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Emissione fattura elettronica forfettari: novità a partire dal 1° gennaio 2025

L' art.21-bis del DPR 633/72 disciplina la fattura semplificata che attualmente può essere emessa, da parte tutti i titolari di partita IVA, per operazioni di importo non superiore a 400 euro. Dal 1° gennaio 2025 l'emissione delle fatture semplificate subirà delle modifiche per quanto riguarda i contribuenti in regime forfettario.
Emissione fattura elettronica forfettari: novità a partire dal 1° gennaio 2025
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Emissione fattura elettronica per i forfettari: le novità introdotte dalle direttive UE

A partire dal 1° gennaio 2025, entrano in vigore importanti novità riguardanti l’emissione delle fatture elettroniche per i contribuenti in regime forfettario. 

Si tratta di cambiamenti rilevanti, volti a rendere più semplice e veloce la gestione amministrativa per una delle categorie di lavoratori autonomi più numerose in Italia. Queste modifiche, derivanti dall’adeguamento alle direttive UE sull’IVA, rappresentano un passo avanti significativo per la semplificazione degli adempimenti fiscali, riducendo il carico burocratico e migliorando l’efficienza complessiva del sistema fiscale per i contribuenti in regime forfettario. Grazie a queste modifiche, dal prossimo anno, i contribuenti forfettari potranno contare su un sistema fiscale più snello.

Emissione fattura: le nuove regole per i forfettari

La novità principale riguarda l’eliminazione del limite massimo di 400 euro per l’utilizzo della fattura semplificata. In altre parole, i contribuenti forfettari potranno emettere fatture semplificate anche per operazioni superiori a tale importo. Questo cambiamento è il risultato del recepimento della Direttiva (UE) 2020/285, che mira a uniformare le regole fiscali nei Paesi membri.

Ma cosa significa concretamente per i contribuenti forfettari? Approfondiamo ogni aspetto, iniziando dalle regole attualmente in vigore e passando alle nuove disposizioni.

Emissione fatture: le regole attuali per la fattura semplificata

L’articolo 21-bis del DPR 633/1972 disciplina la fattura semplificata, introducendo una modalità di fatturazione ridotta rispetto a quella ordinaria. Attualmente, questa può essere emessa, da parte tutti i soggetti passivi di imposta, solo per operazioni di importo complessivo non superiore a 400 euro (comprensivo di imponibile più IVA). La regola riguarda anche le fatture rettificative emesse a norma dell’art.26 del DPR 633/72.

Si ricorda che il limite, per poter ricorrere alla fattura semplificata, era inizialmente di 100 euro ed è stato innalzato a 400 nel 2019. 

La fattura semplificata deve contenere i seguenti elementi minimi:

  • data di emissione;
  • numero progressivo che identifichi univocamente la fattura;
  • numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore;
  • dati del cedente o prestatore (ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonché ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti);
  • dati del cessionario o committente (ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale nonché ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti; in alternativa, in caso di soggetto stabilito nel territorio dello Stato può essere indicato il solo codice fiscale o il numero di partita IVA, ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell’Unione europea, il solo numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento);
  • descrizione dei beni o servizi forniti;
  • corrispettivo totale, comprensivo di IVA, o i dati necessari per calcolarla;
  • riferimenti ad eventuali rettifiche, in caso di fatture emesse ai sensi dell’articolo 26 del DPR 633/72.

Un esempio pratico: se un artigiano emette una fattura per un servizio da 350 euro (IVA inclusa), può optare per la fattura semplificata, includendo solo i dati essenziali elencati sopra, senza ulteriori dettagli richiesti dalla fatturazione ordinaria.

Partita IVA regime forfettario: le novità a partire dal 2025

Dal 2025, queste regole verranno estese anche alle operazioni di importo superiore a 400 euro, ma esclusivamente per le partite IVA in regime forfettario. Queste ultime, quindi, potranno emettere fatture semplificate senza alcun limite di importo. Ciò significa che, per esempio, un professionista forfettario che emette una fattura di 1.200 euro potrà scegliere di adottare il formato semplificato.

Questa modifica facilita notevolmente il processo di fatturazione, riducendo il carico amministrativo per i contribuenti forfettari. Tuttavia, è importante sottolineare che:

  1. per le partite IVA in regime ordinario, il limite dei 400 euro rimane invariato;
  2. la fattura semplificata non è ammessa per operazioni specifiche, come le cessioni intracomunitarie o le transazioni soggette a reverse charge.

Esempio pratico: un commerciante al dettaglio in regime forfettario, che vende beni per un valore complessivo di 800 euro, potrà emettere una fattura semplificata, risparmiando tempo nella compilazione. Al contrario, un commerciante in regime ordinario dovrà seguire le regole tradizionali per importi superiori a 400 euro. In altre parole, se la fattura dovesse essere pari a 400 € + IVA, dovrà emettere fattura ordinaria. 

Nulla cambia, invece, per quanto concerne le indicazioni che devono essere comprese nella fattura semplificata.

Partite IVA regime forfettario: i vantaggi della fattura semplificata

Le novità relative alla fattura semplificata portano con sé due vantaggi principali per i forfettari:

  • risparmio di tempo. Con meno dati obbligatori da inserire, il processo di emissione della fattura diventa più rapido;
  • riduzione degli errori. Una struttura semplificata riduce il rischio di errori formali nella compilazione, che potrebbero portare a sanzioni fiscali.

Per i contribuenti forfettari, dunque, la possibilità di emettere fatture semplificate senza limiti di importo, combinata con i vantaggi della fatturazione elettronica, cosente di ridurre il tempo da dedicare agli  adempimenti burocratici e facilita la gestione fiscale.

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