Solvibilità aziendale: che cos’è e come verificarla

Solvibilità aziendale: che cos'è e come verificarla

Che cosa significa solvibilità aziendale?

La solvibilità aziendale è uno degli aspetti più importanti nella gestione di un’impresa e rappresenta la capacità di quest’ultima di mantenere gli impegni presi con i creditori, restituendo i capitali avuti in prestito nel medio-lungo periodo.

In altre parole, la solvibilità è il livello di stabilità finanziaria associato a un’azienda, ma può riguardare anche un soggetto privato o un istituto finanziario. 

Si tende spesso a utilizzare l’espressione solvibilità finanziaria come sinonimo di liquidità, ma i due concetti non sono intercambiabili: la solvibilità si riferisce alla situazione patrimoniale dell’impresa e si raggiunge quando le attività superano le passività, consentendo all’azienda di sostenere i casi di indebitamento.

La liquidità, invece, attiene alla sfera finanziaria e indica la disponibilità immediata di denaro contante e/o di diverse altre forme di titoli di pagamento equivalenti e immediatamente monetizzabili.

Solvibilità e liquidità forniscono informazioni sullo stato di salute di un’impresa e a questi si aggiunge il DSCR, acronimo di Debit Service Coverage Ratio, l’indicatore che misura la sostenibilità finanziaria del debito aziendale e permette di capire se i flussi di cassa consentono all’azienda di onorare i propri debiti.

Per conoscere il grado di solvibilità di un’azienda bisogna fare un’analisi del bilancio aziendale, il documento formato che contiene i dati relativi allo stato patrimoniale dell’impresa e al conto economico più una nota integrativa che fornisce una più veritiera e corretta rappresentazione della situazione economica patrimoniale e finanziaria della società.

È possibile ottenere informazioni dettagliate sulle singole imprese, compresi i bilanci aziendali, tramite il Registro delle Imprese Telemaco, il registro informatico pubblico al quale le imprese italiane, le imprese estere con sede dell’amministrazione in Italia e gli enti (fondazioni e associazioni) che esercitano un’attività economica rivolta a terzi sono tenuti ad iscriversi.

Leverage: che cos’è e come si calcola?

Gli indici di solvibilità forniscono indicazioni sull’utilizzo delle fonti di finanziamento che si dividono in capitale di rischio (detto anche “capitale proprio”), vale a dire il capitale investito dall’imprenditore o dai soci dell’azienda, e il capitale di terzi, ovvero quello versato da soggetti esterni all’azienda come, ad esempio, banche e fondi di investimento.

Il ricorso a finanziamenti esterni per un’azienda significa contrarre dei debiti, tuttavia ciò non costituisce un problema a patto che il rapporto tra le fonti sia equilibrato per evitare il sovraindebitamento. 

Per verificare che ci sia un corretto rapporto tra le fonti si ricorre principalmente al leverage, in italiano leva finanziaria o rapporto d’indebitamento, l’indice di solvibilità che permette di misurare l’indebitamento complessivo dell’azienda.

Il leverage si calcola rapportando il totale passività al patrimonio netto: se il risultato è pari a 1 significa che l’utilizzo delle fonti è equamente distribuito tra capitale proprio e capitale di terzi, mentre i valori superiori a 3 sono il segnale di un forte squilibrio.

Che cos’è il rating e come funziona? 

Il rating, letteralmente “classificazione”, è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli obbligazionari (bond credit rating o corporate crediti rating se si tratta di bond emessi da aziende), sia le imprese in base al loro rischio finanziario e rischio di insolvenza detto anche “rischio di credito”.

Le valutazioni riguardanti la solidità e la solvibilità di un’impresa sono emesse dalle cosiddette agenzie di rating e ognuna ha il suo sistema di classificazione: esistono molte agenzie di rating, ma le più conosciute e influenti sono la Standard & Poor’s, Moody’s Investor Service e Fitch Ratings, tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.

I rating sono dei voti su una scala predeterminata espressa in termini di lettere e/o altri simboli:

  • AAA: è il valore più alto e indica l’elevata capacità dell’azienda di ripagare il debito;
  • AA: l’azienda ha una capacità molto alta di pagare il debito;
  • A: l’impresa è solida e ha una forte capacità di restituire il debito;
  • BBB: la capacità di restituire il capitale prestato è sufficiente, ma nel futuro potrebbe peggiorare;
  • BB: l’azienda è in grado di rispettare i suoi impegni, tuttavia questa certezza potrebbe venire meno in caso di difficoltà economiche;
  • B: il debito prevalentemente speculativo;
  • CCC: il rischio di insolvenza è concreto;
  • CC: debito altamente speculativo;
  • D: la società è insolvente.

I dati che definiscono il rating vengono suddivisi in:

  • Quantitativi: fanno parte di questa categoria il bilancio, i costi, i ricavi e i flussi finanziari, l’indice di capitalizzazione, l’ammontare e l’entità degli interessi bancari, il rapporto e l’equilibrio tra i diversi debiti, i crediti commerciali.
  • Qualitativi: si valutano la ragione sociale, la struttura organizzativa, il mercato in cui opera, il business plan, la pianificazione dell’attività e il piano di controllo economico, finanziario e fiscale;
  • Andamentali: si prendono in considerazione l’andamento dell’attività, gli insoluti, i prestiti, gli eventuali scoperti e le segnalazioni alla centrale dei rischi.

CreditRank di Namirial: come valutare la solvibilità dei tuoi clienti?

CreditRank di Namirial è il report di affidabilità creditizia completo e immediato, consultabile direttamente in LegalSolutionDOC®, che permette di valutare la solvibilità delle aziende clienti e di prevenire gli insoluti attraverso dati costantemente aggiornati.

Il report fornisce una valutazione completa e facilmente leggibile della situazione economica e finanziaria delle aziende clienti, fornendo informazioni sui possibili eventi negativi (protesti, pregiudizievoli, fallimenti e procedure concorsuali). 

CreditRank offre una rielaborazione di tutti i valori di rilievo, restituendo le informazioni indispensabili per verificare la solvibilità dei propri clienti:

  • Rating finanziario: ottieni il giudizio di sintesi sul grado di affidabilità dell’impresa cliente, fondamentale per valutare il grado di rischio di insolvenza del tuo credito.
  • Analisi di bilancio: consulta gli ultimi tre bilanci completi e tutti i relativi indici economico-finanziari, commentati per una maggiore leggibilità della situazione aziendale.
  • Informazioni ufficiali: accedi a tutte le informazioni anagrafiche e sulla struttura societaria, verificando l’esistenza di eventi pregiudizievoli dell’azienda.
  • Analisi predittive del CCN: analizza l’ottimizzazione del Capitale Circolante Netto, in ottemperanza al Codice della Crisi e dell’Insolvenza, e valuta il livello di efficienza aziendale nella gestione del ciclo finanziario e della liquidità.

Che cos’è il Capitale Circolante Netto? Il CCN è un indice fondamentale non solo per valutare lo stato di salute dell’equilibrio finanziario di un’azienda nel breve periodo, ma anche per adempiere agli obblighi di legge derivanti dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza.

Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza, infatti, impone alle imprese di dotarsi degli strumenti necessari a garantire un assetto organizzativo efficiente e di adottare le misure idonee a rilevare tempestivamente un eventuale stato di crisi. L’articolo 13 del Codice, in particolare, individua specifici “indicatori della crisi”, connessi allo squilibrio reddituale, allo squilibrio patrimoniale o allo squilibrio finanziario.

L’impresa che non è in grado di far fronte alle normali scadenze a breve termine (anche mensili) si colloca in un evidente stato di squilibrio finanziario: l’indicatore capace di prevenire queste situazioni è proprio il Capitale Circolante Netto, attraverso il quale è possibile rilevare l’eventuale crisi già nella sua prima fase, anche in assenza di sintomi evidenti.

Come si calcola il CCN? Il Capitale Circolante Netto si calcola come differenza tra le attività correnti e le passività correnti, indicate nello Stato Patrimoniale: tra le attività correnti rientrano i crediti verso clienti, i flussi di cassa cassa, le rimanenze finali, i ratei e i risconti attivi. Le passività correnti, invece, comprendono i debiti verso fornitori, i debiti tributari e quelli verso le banche, altri debiti di natura operativa, i ratei e i risconti passivi.

Creditrank non solo permette di verificare il CCN dell’azienda cliente in qualsiasi momento, prima o dopo l’emissione la fattura, ma fornisce anche le analisi predittive su quell’indice e sulle due principali componenti: il Dynamic Discount e il Digital Factoring.

È possibile richiedere e scaricare il report CreditRank direttamente dal portale di Fatturazione Elettronica del tuo LegalSolutionDoc® e scegliere tra due tipologie:

  • Standard per una panoramica generale della situazione economico-finanziaria e degli eventi pregiudizievoli;
  • Avanzato per un’indagine approfondita di ogni aspetto.

Quando e come richiedere il CreditRank? È sufficiente inserire nel portale di FE la partita IVA dell’azienda prima dell’emissione della fattura, per verificare l’affidabilità creditizia preventiva, o dopo, per valutare la solvibilità dei clienti. Il report CreditRank si può pagare in crediti e i pacchetti di crediti possono essere acquistati nello Shop Namirial o presso il tuo Partner di riferimento.

Scopri CreditRank di Namirial e richiedilo su qualsiasi azienda, prima o dopo l’emissione della fattura, direttamente nel tuo LegalSolutionDoc®

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