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Assegno di inclusione: che cos’è, a chi spetta e come richiederlo

L'assegno di inclusione, chiamato anche assegno ADI, supporta economicamente famiglie con membri in condizioni di fragilità: disabili, minorenni, over 60 o persone svantaggiate. Dal 2024, sostituisce il Reddito di Cittadinanza, promuovendo anche l'inclusione attraverso percorsi personalizzati di attivazione sociale e lavorativa.
Assegno di inclusione: che cos'è, a chi spetta e come richiederlo
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

Assegno di inclusione, il sostegno per la fragilità sociale ed economica

L’assegno di inclusione (anche detto assegno ADI) è una misura di sostegno economico introdotta per supportare i nuclei familiari che si trovano in una condizione di fragilità sociale ed economica.

Introdotto a partire dal 1° gennaio 2024, questo strumento sostituisce il Reddito di Cittadinanza e si propone di coniugare assistenza economica e percorsi di inclusione sociale e lavorativa.

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Che cosa prevede l’assegno di inclusione

L’assegno di inclusione è una misura nazionale di contrasto alla povertà istituita con il DL.48/2023, convertito con modificazioni dalla L.85/2023.

L’ADI prevede un contributo economico erogato mensilmente a famiglie che abbiano almeno un componente in una condizione di particolare svantaggio. Oltre al contributo economico, l’assegno di inclusione è collegato a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, che prevede l’adesione a un Patto di attivazione digitale (PAD) e successivamente a un Patto di inclusione.

Assegno inclusione: chi può richiederlo e quali sono i requisiti per ottenerlo

L’assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che possiedono requisiti sia di composizione che di natura economica. Ecco i principali criteri da rispettare:

1. Assegno di inclusione requisiti di composizione del nucleo familiare

Nel nucleo familiare deve essere presente almeno una delle seguenti condizioni:

  • una persona con disabilità (come definita ai sensi del regolamento di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n.159/2013);
  • un minorenne;
  • una persona con almeno 60 anni di età;
  • una persona in condizione di svantaggio e inserita in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.

2. Assegno di inclusione requisiti economici

Al momento della domanda, il nucleo familiare deve rispettare tutti i seguenti parametri economici:

  • ISEE in corso di validità non superiore a 10.140 euro;
  • reddito familiare inferiore a:
    • 6.500 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI;
    • 8.190 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI, in caso di nuclei composti solo da persone con almeno 67 anni oppure nuclei composti da persone con almeno 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave e non autosufficienti;
    • 10.140 euro annui nei casi in cui il nucleo familiare risiede in abitazione in locazione;
  • patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro. Il valore della casa di abitazione, ai fini IMU, non deve superare i 150.000 euro;
  • patrimonio mobiliare (depositi, conti, titoli ecc.) non superiore a:
    • 6.000 euro per i nuclei composti da una sola persona;
    • 8.000 euro per i nuclei con due componenti;
    • 10.000 euro per i nuclei composti da tre persone.

La soglia è aumentata di 1.000 euro per ogni figlio a partire dal terzo.

L’importo può crescere ulteriormente di 5.000 euro per ogni componente con disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o non autosufficienza;

  • beni durevoli e veicoli: nessun componente del nucleo deve essere intestatario o nella piena disponibilità di:
    • autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli superiori a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei 36 mesi precedenti la domanda (eccetto quelli per persone con disabilità);
    • navi, imbarcazioni da diporto e aeromobili di qualsiasi genere.

3. Assegno di inclusione requisiti di cittadinanza e residenza

Il richiedente deve essere:

  • cittadino italiano o europeo;
  • cittadino straniero familiare di cittadino italiano o europeo titolare del permesso di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
  • cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • apolidi riconosciuti titolari dello status di protezione internazionale.

Inoltre, al momento della presentazione della domanda il richiedente deve risiedere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

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Assegno di inclusione persone con disabilità

Talvolta ci si riferisce all’ADI con l’espressione “assegno di inclusione disabili”, ma si tratta di un uso improprio del termine. L’assegno di inclusione è una misura pensata per i nuclei familiari in difficoltà economica; tra i requisiti vi è anche la presenza di almeno un componente appartenente a una delle categorie previste dalla normativatra cui rientrano anche le persone con disabilità.

È però importante fare una distinzione: ai fini dell’ADI, non tutte le persone con invalidità rientrano automaticamente nella categoria delle “persone con disabilità”. In particolare:

  • chi ha un’invalidità compresa tra il 46% e il 66% viene considerato un soggetto svantaggiato, e non una persona con disabilità in senso stretto;
  • chi invece ha un’invalidità pari o superiore al 67% rientra nella categoria delle persone con disabilità, e per queste persone l’ADI prevede condizioni più favorevoli, anche in termini di calcolo degli importi spettanti.

Come richiedere l’assegno di inclusione

Per richiedere l’assegno di inclusione è importante seguire alcuni passaggi fondamentali:

1. richiedere l’ISEE aggiornato, tramite CAF o portale INPS;

2. presentare domanda all’INPS attraverso:

3. registrarsi sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) e sottoscrivere il Piano di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo familiare;

4. presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali:

  • i beneficiari devono farlo entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD;
  • in assenza di convocazione, se non avviene un primo incontro entro i termini, l’erogazione dell’assegno viene sospesa e riattivata solo dopo l’incontro;
  • la mancata presentazione alle convocazioni senza giustificato motivo comporta la decadenza dal beneficio.

I servizi sociali procedono a un’analisi dei bisogni dei componenti del nucleo familiare e in base a essa possono essere individuati percorsi lavorativi o di inclusione per i singoli componenti;

5. sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato se indirizzati al Centro per l’Impiego o presso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro:

  • la sottoscrizione va fatta entro 60 giorni dall’avvio al Centro per l’Impiego o presso i soggetti accreditati;
  • l’omessa sottoscrizione per mancata convocazione comporta la sospensione del beneficio;
  • la mancata presentazione o sottoscrizione senza giustificato motivo comporta la decadenza dal beneficio;

6. sottoscrivere il Patto per l’Inclusione. Anche se esclusi dagli obblighi lavorativi, i beneficiari dell’ADI sono generalmente tenuti ad aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale tramite la sottoscrizione di un patto di inclusione.

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Assegno di inclusione pagamento: tempistiche e modalità di erogazione

pagamenti dell’assegno di inclusione vengono erogati mensilmente e sono previsti:

  • il 27 di ogni mese, per chi ha già ricevuto l’assegno nei mesi precedenti;
  • il 15 del mese successivo alla domanda per i nuovi beneficiari.

Il beneficio viene corrisposto per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato per ulteriori 12 mesi, con una sospensione di un mese tra un periodo e l’altro.

Al momento della presentazione della domanda o anche successivamente, è possibile richiedere di suddividere l’importo spettante tra i componenti adulti che esercitano la responsabilità genitoriale o che sono considerati nella scala di equivalenza con cui si determina il beneficio.

Assegno di inclusione: dove viene accreditato il pagamento

Il pagamento dell’assegno di inclusione avviene tramite la Carta di Inclusione rilasciata da Poste Italiane.

Dopo l’accettazione della domanda, l’INPS invia una comunicazione tramite il portale SIISL, SMS o e-mail. A questo punto la carta può essere ritirata in ufficio postale, presentando un documento di identità e il codice fiscale. In caso di più carte richieste per lo stesso nucleo familiare, ogni beneficiario deve ritirare la propria personalmente.

La Carta viene consegnata già attiva, insieme al relativo PIN, e viene ricaricata con l’importo della prima mensilità o delle eventuali mensilità maturate.

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