SPID Poste non è più gratis, ma è diventato a pagamento. È questa la notizia rimbalzata in Rete lo scorso mese, visto che da novembre 2021 per avere PosteID, l’identità digitale di Poste italiane, bisogna pagare.
Ma è proprio vero che lo SPID di Poste è a pagamento? Solo in parte.
La novità non riguarda, infatti, tutta la procedura per ottenere lo SPID di Poste Italiane, ma solo il riconoscimento di persona in ufficio postale, che dal 1° novembre 2021 costa 12 euro, come riportato sul sito di Poste Italiane.
Il riconoscimento personale è fondamentale per avere l’identità digitale, con Poste e tutti gli altri Identity Provider (Aruba, Infocert, Intesa, Lepida, Namirial, Sielte, Register e TIM).
Questo perché consente di accertare l’identità di chi richiede SPID, associandola alle credenziali uniche (username e password) create in fase di richiesta e che servono ad accedere ai servizi online che consentono di autenticarsi con SPID.
Come avviene il riconoscimento personale
Il riconoscimento personale può essere di due tipi:
riconoscimento de visu: il soggetto deve recarsi a uno sportello dell’identity provider, mostrando i documenti di identità inseriti durante la richiesta online di SPID;
riconoscimento da remoto: il riconoscimento e l’esibizione dei documenti di identità avvengono a distanza, in tre modi diversi:
- via webcam;
- inviando un audio-video e facendo un bonifico SEPA da 1 euro dal proprio conto corrente;
- tramite CIE, CNS o firma digitale.
Poste Italiane era l’ultimo Identity Provider con il riconoscimento di persona gratuito, mentre tutti gli altri lo facevano pagare. Da novembre, invece, anche Poste Italiane ha deciso di prevedere il pagamento.
Resta gratuito, invece, il riconoscimento da remoto. Quindi, tecnicamente ottenere SPID gratis con Poste Italiane è ancora possibile.
Come ottenere SPID gratis con Poste Italiane
- Tramite SMS su un numero di cellulare certificato. Vale per i titolari di un conto BancoPosta o di una Postepay che hanno certificato il loro numero di cellulare presso Poste Italiane. In questo caso è possibile registrarsi a PosteId usando le credenziali poste.it e il codice di verifica che arriva via SMS sul cellulare certificato.
- Tramite Passaporto Elettronico o CIE. In questo caso è necessario scaricare l’app PosteId. Per l’identificazione bisogna farsi delle foto, registrare eventualmente un breve audiovideo e (solo per dispositivi con tecnologia NFC) leggere il documento elettronico avvicinandolo allo smartphone.
- Tramite bonifico. Dopo aver scaricato l’app PosteID, effettuato le foto e registrato l’audiovideo, si esegue un bonifico di 1 euro (che si riceverà indietro dopo pochi giorni) da un conto corrente italiano, proprio o cointestato.
- Tramite lettore BancoPosta: chi ha una carta Postamat e un lettore BancoPosta può registrarsi utilizzando le credenziali di poste.it e inserendo il codice di verifica generato dal lettore.
- Tramite CNS: chi ha una Carta Nazionale dei Servizi, può registrarsi collegando il lettore o la chiavetta Usb al proprio Pc e inserendo il proprio Pin.
- Tramite firma digitale: chi ha una firma digitale, la può utilizzare per firmare digitalmente il modulo di registrazione a PosteId.
- Tramite identificazione presso uno degli sportelli pubblici (principalmente sportelli comunali) abilitati al rilascio di SPID.
Associazione consumatori contro il riconoscimento SPID Poste a pagamento
Il riconoscimento da remoto può essere complesso per chi non ha dimestichezza con la tecnologia. Ne è convinta l’avvocato Anna D’Antuono dell’ADUC – Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, intervenuta sulla vicenda con un comunicato stampa.
“Questi metodi – afferma l’avvocato D’Antuono – presentano difficoltà per chi non è cliente BancoPosta come pure per chi non possiede o non sa usare un computer, un tablet o uno smartphone. La conseguenza di tutto ciò, per una persona poco pratica con le odierne tecnologie e che non ha modo di farsi aiutare, è l’essere costretta a pagare 12 euro in agenzia postale. Esistono altri gestori di identità Spid – continua la D’Antuono – ma specie nei piccoli centri è complicato, e a volte impossibile, avvalersene”.