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Quali sono i costi di registrazione di un marchio collettivo

Tra i costi da sostenere ci sono: tasse di concessione governativa, diritti di segreteria e bolli
Quali sono i costi di registrazione di un marchio collettivo
Tempo di lettura: 3 minuti

Indice dei contenuti

Quanto costa registrare un marchio collettivo

Registrare un marchio collettivo prevede dei costi di registrazione, che rappresentano un investimento strategico per le associazioni e le organizzazioni che intendono proteggere e valorizzare la propria identità di gruppo.

Vediamo cos’è esattamente un marchio collettivo, come si registra e quali costi occorre sostenere per la registrazione.

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Cos’è un marchio collettivo

Quando parliamo di marchio ci viene immediatamente da pensare al marchio che individua un brand o i prodotti di un brand. In altre parole associamo il termine “marchio” a quello che tecnicamente è il marchio individuale, usato per distinguere i prodotti o i servizi di una determinata azienda.

Accanto ai marchi individuali troviamo anche quelli collettivi, che svolgono una funzione diversa: servono a contraddistinguere i prodotti o i servizi di più imprese, garantendone la provenienza, natura o qualità. Due esempi di marchio collettivo sono “Pura lana vergine” o “Vero cuoio italiano“.

Il marchio collettivo tutela il consumatore, perché garantisce che il prodotto/servizio ha determinate qualità legate alla sua provenienza geografica o al processo produttivo a cui è stato sottoposto o alle sue caratteristiche intrinseche.

Mentre il marchio individuale viene usato dalla sola impresa che lo ha registrato, il marchio collettivo viene sfruttato da una pluralità di imprese tenute a rispettare il regolamento d’uso del marchio. Il titolare del marchio collettivo, invece, normalmente non lo usa, in quanto svolge esclusivamente la funzione di garante nei confronti dei consumatori finali.

Chi può registrare un marchio collettivo

La registrazione del marchio collettivo può essere fatta soltanto da:

  • persone giuridiche di diritto pubblico, come lo Stato o gli Enti pubblici;
  • associazioni di categoria di fabbricanti, produttori, prestatori di servizio o commercianti.

Una volta divenuti titolari del marchio, gli enti e le associazioni di categoria lo concedono in uso ai produttori e commercianti, in base a quanto previsto dal regolamento d’uso.

Non possono chiedere il marchio collettivo le società, qualunque sia la loro veste giuridica, e le imprese individuali.

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Come si registra un marchio collettivo

La domanda di registrazione del marchio collettivo deve contenere:

  • dati del richiedente, ed eventualmente del mandatario;
  • le indicazioni della data di priorità rispetto a precedenti registrazioni europee o internazionali;
  • la riproduzione del marchio;
  • l’elenco dei prodotti e servizi identificati dal marchio;
  • le classi di Nizza, ovvero le classi di appartenenza dei prodotti e servizi desumibili dalla classificazione internazionale introdotta con l’Accordo di Nizza del 1957.

Alla domanda va allegato il regolamento d’uso del marchio, cioè un documento che specifica l’uso del marchio e gli obblighi degli aderenti.

La domanda, insieme al regolamento, va presentata all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) mediante il portale dei Servizi OnLine. L’accesso al portale avviene mediante identità digitaleSPID o CIE per i residenti in Italia.

In alternativa alla presentazione online, la domanda può essere:

  • presentata presso una Camera di Commercio;
  • spedita per raccomandata a/r alla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione dell’UIBM.

Quanto costa registrare un marchio collettivo

I costi per registrare un marchio collettivo sono rappresentati da: tasse di concessione governativa, diritti di segreteria e bolli.

Per quanto riguarda le tasse di concessione governativa, gli importi sono:

  • 337 euro per il primo deposito (202 euro per il rinnovo);
  • 34 euro in caso di lettera d’incarico a mandatario o rappresentante, più un marca da bollo da 16 euro.

Il costo per la registrazione di un marchio collettivo non dipende dal numero di classi di prodotti o servizi per i quali si presenta la domanda.

Per quanto riguarda i diritti di segreteria e i bolli, i costi sono:

  • 43 euro di diritti di segreteria e due marche da bollo da 16 euro per copia autentica;
  • 40 euro di diritti di segreteria e una marca da bollo da 16 euro per copia semplice.

Inoltre, oltre le prime quattro pagine di modulo, occorre aggiungere una marca da bollo da 16 euro per ogni quattro pagine o frazione di quattro. 

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Come effettuare il pagamento

Se la richiesta di registrazione del marchio collettivo viene svolta in modalità telematica, i pagamenti dovuto possono essere effettuati online contestualmente, tramite la piattaforma PagoPA, con carta di credito, bonifico bancario o altra modalità di pagamento previsto dalla piattaforma.

Il pagamento fa testo come data di deposito del marchio.

In alternativa, per i soli diritti e tasse di deposito, il pagamento può essere eseguito tramite F24 precompilato, che viene inviato dall’UIBM all’e-mail dell’utente subito dopo la transazione della domanda.

La presentazione della richiesta di registrazione effettuata fisicamente presso la Camera di Commercio comporta una maggiorazione tariffaria rispetto al deposito online, con il pagamento di ulteriori diritti di segreteria (dovuti anche nel caso di deposito postale) cui si aggiunge ovviamente anche una maggiore durata del procedimento di registrazione.

Perché conviene registrare un marchio collettivo

Il marchio collettivo garantisce la qualità dei prodotti/servizi nei confronti dei consumatori finali. Per questa ragione, il titolare del marchio ha il dovere di effettuare controlli sull’uso del marchio e assume una funzione di vigilanza.

Proprio perché il marchio collettivo è garanzia di qualità per il consumatore, il marchio può essere adottato solamente per quei prodotti/servizi che rispettano le caratteristiche previste nel regolamento d’uso.

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