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La guida completa al Green Pass europeo: novità, obblighi ed esenzioni

La guida completa al green pass europeo: novità, obblighi ed esenzioni
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

Che cos’è il Green Pass Europeo?

La Certificazione verde Covid-19 – EU digital Covid, nota anche con il nome di Green Pass Europeo, è una certificazione in formato digitale e stampabile che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emessa soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute.

Nato su proposta della Commissione europea, per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di Covid-19, il Green Pass Europeo contiene informazioni fondamentali, quali nome, data di nascita, data di rilascio e informazioni pertinenti su vaccino, test e guarigione, che rimangono sul certificato e non sono memorizzati o conservati quando lo stesso viene verificato in un altro Stato membro.

Ai fini della verifica, infatti, vengono controllate solo la validità e l’autenticità del certificato, accertando da chi è stato rilasciato e firmato. Ciò significa che tutti i dati sanitari sono conservati nello Stato membro che ha rilasciato il certificato Covid digitale dell’UE.

Il Regolamento europeo sulla Certificazione è entrato in vigore il 1° luglio 2021 in tutti i Paesi dell’Unione e avrà durata di un anno. Va inoltre ricordato che il certificato è gratuito, valido in tutti i paesi dell’UE e disponibile in italiano, inglese, francese e tedesco.

Quali informazioni contiene il Green Pass Europeo?

La Certificazione verde Covid-19 è una prova digitale o cartacea attestante che una persona:

  • Ha effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni;
  • Ha completato il ciclo vaccinale;
  • Ha fatto la dose aggiuntiva al primo ciclo di vaccinazione;
  • È risultata negativa a un tampone molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti;
  • È guarita da COVID-19 nei sei mesi precedenti.

Per quanto tempo è valida la certificazione? A partire dal 19 settembre 2021, la validità delle Certificazioni verdi Covid-19 è stata ufficialmente estesa da 9 a 12 mesi. 

Come riportato sul sito web della piattaforma nazionale DGC, per un breve periodo transitorio dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Legge di conversione del Decreto legge 105 del 2021, anche le nuove Certificazioni potrebbero riportare scritto “Validità in Italia: 9 mesi”, ma saranno comunque valide 12 mesi.

Nei casi di guarigione da COVID-19, invece, la Certificazione sarà generata entro il giorno seguente e avrà validità per 180 giorni (6 mesi).

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Come ottenere la Certificazione verde Covid-19?

È possibile ottenere il Green Pass Europeo tramite:

  • App Immuni: inserendo il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS;
  • App IO: l’utente che ha effettuato l’accesso con la propria identità digitale (SPID/CIE) riceve una notifica sul proprio dispositivo mobile e può visualizzare il Green Pass direttamente dal messaggio;
  • Sito dedicato: utilizzando l’identità digitale (SPID/CIE) oppure inserendo il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria (o in alternativa il documento d’identità per coloro che non sono iscritti al SSN) e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS;
  • Fascicolo sanitario elettronico.

Nel caso in cui non si disponesse di strumenti digitali, è possibile recuperare il certificato sia in versione digitale che cartacea rivolgendosi al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al farmacista. Sarà sufficiente fornire all’intermediario i dati della propria tessera sanitaria per ricevere il formato cartaceo o digitale del Green Pass.

Obbligo Certificazione verde Covid-19: a chi, quando e dove è richiesta?

Il Green Pass Europeo è lo strumento che consente di viaggiare, accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie e ai locali che offrono servizio di ristorazione. Inoltre, permette di usufruire di alcuni servizi e numerose attività culturale, ricreative e sportive.

Vediamo quali sono i casi in cui è obbligatorio mostrare il Green Pass:

  • Lavoro pubblico e privato
    Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, l’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 è indispensabile per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati. Ciò significa che tutto il personale delle Amministrazioni pubbliche per accedere ai luoghi di lavoro è tenuto a essere in possesso, da esibire su richiesta, della Certificazione verde Covid-19. L’obbligo vale anche per chiunque svolge un’attività lavorativa nel settore privato, per il personale amministrativo, i magistrati e per l’accesso agli uffici giudiziari. Inoltre, la Certificazione verde Covid-19 è richiesta per partecipare ai concorsi pubblici dal 23 luglio 2021.
  • Mezzi di trasporto
    All’interno del territorio italiano il Green Pass è necessario per spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione “, volare su aerei adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone, viaggiare su navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, prendere treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri (ad esempio: Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità), spostarsi con autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, prendere autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, entrare nelle funivie, cabinovie e seggiovie, qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento. 
  • Scuola e Università
    L’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 è necessaria anche per accedere alle strutture delle istituzioni scolastiche e universitarie.
  • Strutture sanitarie
    La Certificazione verde COVID-19 permette l’accesso alle strutture sanitarie ad accompagnatori, visitatori, familiari che desiderano far visita a pazienti non affetti da Covid-19 in residenze sanitarie assistenziali, strutture di ospitalità e di lungodegenza, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti e altre strutture residenziali e socioassistenziali. Inoltre, il Green Pass consente agli accompagnatori di pazienti non affetti da Covid-19 di permanere all’interno delle sale di aspetto di dipartimenti di emergenza e urgenza, reparti di pronto soccorso, reparti ospedalieri, centri di diagnostica e poliambulatori specialistici.
    • Servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, se al chiuso, con eccezione dei servizi di ristorazione all’interno di alberghi e di altre strutture ricettive riservati esclusivamente ai clienti che vi alloggiano;
    • Spettacoli aperti al pubblico, competizioni ed eventi sportivi;
    • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
    • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
    • Sagre e fiere, convegni e congressi;
    • Centri termali, esclusi gli accesi necessari all’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e allo svolgimento di attività riabilitative o terapeutiche;
    • Parchi tematici e di divertimento;
    • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso;
    • Feste per cerimonie civili e religiose;
    • Sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
    • Sale da ballo, discoteche, locali assimilati.

Green Pass e viaggi: quali sono le regole?

Dal 1° luglio 2021 la Certificazione verde COVID-19 è valida come EU digital COVID certificate e può essere utilizzata per semplificare i viaggi da e per tutti i Paesi dell’Unione europea da altri Paesi europei come Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco e da Israele.

In base a quanto stabilito dal Regolamento europeo sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate, approvato il 9 giugno 2021 dal Parlamento europeo, gli Stati dell’UE non possono imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati (ad esempio: quarantena, autoisolamento o test) a meno che “non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”.

Inoltre, la Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune (Gateway europeo), attiva dal 1° giugno 2021 per garantire che i certificati emessi dagli Stati europei possano essere verificati in tutta l’UE.

Ecco quali condizioni deve attestare il Green Pass Europeo del viaggiatore per chi viaggia in Europa e vuole entrare in Italia:

  • Aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2:
  • Oppure essere guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo);
  • Oppure aver fatto un tampone molecolare o antigenico rapido effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia con esito negativo. I minori al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuare il tampone pre-partenza.

Quali sono le categorie esentate dall’obbligo di Certificazione verde Covid-19?

Il Green Pass Europeo non è richiesto alle seguenti categorie di persone:

  • Bambini sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale;
  • Soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di 
  • Idonea certificazione medica.;
  • Cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar;
  • Persone in possesso di un certificato di vaccinazione anti SARS-Cov-2 rilasciato dalle competenti autorità sanitarie della Repubblica di San Marino.

Inoltre, fino al 15 ottobre 2021 tutte le persone in possesso di un certificato di vaccinazione anti SARS-CoV-2 rilasciato dalle competenti autorità sanitarie della Repubblica di San Marino possono viaggiare in Italia utilizzando i mezzi di trasporto (aerei, treni, navi, pullman) e accedere ad attività e servizi, scuole e università, dove è previsto l’obbligo di Green Pass.

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