Referendum 2024, si firma solo online con SPID

Un indice premuto su uno smartphone, per indicare la firma con SPID per i referendum 2024.

Referendum 2024: si può firmare solo online con SPID per sottoscrivere i 14 quesiti referendari proposti dal comitato promotore. In questo articolo vediamo quando e come si può firmare per i referendum, quali sono i nuovi referendum proposti e quando si vota per i referendum 2024.

Quando si firma per i nuovi referendum 2024

Per i nuovi referendum si può firmare fino al 30 settembre 2023. L’intera campagna referendaria è guidata dal Comitato referendario 2024, che lo scorso 3 luglio ha presentato presso la cancelleria della Corte di Cassazione una dichiarazione con cui ha dato formalmente il via all’iter previsto dalla legge per i referendum.

Come si firma per i referendum 2024

Per la prima volta in Italia, per i referendum 2024 si firma solo online, tramite SPID. Per sottoscrivere i 14 quesiti, infatti, basta accedere con il proprio SPID alla specifica piattaforma digitale del comitato promotore.

Per firmare si pagano 1,65 euro, indipendentemente dal numero di quesiti che si sottoscrivono. Si tratta di un piccolo contributo che il comitato promotore chiede ai sottoscrittori, a fronte della comodità di poter firmare con pochi semplici clic, quando e dove si vuole, senza doversi spostare fisicamente alla ricerca del tradizionale banchetto in piazza.

Come riferito dal Comitato Promotore: “Le firme saranno solo online perché la pratica è molto più semplice con questa modalità, altrimenti bisogna arrivare a Roma con furgoni di carta. Però se qualcuno volesse si potrebbero fare banchetti esplicativi. Dipende se si crea un movimento di volontari, che auspichiamo. Ma si tratterebbe in ogni caso di banchetti solo esplicativi, per aiutare in loco i cittadini a firmare online, spiegando come adoperarsi con lo SPID e il pagamento del contributo”.

Perché si paga per firmare i referendum con SPID

Il contributo di 1,65 euro chiesto per sottoscrivere online i referendum con SPID serve a coprire i costi della gestione tecnica dell’intero processo referendario. Tali costi sono rappresentati, in particolare, dall’autenticazione per apporre la firma elettronica qualificata e l’apposizione delle marche temporali necessarie per la validità legale della sottoscrizione.

L’esigenza di dover coprire questi costi nasce dal fatto che a oggi manca ancora una piattaforma tecnologica pubblica da poter usare per la raccolta digitale delle firme. Una piattaforma online statale è stata prevista dalla Legge di bilancio 2021, ma non è stata ancora realizzata. Pertanto, per poter fornire ai cittadini italiani la possibilità di sottoscrivere online i nuovi referendum, il comitato promotore si è dovuto rivolgere a un operatore privato accreditato presso AgID, che ha messo a disposizione una piattaforma privata.

Cosa bisogna fare per firmare i referendum con SPID

Per sottoscrivere i referendum in modalità digitale bisogna prima registrarsi alla piattaforma. Per registrarsi occorre:

  • inserire un proprio indirizzo e-mail,
  • indicare qual è il proprio Comune di residenza (oppure, se si è residenti all’estero, qual è stato l’ultimo Comune di residenza in Italia)
  • leggere e accettare l’informativa privacy del sito.

Dopo aver cliccato su “Invia”, la piattaforma ci invia alla mail che abbiamo indicato un link che ci consente di sottoscrivere i quesiti referendari. Cliccando sul link si viene indirizzati a una pagina della piattaforma in cui bisogna spuntare una casella in cui dichiariamo di avere un account SPID personale e attivo. Proseguendo, arriviamo al momento in cui ci viene chiesto di pagare il contributo di 1,65 euro, dopo di che si arriva alla sezione della piattaforma in cui troviamo tutti i quesiti proposti e possiamo infine scegliere quali quesiti sottoscrivere.

Quali sono i 14 referendum 2024

I nuovi quesiti referendari previsti per il 2024 sono 14.

Quattro referendum sulla cannabis, per:

  • alzare al 6% i limiti di THC nelle piante di canapa;
  • allargare la deroga alla coltivazione della canapa per usi consentiti dalle norme UE;
  • eliminare il divieto di coltivare la cannabis;
  • depenalizzare le coltivazioni non autorizzate.

Tre referendum sull’immigrazione, per:

  • introdurre lo Ius Soli per i figli di cittadini stranieri nati in Italia;
  • facilitare l’assunzione di cittadini stranieri in Italia, semplificando l’iter dei contratti di lavoro;
  • dare piena autonomia al Presidente della Repubblica nel concedere la cittadinanza italiana a cittadini stranieri.

Tre referendum sulla politica, per:

  • prevedere anche per i partiti già in Parlamento l’obbligo di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni successive;
  • prevedere più tempo per la raccolta delle firme per i referendum (attualmente 3 mesi) e consentire la richiesta di referendum anche nell’anno che precede l’elezione di Camera o Senato;
  • abbassare all’1% la soglia di sbarramento alla Camera, attualmente al 3%.

I restanti quattro referendum riguardano:

  • legalizzazione della maternità surrogata
  • abolizione del decreto rave
  • riapertura delle case di piacere
  • abrogazione dell’obbligo di rimessa per il trasporto privato NCC (noleggio con conducente).

Quando si vota per i referendum 2024

La data per i nuovi referendum nel 2024 non è stata ancora fissata, ma è possibile che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024, giorni in cui sono già state fissate le prossime elezioni europee.

Tuttavia, per giungere alla fase del voto ogni quesito dovrà prima raggiungere le 500mila firme richieste dalla legge. Come già accaduto nell’ultima raccolta referendaria del 2021, è molto probabile che la possibilità di firmare con SPID consenta a tutti i quesiti di superare agevolmente il quorum.

A ogni modo, anche dopo aver raggiunto le 500mila firme, per arrivare al voto ogni quesito dovrà superare il vaglio della Corte Costituzionale, che si esprimerà sulla sua ammissibilità.

Come si vota per i referendum 2024

Non bisogna confondere la raccolta delle firme con il voto vero e proprio. SPID si può usare solo per sottoscrivere i quesiti e raggiungere il quorum delle 500mila firme, ma non per il voto online, che in Italia non è ancora consentito.

Il voto sui singoli referendum, previsto nel 2024, si svolgerà sempre nella classica modalità in presenza e comporterà sempre di doversi recarsi alle urne per tracciare sulle schede elettorali la propria preferenza.

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