Guida ai Bonus edilizi 2022: tutto quello che devi sapere
Con la Legge di Bilancio 2022 sono stati prorogati i Bonus edilizi 2022, ossia gli incentivi e le detrazioni fiscali per i contribuenti che effettuano interventi di ristrutturazione edilizia, restauro, conservazione e messa in sicurezza dell’immobile, riqualificazione energetica degli edifici.
Confermato il Bonus Ristrutturazioni, vale a dire le detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione degli immobili, a cui si aggiungono il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, cioè le agevolazioni per spese relative all’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici di classe energetica A+, l’Ecobonus, rivolto a coloro che effettuano lavori di adeguamento e risparmio energetico, e il Bonus Verde, per gli interventi di sistemazione a verde di case e condomini.
Prorogati anche il Bonus Facciate, il Bonus Idrico e il Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, la detrazione del 110% per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica (Super Ecobonus) e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici (Sismabonus).
Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche e i vantaggi delle diverse misure fiscali.
Come funzionano i Bonus edilizi 2022?
I Bonus edilizi 2022 prevedono percentuali di detrazione e valori di spesa variabili, oltre a diverse categorie di beneficiari che cambiano a seconda dell’agevolazione:
- Bonus Ristrutturazione casa 2022: è una detrazione fiscale del 50% sui lavori di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, su edifici singoli o condominiali. La detrazione è valida per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, fino ad un tetto di spesa massimo di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali dello stesso importo. Le spese possono essere sostenute dal proprietario oppure dall’inquilino o dal comodatario e per beneficiare del bonus è possibile procedere con la cessione del credito oppure richiedere lo sconto in fattura. In alternativa, il bonus può essere richiesto in fase di dichiarazione dei redditi con la presentazione del modello 730 o del modello Unico. Tra gli interventi ammessi in detrazione ci sono la cablatura degli edifici, il risparmio energetico, l’eliminazione delle barriere architettoniche, il contenimento dell’inquinamento acustico, le misure di sicurezza statica e antisismica, la bonifica da amianto o altri materiali pericolosi, opere per evitare gli infortuni domestici e la realizzazione di autorimesse o posti auto;
- Bonus Mobili ed Elettrodomestici: prorogato al 2024, il bonus prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Tale detrazione sarà applicata su un limite di spesa di 10.000 euro nel 2022 che si abbassa a 5.000 € nel 2023 e nel 2024. A differenza di altre agevolazioni fiscali sulla casa, l’unica possibilità per usufruire del bonus è la detrazione poiché non sono previsti la cessione del credito e lo sconto in fattura. Inoltre, è possibile beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici per gli acquisti destinati ad immobili ristrutturati. Tra gli esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus ci sono:
- Interventi di manutenzione straordinaria (ad esempio: realizzazione di servizi igienici e sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso);
- Ristrutturazione edilizia (ad esempio: realizzazione di una mansarda o di un balcone);
- Restauro e risanamento (ad esempio: ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio);
- Interventi di manutenzione ordinaria (ad esempio: sostituzione di pavimenti oppure riparazione o sostituzione di cancelli o portoni);
- Ecobonus: l’incentivo è dedicato alle detrazioni Irpef e Ires relative agli interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici ed è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024. Anche in questo caso per beneficiare del bonus è possibile usufruire della cessione del credito oppure richiedere lo sconto in fattura. Questa misura prevede una agevolazione al 50% (per lavori inerenti a infissi, schermature solari, biomassa) oppure al 65% (per le rimanenti tipologie di spesa). Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interesseranno parti comuni condominiali, l’agevolazione può salire al 70% (se i lavori incidono sul 25% della superficie complessiva del condominio) e 75% (se la riqualificazione energetica è finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale. L’ecobonus può essere richiesto da tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito sulle persone fisiche (IRPEF) e anche dai titolari di reddito di impresa. Per ottenere la detrazione è possibile optare per la comunicazione attraverso il modello 730, lo sconto in fattura o la cessione del credito;
- Bonus Verde: la misura, la cui scadenza inizialmente fissata al 31 dicembre 2021 è slittata al 31 dicembre 2024, consente di usufruire di una detrazione Irpef del 36% su determinate tipologie di interventi rivolti alla creazione e/o sistemazione a verde di case e condomini. È possibile usufruire del Bonus Verde per i seguenti lavori:
- Fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere;
- Riqualificazione di tappeti erbosi (esclusi quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro);
- Realizzazione degli impianti di irrigazione e di pozzi;
- Lavori di restauro dei giardini (grandi potature, riqualificazione prati, realizzazione pozzi, eccetera);
- Recupero di giardini di interesse storico e artistico di pertinenza di immobili vincolati;
- Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Il tetto massimo di spesa è pari a 5.000 euro per ogni unità immobiliare. In altre parole su una spesa di 5.000 euro è possibile detrarre 1.800 euro ad immobile, ripartiti in dieci quote annuali di pari importo. Anche per il Bonus verde, proprio come per il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, non è possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura;
- Bonus Facciate: consente di usufruire di detrazioni al 60% per le spese di rifacimento delle facciate esterne degli edifici e prevede, l’obbligo di presentare il visto di conformità se gli interventi superano il tetto di spesa dei 10.000 euro. La detrazione è prevista in dieci quote annuali di pari importo e tra i lavori ammessi rientrano gli interventi:
- Di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata;
- Su balconi, ornamenti o fregi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura;
- Sulle strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.
L’agevolazione riguarda tutti i lavori effettuati sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio e non spetta per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico. Il Bonus Facciate 2022 è richiedibile anche con cessione del credito e sconto in fattura;
- Superbonus 110%: la detrazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio e modificata dalla Legge di Bilancio 2022 mira a rendere più sicure le abitazioni attraverso a una serie di interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. La Legge di Bilancio 2022 prevede scadenze diverse in base ai soggetti che sostengono la spesa:
- Per i condomini c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 per ottenere il 110%. Nel 2024 la detrazione diventa del 70% e nel 2025 scenderà al 65%;
- Per gli interventi realizzati da persone fisiche sugli edifici unifamiliari il 110% spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che al 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori almeno per il 30% del lavoro complessivo;
- Per gli interventi effettuati dagli Iacp (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 a patto che entro il 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023;
- Per le persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 per effettuare i lavori usufruendo del 110%. Dal 2024 la detrazione diventa del 70% e nel 2025 scenderà al 65%;
- Per interventi realizzati su immobili posseduti da cooperative di abitazione a proprietà indivisa che successivamente vengono assegnati in godimento ai propri soci, la detrazione del 110% spetta per le spese sostenute fino 31 dicembre 2023 purché al 30 giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo;
- Per gli interventi edilizi realizzati su immobili siti nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009, laddove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, il termine ultimo per ottenere il Superbonus è il 31 dicembre 2025;
- Bonus idrico: detto anche Bonus Bagno o Bonus rubinetti è la misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 e prorogata fino al 31 dicembre 2023. Il bonus prevede il rimborso, in un’unica rata, di 1.000 euro per le spese legata alla sostituzione di sanitari in ceramica, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi modelli a scarico ridotto o limitazione di flusso. Per ottenere il rimborso è necessario registrarsi alla piattaforma bonus idrico accessibile previa autenticazione tramite SPID o CIE.
Infine, oltre al noto Bonus Ristrutturazioni, va ricordato che esiste anche un Bonus immobili ristrutturati che consente di recuperare una parte della spesa relativa all’acquisto di immobili ristrutturati. La detrazione Irpef è pari al 50% del costo di ristrutturazione dell’immobile, individuato forfettariamente. In altre parole, indipendentemente dagli interventi eseguiti dall’impresa, l’acquirente potrà portare in detrazione il 25% del prezzo di vendita.
Per semplificare, poniamo il caso che il valore di una casa su cui sono stati effettuati dei lavori di recupero edilizio sia pari a 300.000 euro. Per conoscere l’importo della detrazione bisogna partire dal 25% del valore di acquisto dell’immobile e quindi da 75.000 euro – e non dai 300.000 € iniziali – da cui l’acquirente potrà recuperare il 50%, ovvero 37.500 euro.
Il tetto massimo di spesa di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro e ad usufruire del bonus, oltre al proprietario dell’immobile, possono essere anche il nudo proprietario e il titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (uso, usufrutto, abitazione). Anche in questo caso è possibile ottenere il beneficio attraverso la dichiarazione dei redditi oppure con la cessione del credito o lo sconto in fattura.