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Bonus revisione auto: cos’è e come si chiede

Come cambiano le tariffe per la revisione dei veicoli a partire dal 1° novembre 2021
Bonus revisione auto: che cos'è e come richiederlo
Tempo di lettura: 3 minuti

Indice dei contenuti

Bonus revisione auto: le novità sulla tariffa revisioni auto 2021

Dal 1° novembre 2021 scatta l’adeguamento di 9,95 euro della tariffa revisioni, previsto dal Decreto 129/2021 del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (MIMS) e la cui entità varia a seconda che ci si rivolga alla Motorizzazione Civile o a un centro privato.

Il decreto aumenta la tariffa di revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi da 45 a 54,95 euro, nel caso di revisione eseguita presso la Motorizzazione Civile.

Se, invece, si sceglie un centro convenzionato privato, l’importo da pagare sarà ancora più alto: infatti, alla tariffa base va aggiunta l’Iva (al 22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale di 79,02 euro, pari al 18% in più rispetto ai 66,88 euro richiesti prima dell’entrata in vigore del decreto.

Per mitigare il provvedimento, la normativa prevede anche l’erogazione di un bonus revisione auto, il cosiddetto bonus veicoli sicuri, del valore di 9,95 euro, per cui sono stati stanziati 4 milioni di euro dal 2021 al 2023, per un totale di 12 milioni.

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Come richiedere il bonus revisione auto

Il bonus revisione auto è riconosciuto ai proprietari di veicoli a motore che, a partire dal 1° novembre 2021 e per i successivi tre anni, sottopongono il proprio veicolo a revisione presso le officine e i centri autorizzati.

Come abbiamo già detto, il contributo erogato ha un importo di 9,95 euro e può essere richiesto per un solo veicolo e per una sola volta nel triennio, nel limite delle risorse stanziate.

Gli interessati possono presentare la richiesta del bonus tramite la piattaforma che entrerà in funzione a decorrere dal 60° giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del MIMS, ovvero il 21 dicembre 2021.

La piattaforma sarà l’unico strumento attraverso cui poter richiedere il contribuito, previa registrazione alla stessa con SPID, CIE (Carta d’Identità elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Attenzione: la richiesta potrà essere avanzata solo dopo aver eseguito la revisione. Ciò significa che, a differenza di altri contributi, il bonus revisione auto non sarà erogato sottoforma di sconto sulla revisione, ma tramite rimborso sul conto corrente dell’intestatario del veicolo. Inoltre, il bonus sarà assegnato secondo l’ordine temporale di ricezione delle richieste e fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Nel presentare la domanda è necessario indicare il numero di targa del veicolo revisionato, che deve essere intestato a chi richiede il bonus (o alla società, nel caso in cui il richiedente risulti incaricato dalla stessa), la data della revisione, l’Iban su cui ricevere il rimborso, il cognome e nome dell’intestatario o co-intestatario del conto corrente e l’indirizzo email per eventuali comunicazioni.

Sarà poi la Consap a effettuare le opportune verifiche per stabilire se il richiedente ha effettivamente diritto al bonus.

Cos’è la revisione auto e come funziona

La revisione auto è un obbligo previsto dall’articolo 80 del Codice della Strada, in base al quale va effettuata entro 4 anni dalla prima immatricolazione del veicolo (entro il mese di rilascio della carta di circolazione) e successivamente ogni due anni. La revisione biennale vale anche per le auto d’epoca o d’interesse storico.

Per chi circola su un veicolo con revisione scaduta è prevista una sanzione amministrativa che va dai 169 ai 680 euro, cui si aggiunge il fermo amministrativo del mezzo fino a 3 mesi o fino a quando non sarà effettuata la revisione, che dovrà avere esito positivo. Inoltre, in caso di ripetuta omessa revisione gli importi della sanzione amministrativa raddoppiano.

Nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione scatta un’altra sanzione amministrativa, con somme che vanno da 1.959 a 7.837 euro. Alla multa si aggiunge anche il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, mentre in caso di reiterazione delle violazioni scatta la confisca amministrativa.

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