico sarà sempre più preziosa, soprattutto quando ci troveremo a gestire la natura mutevole del posto di lavoro e la divisione del lavoro tra uomini e macchine. Questo perché le persone con capacità di pensiero critico sono in grado di proporre idee innovative, risolvere problemi complessi e soppesare i pro e i contro delle varie soluzioni, il tutto utilizzando la logica e il ragionamento, anziché affidarsi all’istinto o alle emozioni;
- Intelligenza emotiva: con intelligenza emotiva ci si riferisce alla capacità di una persona di essere consapevole, controllare ed esprimere le proprie emozioni ed essere consapevole di quelle degli altri. Quindi, quando parliamo di una persona che mostra empatia e lavora bene con gli altri, stiamo descrivendo una persona con un QI emotivo elevato. Dato che le macchine non possono replicare facilmente la capacità degli esseri umani di entrare in contatto con gli altri, è logico che le persone con questa caratteristica saranno ancora più richieste nel mondo del lavoro;
- Capacità di comunicazione interpersonale: la capacità di scambiare con successo informazioni tra le persone sarà un’abilità vitale, il che significa che i dipendenti devono affinare la loro capacità di comunicare efficacemente con altre persone, usando il giusto tono di voce e il linguaggio del corpo per trasmettere il loro messaggio in modo chiaro;
- Apprendimento attivo con una mentalità di crescita: chi ha una mentalità proiettata alla crescita è consapevole che le proprie capacità possono essere sviluppate e che il potenziamento delle competenze porta a risultati più elevati. Queste persone sono disposte ad affrontare nuove sfide, a imparare dai propri errori e a cercare attivamente di ampliare le proprie conoscenze. Tali profili saranno molto richiesti perché, grazie all’Intelligenza Artificiale e ad altre tecnologie in rapida evoluzione, le competenze diventeranno obsolete ancora più rapidamente di quanto non lo siano oggi;
- Giudizio e processo decisionale: anche se i computer sono in grado di elaborare le informazioni meglio del cervello umano sono gli uomini, in ultima analisi, a prendere le decisioni. È l’uomo che deve prendere in considerazione le implicazioni delle sue decisioni in termini di business e di persone che lavorano per l’azienda. Le capacità decisionali rimarranno quindi importanti. Ma non c’è dubbio che la natura del processo decisionale umano si evolverà: in particolare, la tecnologia si occuperà delle decisioni più banali e secondarie, lasciando all’uomo la possibilità di concentrarsi su decisioni di livello superiore e più complesse;
- Capacità di leadership: nel prossimo futuro i luoghi di lavoro saranno molto diversi da quelli di oggi. Strutture organizzative fluide con team di persone, robot e macchine che lavorano insieme per portare a termine i compiti diventeranno la norma. In questo contesto, le doti di leadership, come aiutare gli altri a diventare la versione migliore di se stessi e ispirarli a raggiungere nuove vette, saranno ancora più essenziali per affrontare i problemi e sviluppare le soluzioni;
- Diversità e intelligenza culturale: i luoghi di lavoro stanno diventando sempre più diversificati e aperti, quindi i dipendenti dovranno essere in grado di rispettare, comprendere e adattarsi ad altri che potrebbero avere modi diversi di percepire il mondo. Questo migliorerà ovviamente il modo in cui le persone interagiscono all’interno dell’azienda e renderà più inclusivi anche i servizi e i prodotti dell’azienda;
- Accogliere il cambiamento: le persone dovranno essere agili e coltivare la capacità di abbracciare – e persino celebrare – il cambiamento. Ciò significa che il cambiamento non dovrà essere vissuto come un peso ma come un’opportunità di crescita.