Onboarding in azienda e Employee Retention: come fidelizzare i propri dipendenti

Onboarding in azienda e Employee Retention: come fidelizzare i propri dipendenti

Che cos’è l’Onboarding in azienda e qual è il suo rapporto con l’Employee Retention?

L’Onboarding in azienda, vale a dire la parte finale della fase di recruiting (selezione del personale) è un’attività cruciale per le imprese di qualsiasi settore e dimensione. Si tratta infatti di un insieme di azioni volte ad agevolare l’inserimento dei neoassunti all’interno della realtà lavorativa, con l’obiettivo di rendere le risorse operative e produttive in breve tempo dopo avergli fornito le informazioni e gli strumenti necessari per gestire in modo autonomo le proprie mansioni.

Per la Society for Human Resource Management (SHRM), la cui missione è costruire un mondo del lavoro che funzioni per tutti, l’onboarding aziendale è quel processo che aiuta i nuovi dipendenti ad adattarsi agli aspetti sociali e prestazionali del loro nuovo lavoro in modo rapido e senza intoppi. I programmi di onboarding (in italiano, “salire a bordo”) devono quindi aiutare le i neoassunti a:

  • Trovarsi a proprio agio nel nuovo ambiente;
  • Comprendere ruoli e responsabilità;
  • Conoscere i propri compagni di squadra;
  • Acquisire conoscenze e comportamenti necessari per diventare membri effettivi dell’azienda;
  • Imparare le politiche e i protocolli aziendali.

Questo processo, che coinvolge sia i manager, sia i dipendenti, richiede da un minimo di 3 mesi a un massimo di 6, tuttavia può durare anche un anno a seconda delle circostanze. In ogni caso, si considera concluso solo quando la risorsa è perfettamente integrata nell’azienda. 

Perché sviluppare una Onboarding strategy efficace? Un onboarding di successo è la chiave per aumenta il tasso di Employee Retention (o HR Retention), ovvero la fidelizzazione dei clienti. In altre parole, con l’espressione “fidelizzazione dei dipendenti” si fa riferimento alle pratiche, alle politiche e alla strategia complessiva volte a trattenere i dipendenti migliori, riducendo così il turnover, ossia il flusso di persone che transita in ingresso e in uscita da un’azienda. Va ricordato che il turnover è un’attività costosa per l’azienda, quindi limitarlo è l’obiettivo principale dei dipartimenti Human Resource (HR) che voglio contrastare l’instabilità causata dalla sostituzione dei dipendenti e dalla fuga dei professionisti più qualificati.

I dati di The True Cost of a Bad Hire, una ricerca condotta dall’azienda statunitense Glassdoor, evidenziano che le organizzazioni con un solido processo di Onboarding migliorano la fidelizzazione dei nuovi assunti dell’82% e la produttività di oltre il 70%. Valorizzare e mantenere una relazione stabile con i propri dipendenti, quindi migliorare l’Employee Retention in azienda, ha effetti positivi sia sul bilancio aziendale, sia sul benessere dei lavoratori:

  • Nessuna perdita di investimento: per la formazione di una nuova risorsa si investono tempo e denaro allo scopo di renderla idonea alla propria attività;
  • Coinvolgimento, impegno e motivazione: i dipendenti si sentono parte della visione generale e dei processi volti al conseguimento di obiettivi, sono coinvolti e informati, creano legami con colleghi, fornitori e clienti, acquisiscono nuove skills. Tutto ciò riduce significativamente il rischio che si guardino intorno alla ricerca di nuove opportunità lavorative.

Come aumentare l’Employee Retention Rate? 5 strategie per attrarre e mantenere i talenti

L’elevato turnover dei dipendenti affligge quasi tutti i settori e, sebbene alcune ragioni per cui i dipendenti decidono di andarsene siano fuori dal controllo dei responsabili delle risorse umane, l’azienda ha una grande influenza su molti dei fattori che spingono i propri lavoratori a rivolgersi altrove. 

In un mercato del lavoro sempre più competitivo e in continua evoluzione è fondamentale capire che un efficace programma di Onboarding in azienda può fare la differenza in termini di fidelizzazione e coinvolgimento dei nuovi dipendenti. L’inserimento ottimale di una nuova risorsa, infatti, rappresenta un incentivo alla produttività e si traduce in una collaborazione lavorativa più lunga, riducendo così la possibile fuga di talenti.

Vediamo quali sono i cinque aspetti da prendere in considerazione per attrarre talenti e aumentare l’Employee Retention Rate:

  1. Approccio ibrido al lavoro, maggiore flessibilità e autonomia: una recente ricerca dell’azienda statunitense WeWork rivela che le politiche di lavoro flessibile stanno guadagnano sempre più popolarità, aumentando la soddisfazione sul lavoro e il coinvolgimento dei dipendenti. I modelli di lavoro ibridi e le aziende remote-firts offrono ai dipendenti un’alternativa al tradizionale lavoro d’ufficio e registrano migliori risultati. Inoltre, secondo l’American Psychological Association, i dipendenti che lavorano in un ambiente che supporta l’autonomia tendono a sentirsi più impegnati e responsabilizzati, con conseguente aumento della fidelizzazione;
  2. Raccogliere i feedback dei dipendenti: la richiesta di feedbak consente all’azienda di conoscere esigenze e prospettive dei dipendenti al fine di implementare cambiamenti e apportare modifiche. Il modo migliore per raccogliere queste informazioni è l’Employee Engagement Survey, un sondaggio che misura il grado di soddisfazione dei dipendenti;
  3. Non sottovalutare l’importanza del work-life balance: i dipendenti che non hanno un buon equilibrio tra lavoro e vita privata probabilmente riconsidereranno il loro futuro all’interno dell’azienda in cui lavorano. È quindi molto importante fare attenzione al benessere delle proprie risorse, soprattutto oggi con un numero sempre maggiore smart worker, garantire orari flessibili, carichi di lavoro ragionevoli e supporto emotivo per prevenire il burnout;
  4. Coltivare l’inclusione: fare parte di un team eterogeneo rafforza il legame con l’azienda e il senso di appartenenza. Coltivare l’inclusione e prevenire la discriminazione attraverso dei programmi di formazione ha un impatto positivo sul benessere, le performance e la produttività dei propri dipendenti;
  5. Promuovere collaborazione e comunicazione: prestare attenzione alla comunicazione e stimolare la collaborazione tra team aiuta a creare un ambiente di lavoro più trasparente, felice e produttivo che mette al centro la fiducia e valorizza l’impegno del singolo e del gruppo.

Onboarding azienda e Namirial ID: come attivare l’identità digitale?

Oggi gli strumenti digitali accelerano e automatizzano il processo di Onboarding in azienda, consentendo alle nuove risorse di accedere alle informazioni di cui ha bisogno da qualsiasi dispositivo e in qualunque momento. Software di collaborazione aziendale, per videoconferenze e di Firma digitale, infatti, rendono più fluidi i passaggi e migliorano sia il lavoro del team di risorse umane che l’inserimento dei neoassunti.

Un valido strumento di identificazione che può essere integrato nel processo Onboarding digitale allo scopo di snellire le procedure di riconoscimento è sicuramente SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Namirial, Identity Provider accreditato per il rilascio dell’identità digitale, ti permette di ottenere le credenziali SPID in modo facile, veloce e in pochissimo tempo.

Namirial ID è un set di credenziali – username, password ed eventuale OTP- generate da Namirial che permettono all’utente di accedere ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati che aderiscono al Sistema Pubblico d’Identità Digitale.

Vediamo quali sono le caratteristiche e i costi delle soluzioni offerte da Namirial:

  • SPID Personale: è possibile attivare SPID Personale gratuitamente utilizzando CIE/CNS con PIN e lettore smart card o un certificato di Firma digitale;
  • SPID Personale con Video Identificazione: è possibile attivare SPID 24 ore su 24, anche sabato e domenica. È sufficiente una connessione a Internet, lo smartphone o una webcam, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria. Il costo del servizio di video-identificazione è di 19,90 € + IVA (solo una volta).

Inoltre, con Namirial puoi attivare anche  SPID Professionale, una particolare tipologia (Tipo 3) di Sistema Pubblico di Identità Digitale pensato per permettere a professionisti e aziende di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione e degli Enti privati che aderiscono al circuito.

Lo SPID Professionale, oltre ai dati dello SPID Personale (Tipo 1), racchiude gli attributi aggiuntivi che caratterizzano la professione della persona che lo possiede e ha la durata di uno o due anni dall’attivazione, a seconda del numero di anni che si sceglie di acquistare. Alla scadenza, se l’utente decide di non rinnovarlo, SPID Professionale tornerà ad essere uno SPID Personale di Tipo 1. Il prezzo annuale per lo SPID Professionale Namirial è di 35,00 euro, mentre per due anni il prezzo è di 70,00 € + IVA.

Il servizio può essere acquistato sia da chi è già in possesso di uno SPID Personale Namirial, sia da chi non lo è, oppure ha uno SPID rilasciato da un altro Identity Provider: in tutti i casi la procedura di attivazione permette all’utente di attivare il proprio SPID Professionale (Video Identificazione inclusa nel prezzo) o di aggiornare uno SPID Personale attivato in precedenza con Namirial.

– «Non hai ancora attivato lo SPID Namirial? Scopri come attivarlo velocemente ed in pochi passaggi»

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