Close

Fattura Elettronica, proroga dell’obbligo al 2027

La Decisione UE 2024/3150 consente all'Italia di estendere per altri 3 anni l'obbligo di fatturazione elettronica, in attesa della Direttiva ViDA
Fattura Elettronica, proroga dell'obbligo al 2027 per le imprese B2B e B2C
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

Fattura elettronica: pilastro della digitalizzazione fiscale italiana

Grazie alla recente Decisione UE 2024/3150, l’obbligo di fatturazione elettronica in Italia è stato prorogato fino al 31 dicembre 2027. Questa estensione riguarda sia la fatturazione elettronica B2B (cioè tra due soggetti titolari di Partita IVA) che la fatturazione elettronica B2C (tra un soggetto titolare di Partita IVA e un consumatore finale).

La fattura elettronica si conferma quindi uno strumento chiave per la digitalizzazione del sistema fiscale italiano, con il nostro Paese che mantiene un ruolo di leadership a livello europeo in tema di fatturazione elettronica.

Obbligo fatturazione elettronica: proroga fino al 2027

La Decisione UE 2024/3150 del 10 dicembre scorso ha autorizzato l’Italia a mantenere l’obbligo di fattura elettronica ancora per tre anni, in deroga agli articoli 218 e 232 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto.

In base all’articolo 218 della direttiva, infatti, in tutti gli Stati membri l’emissione delle fatture può avvenire sia in formato cartaceo che elettronico, mentre l’articolo 232 stabilisce che l’impiego delle fatture elettroniche può avvenire solamente previo accordo con il destinatario. Quindi, imporre l’obbligo di fatturazione elettronica per gli scambi B2B e B2C – così come fatto dall’Italia a partire dal 2019 – è possibile soltanto ottenendo dall’UE una deroga a quanto previsto dalla direttiva.

Il percorso che ha portato all’introduzione della fattura elettronica in Italia è stato articolato e progressivo. L’obbligo di fatturazione elettronica per le operazioni verso la Pubblica Amministrazione, a partire dal 2014, ha posto le basi della digitalizzazione della fatturazione nel nostro Paese. Nel 2017 l’obbligo è stato esteso ai subappaltatori e fornitori della PA.

Nel 2019 – grazie alla Decisione di esecuzione (UE) 2018/593, che ha concesso all’Italia una prima deroga alla Direttiva 2006/112/CE fino al 31 dicembre 2021 – la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per tutte le operazioni tra soggetti IVA, segnando una svolta significativa nella modernizzazione dei processi fiscali.

Infine, la Decisione di esecuzione (UE) 2021/2251 ha concesso all’Italia una seconda deroga fino al 31 dicembre 2024, permettendo al nostro Paese di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai contribuenti che operano in regime forfettario.

Obbligo fattura elettronica: i benefici di un percorso verso la digitalizzazione

L’introduzione della fattura elettronica in Italia ha avuto un impatto significativo, contribuendo a semplificare il rispetto degli obblighi fiscali e a rendere più efficiente la riscossione delle imposte. L’introduzione delle e-fatture ha permesso all’Agenzia delle Entrate di migliorare il monitoraggio delle transazioni economiche, contrastando le frodi fiscali e incrementando il gettito IVA di circa 1,7-2 miliardi di euro all’anno. 

Proprio grazie all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, è stato possibile per l’Agenzia delle Entrate predisporre i registri IVA, le Lipe e le dichiarazioni precompilate o eliminare adempimenti a carico del contribuente, quali i modelli Intrastat sugli acquisti e lo Spesometro.

Dal quinto considerando della Decisione di esecuzione UE 2024/3150 emerge, inoltre, come la fatturazione elettronica abbia “semplificato il rispetto dell’obbligo tributario e reso più efficiente la riscossione delle imposte, riducendo i costi amministrativi per le imprese”. La Commissione ha, inoltre, sottolineato che un’eventuale mancata proroga avrebbe vanificato gli investimenti degli operatori economici per adeguare i propri sistemi e le procedure amministrative alla fatturazione elettronica.

La Direttiva ViDA e il futuro della fatturazione elettronica

La proroga concessa dall’UE all’Italia è valida fino al 31 dicembre 2027. Tuttavia, se prima di tale data, verrà adottato un sistema europeo di fatturazione digitale, il sistema italiano si allineerà a quello comunitario.

Un sistema europeo di fatturazione elettronica è atteso con la Direttiva ViDA (acronimo di Vat in the Digital Ageche mira a digitalizzare e modernizzare il sistema IVA europeo, introducendo nuovi standard per la fatturazione elettronica a livello comunitario.

L’entrata in vigore di tale direttiva era attesa tra il 2025 e il 2026. Per questa ragione si pensava che l’UE avrebbe concesso all’Italia una proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica per un solo anno. Tuttavia, allo stato attuale, sembra che la Direttiva ViDA dovrebbe subire dei ritardi e questa è la ragione per la quale l’UE ha concesso la proroga al nostro Paese per un triennio.

Fattura elettronica B2B e fattura elettronica B2C: cosa cambierà con la Direttiva ViDA

La Direttiva ViDA rappresenta una delle riforme più ambiziose per la modernizzazione dell’IVA nell’Unione Europea. Proposta nel dicembre 2022, questa direttiva prevede:

  1. obbligo di fatturazione elettronica per le transazioni intra-UE: tutte le operazioni B2B transfrontaliere dovranno essere documentate tramite e-fatture, usando formati standardizzati come UBL o PEPPOL. Questo garantirà maggiore uniformità e facilità di controllo;
  2. reporting in tempo reale: le aziende dovranno segnalare le transazioni IVA alle autorità fiscali in tempo reale o quasi, adottando un modello di clearance per il monitoraggio continuo delle attività economiche;
  3. eliminazione delle autorizzazioni nazionali: gli Stati membri non dovranno più richiedere autorizzazioni per introdurre obblighi di fatturazione elettronica a livello domestico.

Questi cambiamenti avranno un impatto diretto sulla gestione fiscale delle imprese italiane, che dovranno adattarsi a nuovi requisiti tecnologici e operativi. Tuttavia, l’Italia è già avanti rispetto ad altri Paesi europei, grazie all’esperienza maturata con il Sistema di Interscambio, l’uso del codice SdI, l’implementazione di processi di controllo IVA avanzati.

L’Italia come modello europeo

L’Italia è stata tra i primi Paesi a introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica, diventando un modello per l’Unione Europea. Grazie a questa esperienza, il Paese è pronto ad affrontare le sfide poste dalla Direttiva ViDA e a sostenere la transizione verso una fiscalità completamente digitale.

La proroga al 2027 non è solo una conferma dell’importanza della fatturazione elettronica, ma anche un riconoscimento del ruolo pionieristico dell’Italia nel processo di digitalizzazione fiscale. Con il continuo sviluppo del quadro normativo europeo, l’Italia è ben posizionata per consolidare la propria leadership in questo ambito.

– «Vuoi gestire in modo semplice e veloce la fatturazione elettronica della tua attività? Scopri FatturePlus Namirial, la soluzione ideale per imprese, professionisti e commercialisti.»

TAG