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Recupero crediti: che cos’è, come funziona e in cosa si distingue dal Credit Management

Il recupero crediti comprende tutte le attività finalizzate alla riscossione di somme non pagate, a partire da un approccio stragiudiziale. Questa pratica rappresenta un tassello del più ampio processo di Credit Management, l’area aziendale responsabile della gestione e del controllo del rischio di credito.
Recupero crediti: che cos'è, come funziona e in cosa si distingue dal Credit Management
Tempo di lettura: 5 minuti

Affrontare i mancati pagamenti: l’importanza del recupero crediti

Il recupero crediti rappresenta una delle attività più delicate e strategiche per la salute finanziaria di qualsiasi azienda. Quando un cliente non adempie ai propri obblighi di pagamento, diventa necessario attivare procedure specifiche per ottenere quanto dovuto.

Infatti, le implicazioni di una mancata riscossione possono essere significative per la liquidità e l’equilibrio finanziario dell’azienda.

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Cos’è il recupero crediti e come funziona

Il recupero crediti è l’insieme di attività volte a ottenere il pagamento di somme dovute da debitori inadempienti. Questa pratica può essere gestita internamente dall’azienda creditrice oppure affidata a un’agenzia recupero crediti specializzata, che agisce per conto del creditore.

Un’efficace gestione del recupero crediti non si limita a ottenere il pagamento delle somme dovute, ma considera anche l’importanza di mantenere, quando possibile, buone relazioni commerciali con il cliente debitore. Questo richiede un approccio equilibrato che contempli fermezza nella richiesta di adempimento e flessibilità nella ricerca di soluzioni che possano agevolare il debitore nel rispettare i propri impegni.

Le fasi del recupero crediti

Il processo di recupero crediti si articola generalmente in due principali fasi:

  1. Fase stragiudiziale

Rappresenta il primo tentativo di risolvere la situazione in modo bonario, senza ricorrere alle vie legali. Durante questa fase, si procede inizialmente con un contatto telefonico con il debitore, in cui si verifica la situazione e si ricorda l’esistenza del debito non saldato. Successivamente, in assenza di riscontri positivi, si inviano solleciti di pagamento scritti con crescente formalità.

Un passaggio cruciale è la messa in mora formale, che interrompe i termini di prescrizione e costituisce ufficialmente in mora il debitore. Questa comunicazione, solitamente inviata tramite raccomandata A/R o PEC, contiene la richiesta di adempimento entro un termine specifico, con eventuale aggiunta di interessi moratori. Se il debitore manifesta difficoltà oggettive ma volontà di pagare, è possibile in questa fase proporre piani di rientro personalizzati, con rateizzazioni o talvolta anche stralci parziali del debito.

Le agenzie di recupero crediti svolgono un ruolo cruciale in questa fase, grazie alla loro capacità di mediazione e alla conoscenza delle tecniche di negoziazione più efficaci.

  1. Fase giudiziale

Quando la fase stragiudiziale non produce risultati soddisfacenti, si passa all’azione legale vera e propria.

Il primo passo è generalmente la richiesta di un decreto ingiuntivo, un provvedimento con cui il giudice ingiunge al debitore di pagare la somma dovuta entro un termine stabilito.

Se il debitore non adempie né si oppone entro i termini, si procede con azioni esecutive come il pignoramento presso terzi (ad esempio, su conti correnti), il pignoramento mobiliare o immobiliare.

Nei casi più gravi e significativi, quando ne sussistono i presupposti, si può arrivare alla presentazione di un’istanza di fallimento o di liquidazione giudiziale dell’impresa debitrice.

In questa fase, società recupero crediti particolarmente strutturate possono fornire supporto legale e operativo, accompagnando l’azienda lungo tutto il percorso giudiziale.

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Nuova legge recupero crediti: l’obbligatorietà della fase stragiudiziale

La riforma Cartabia ha profondamente rinnovato la disciplina del recupero crediti, ponendo un forte accento sul recupero stragiudiziale e sulla mediazione come strumenti prioritari per la risoluzione delle controversie. L’intento principale del legislatore è quello di deflazionare il contenzioso giudiziario, incentivando le parti a trovare soluzioni concordate prima di adire le vie legali, semplificando al contempo i processi.

Un punto cardine della riforma è l’introduzione dell’obbligatorietà della procedura stragiudiziale per specifiche categorie di soggetti. Rientrano in questo obbligo le imprese, i professionisti e le pubbliche amministrazioni, in quanto tenuti ad avere un domicilio digitale. L’obbligatorietà si estende anche a coloro che, pur non essendo costretti, si sono dotati volontariamente di un domicilio digitale registrato nell’INAD (Indice dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato).

Per garantire l’effettività di tale obbligo, la riforma Cartabia prevede modalità specifiche per la notifica dell’avvio della procedura stragiudiziale. La notifica deve avvenire tramite Posta Elettronica Certificata o attraverso il SERCQ (Servizio Elettronico di Recapito Certificato Qualificato).

La mancata notifica attraverso questi canali digitali o, in caso di comprovata impossibilità tecnica, tramite le modalità ordinarie come la raccomandata, rende di fatto improcedibile la successiva fase giudiziale.

Recupero crediti importo minimo: quando conviene procedere

Sebbene la legge non preveda importi minimi per la riscossione di un debito, la questione riveste particolare importanza nelle valutazioni di convenienza economica. Non tutti i crediti insoluti, infatti, giustificano l’avvio di procedure di recupero, specialmente quelle più onerose come le azioni giudiziali.

Le agenzie recupero crediti professionali effettuano sempre un’analisi costi-benefici, considerando che le spese legali, i costi amministrativi e le tempistiche delle procedure potrebbero superare il valore del credito stesso. Generalmente, per importi molto contenuti si privilegiano esclusivamente azioni stragiudiziali, mentre per accedere alla fase giudiziale è opportuno che il credito superi una soglia minima che varia in base alle specificità del caso.

Alcune società adottano politiche di recupero differenziate per fasce di importo, ottimizzando le risorse e massimizzando l’efficacia delle azioni intraprese.

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Credit Management: un approccio preventivo e strategico

Il Credit Management si distingue sostanzialmente dal recupero crediti per il suo approccio preventivo e strategico. Mentre il recupero crediti interviene quando il problema (mancato pagamento) si è già manifestato, il Credit Management opera preventivamente per evitare che il problema si verifichi.

Con l’espressione Credit Management si intende un insieme di strategie, procedure e strumenti usati per gestire in modo proattivo il rischio di credito associato alle vendite. Si tratta di un approccio integrato che coinvolge diversi reparti aziendali (vendite, amministrazione, legale) e che mira a ottimizzare il Capitale Circolante Netto attraverso una gestione efficiente dei crediti commerciali.

Attività principali del Credit Management

Per implementare un efficace sistema di Credit Management, le aziende devono sviluppare e integrare diverse attività che costituiscono la spina dorsale di questo approccio strategico. Queste attività, quando eseguite sistematicamente, consentono di minimizzare i rischi e ottimizzare la gestione finanziaria:

  1. valutazione preventiva della clientela: prima di concedere credito a un nuovo cliente, viene effettuata un’accurata valutazione della sua solvibilità attraverso l’analisi di bilanci e indici finanziari, lo storico dei pagamenti, informazioni commerciali, rating e scoring creditizi;
  2. definizione di politiche di credito personalizzate: in base alla classe di rischio attribuita, vengono definite condizioni di pagamento differenziate, limiti di credito ed eventuali garanzie richieste;
  3. monitoraggio continuo del portafoglio clienti: l’analisi non si ferma alla fase iniziale, ma prosegue durante tutta la relazione commerciale, verificando regolarmente eventuali cambiamenti nella situazione finanziaria dei clienti;
  4. gestione proattiva dei ritardi: è bene intervenire in maniera tempestiva ai primi segnali di ritardo, con solleciti graduali e personalizzati;
  5. reporting e analisi dei dati: l’elaborazione periodica di resoconti che mostrano l’andamento dei pagamenti dei clienti, i giorni che in media essi impiegano per pagare o da quanto tempo sono in sospeso le fatture non ancora saldate, permettono di tenere sotto controllo la situazione dei crediti e capire se ci sono aree che richiedono attenzione.
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Integrazione tra Recupero Crediti e Credit Management

Nonostante le differenze, recupero crediti e credit management non sono pratiche mutualmente esclusive, ma complementari. Un’efficace gestione del credito prevede l’integrazione di entrambi gli approcci:

  1. prevenzione attraverso il Credit Management, con analisi preliminare della solvibilità dei clienti e definizione di politiche di credito appropriate;
  2. gestione proattiva dei primi segnali di difficoltà, con interventi graduali e personalizzati;
  3. recupero attraverso le procedure di recupero crediti quando necessario.

Il recupero crediti rappresenta una componente essenziale nella gestione finanziaria di qualsiasi azienda, ma un approccio esclusivamente reattivo può risultare limitante. L’integrazione con le pratiche di Credit Management consente di sviluppare una strategia completa che non solo affronta i problemi esistenti, ma li previene efficacemente.

In conclusione, investire in un sistema efficace di gestione del credito, che comprenda sia la prevenzione che il recupero, rappresenta una scelta strategica imprescindibile per garantire la salute finanziaria aziendale nel lungo termine.

Strumenti a supporto del Credit Management: CreditRank di Namirial

Per un’efficace gestione del rischio di credito, le aziende possono avvalersi di strumenti avanzati come CreditRank di Namirial, una soluzione all’avanguardia per l’analisi del rischio di credito. Questo servizio genera report completi e costantemente aggiornati, integrando indici economico-finanziari, analisi predittive e informazioni ufficiali sul rischio di insolvenza.

CreditRank si distingue per la sua capacità di fornire una valutazione completa e facilmente interpretabile della situazione economica e finanziaria delle aziende clienti, informando l’utente sull’esistenza di eventi negativi come protesti, pregiudizievoli, fallimenti e procedure concorsuali. Non si limita a presentare dati anagrafici e di bilancio, ma offre una rielaborazione di tutti i valori rilevanti, fornendo le informazioni essenziali per verificare la solvibilità dei clienti.

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