Una procedura degli acquisti per la PA completamente integrata e digitale è il progetto di cui l’NSO – Nodo Smistamento Ordini fa parte. Un tassello di un mosaico più ampio volto a garantire interoperabilità, collaborazione e informatizzazione del sistema di procurement pubblico. Il fine è favorire la pubblica amministrazione così come i privati, semplificando gli scambi e permettendo di risparmiare risorse e tempo.
Dal 1° febbraio 2020 l’NSO è obbligatorio per lo scambio dei documenti d’ordine tra fornitori ed enti del Sistema Sanitario Nazionale. Per capire l’importanza dell’introduzione di questo obbligo e capire le sue enormi opportunità è utile ripercorrere le tappe più significative della rivoluzione che negli ultimi anni ha interessato gli acquisti digitali.
NSO e roadmap procedura acquisti per la PA
NSO è lo step più recente di un percorso partito diciannove anni fa per modernizzare il sistema degli acquisti della pubblica amministrazione. Un primo passo fu compiuto nel 2000 con Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella PA, studiato da Consip con il MEF. Il servizio fu pensato per fornire supporto alle PA nei processi d’acquisto, per modernizzare e semplificare le procedure e limitare la burocrazia, vero problema nel settore degli appalti pubblici. In seguito, per favorire la spinta alla digitalizzazione, nel 2002 è nato il MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) che tramite la piattaforma Appalti Innovativi permette di accedere alle gare d’appalto in via telematica, favorendo l’incontro tra domanda e offerta, dunque tra fornitori e pubbliche amministrazioni.
Acquisti della pubblica amministrazione e UE
Del resto, negli ultimi due decenni la digitalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione sono stati al centro di progetti e indirizzi politici nazionali ed europei. Si pensi per esempio alle disposizioni della Direttiva appalti 2014 della Commissione Europea, con cui si invitano le amministrazioni pubbliche a innovarsi attraverso gli acquisti.
NSO e Sistema APIR per gli acquisti della PA
Nel 2015 è diventata obbligatoria la Fattura PA, cioè la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione, poi estesa dal 1° gennaio 2019 anche ai privati. Le fatture vengono trasmesse tramite SDI – Sistema di Interscambio, che ha una funzione simile a quella dell’NSO per i documenti d’ordine: riceve il documento, lo verifica, lo rigetta o lo inoltra al destinatario. Il sistema dell’ordine d’acquisto e quello della fattura elettronica possono “parlarsi” grazie ad APIR (Acquisti Pubblici in Rete), uno strumento digitale integrato che mette in comunicazione diversi elementi quali appunto SDI e NSO, in modo da digitalizzare l’intero ciclo dello scambio documentale tra privati ed enti pubblici.
Come spiegato nelle linee guida, i documenti hanno formati standardizzati e sono curati da istituzioni differenti, che possono attuare il networking grazie all’interoperabilità. Fanno parte di Apir:
- la PCC – Piattaforma Crediti Commerciali
- la BDAP – Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche
- i tre strumenti smistatori dei documenti SDI, NSO e SIOPE+ (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, che rileva i pagamenti)
- altri strumenti per la pubblica amministrazione, come il SICOGE.
Acquisti PA e legge di bilancio 2018
Il Nodo Smistamento Ordini come strumento per gli acquisti della pubblica amministrazione è stato annunciato con la Legge di bilancio 2018. Il proposito alla base della sua introduzione è rendere più trasparente il sistema di acquisti della pubblica amministrazione, principalmente per ridurre costi e tempi e semplificare le procedure.
Attualmente il nodo smistamento ordini è disponibile solo per gli enti pubblici del Servizio Sanitario Nazionale, ma come riportato sul sito della Ragioneria di Stato, il servizio sarà esteso a tutte le altre PA.
Il futuro degli acquisti della Pubblica Amministrazione
Il suggerimento fornito dalla fonte istituzionale lascia intuire come il Nodo Smistamento Ordini sia il futuro degli ordini tra fornitori e pubblica amministrazione. Ecco perché le aziende fornitrici dovrebbero vivere questo passo con serenità e pensando alle opportunità che offre: la possibilità di restare sul mercato e di essere competitivi, di poter gestire in sicurezza e trasparenza il proprio business con la pubblica amministrazione, di adeguarsi a un’ideale di digitalizzazione degli acquisti pubblici che travalica i confini italiani e trova un grande sostenitore nell’Europa.
Sono tanti i passi fatti per arrivare a questo punto, ora non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione e prepararsi con strumenti adeguati.