Rimborso 730: cos’è e come funziona
Il rimborso del 730 consiste nella restituzione, da parte dell’erario, delle imposte trattenute in misura superiore rispetto a quanto effettivamente dovuto dal contribuente. Questa situazione può riguardare sia i lavoratori dipendenti che i pensionati, quando le ritenute fiscali applicate risultano superiori all’imposta effettivamente calcolata in sede di dichiarazione dei redditi.
Questo squilibrio si verifica in genere quando il contribuente ha sostenuto spese che comportano una riduzione dell’imposta da pagare. Si tratta, ad esempio, di spese sanitarie, interessi passivi su mutui per l’abitazione principale, spese di istruzione o per attività sportive dei figli, contributi previdenziali, assicurazioni sulla vita e altre spese ammesse.
Le agevolazioni fiscali previste per queste voci si distinguono in due tipologie: gli oneri deducibili, che riducono il reddito imponibile su cui si calcola l’imposta, e gli oneri detraibili, che abbattono direttamente l’imposta lorda, generalmente in una misura percentuale stabilita dalla legge.
Rimborso IRPEF 730: chi può richiederlo
Il rimborso del 730 non riguarda solo i lavoratori dipendenti, ma una vasta platea di contribuenti. Possono beneficiarne tutti coloro che presentano la dichiarazione tramite modello 730 e che, alla fine del calcolo, risultano avere versato più imposte del dovuto.
Tra questi contribuenti troviamo:
- lavoratori dipendenti inclusi quelli con contratto di lavoro a tempo determinato inferiore all’anno;
- pensionati;
- cassa integrati e percettori di Naspi;
- persone impegnate in lavori socialmente utili;
- personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato;
- produttori agricoli.
Rimborsi del 730: tutto parte dalla compilazione del modello
Per ottenere il rimborso delle maggiori imposte pagate, il primo passo consiste nella compilazione del modello 730 che può avvenire con due modalità diverse: autonoma o assistita.
La compilazione autonoma del modello 730 precompilato può essere fatta accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS.
Il modello precompilato contiene già numerose informazioni inserite direttamente dall’Agenzia delle Entrate, come i redditi da lavoro dipendente, le spese sanitarie, gli interessi sui mutui, le spese universitarie e molti altri oneri detraibili e deducibili. Il contribuente può usare il modello senza apportare modifiche oppure personalizzarlo, aggiungendo ulteriori spese o correggendo i dati precompilati.
La compilazione assistita, invece, prevede il supporto di CAF, professionisti abilitati o dei sostituti d’imposta che prestano assistenza fiscale.
Rimborso dichiarazione dei redditi 730: come si calcola
La fase successiva alla compilazione del modello è il calcolo dell’imposta netta e dell’eventuale credito IRPEF che lo Stato dovrà rimborsare al contribuente.
Questo importo si determina sottraendo dall’imposta lorda le deduzioni e le detrazioni spettanti, e confrontando il risultato – cioè l’imposta netta – con le imposte già trattenute dal sostituto durante l’anno. Se l’imposta netta risulta inferiore a quanto trattenuto, la differenza costituisce il rimborso.
Nel caso in cui si usi il modello 730 precompilato, il calcolo è eseguito automaticamente dal sistema, e il contribuente deve solo verificare i dati inseriti e confermare o integrare le informazioni.
È importante sapere, tuttavia, che per poter ottenere il rimborso è necessario che vi sia capienza, ovvero che le imposte versate siano sufficienti a coprire le detrazioni. Ad esempio, se un lavoratore dipendente ha subito ritenute per 1.000 euro ed ha detrazioni per 1.200 euro, potrà ottenere un rimborso massimo pari a 1.000 euro, perché la capienza è limitata all’importo delle imposte effettivamente versate; i restanti 200 euro di detrazioni non potranno essere rimborsati.
730 rimborso: chi lo eroga e come avviene il pagamento
Il rimborso del 730 viene effettuato generalmente dal sostituto d’imposta che, nel caso dei lavoratori dipendenti, è il datore di lavoro, mentre per i pensionati è l’INPS o l’ente previdenziale competente.
Il sostituto d’imposta riceve dall’Agenzia delle Entrate il risultato contabile della dichiarazione e provvede a erogare il rimborso in busta paga o nel cedolino pensione. Si tratta di un obbligo normativo: il sostituto è tenuto ad effettuare correttamente il rimborso, nei tempi previsti, senza che il contribuente debba presentare ulteriori richieste.
Quando il sostituto d’imposta manca, il rimborso del 730 viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Rimborso 730 senza sostituto d’imposta: quando si verifica e come si ottiene
Il rimborso 730 senza sostituto si verifica in alcune situazioni specifiche. Può accadere quando il contribuente ha percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati nel corso dell’anno, ma l’anno successivo non ha più un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio, ad esempio in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima dell’invio del modello 730.
Inoltre, questa modalità di rimborso si applica anche a categorie particolari come i lavoratori domestici, il cui datore di lavoro è una persona fisica e quindi non è obbligato a operare le ritenute in busta paga.
Un caso particolare è quello del contribuente deceduto, la cui dichiarazione viene presentata da un erede.
È utile sapere che il modello 730 può essere presentato con la modalità senza sostituto anche per libera scelta del contribuente, anche in presenza del sostituto d’imposta. In tal caso, sarà l’Agenzia delle Entrate a erogare direttamente il rimborso.
Rimborso 730 quando arriva: le tempistiche
Le tempistiche di erogazione dei rimborsi 730 variano in base a diversi fattori:
- per i lavoratori dipendenti: il rimborso arriva di norma nella busta paga di luglio;
- per i pensionati: il rimborso arriva nella pensione di agosto o settembre;
- per i contribuenti senza sostituto d’imposta: il rimborso arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate, a partire dal mese di dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione.
Se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate le coordinate del suo conto corrente bancario o postale (codice IBAN), il rimborso viene accreditato su tale conto. Nel caso in cui non sono state fornite le coordinate del conto corrente, il rimborso è erogato tramite titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane S.p.A.
Rimborso spese mediche 730: regole e limiti
Le spese mediche sostenute per se stessi e per i familiari a carico rappresentano una delle voci più comuni che consentono di ottenere un rimborso attraverso il modello 730.. Tra queste spese rientrano quelle per l’acquisto di farmaci e di dispositivi medici, le spese per visite specialistiche, per interventi chirurgici, per analisi ed esami diagnostici.
Queste spese danno diritto al rimborso del 19% dei costi sostenuti. Tuttavia, è prevista una franchigia di 129,11 euro. In altre parole, le spese sono detraibili solamente per la parte che eccede tale importo.
Per poter beneficiare della detrazione la spesa deve essere certificata da fattura o dal cosiddetto “scontrino parlante”, in cui risulti specificato natura, qualità e quantità del prodotto e codice fiscale dell’acquirente.
Inoltre, la detrazione spetta a condizione che la spesa risulti da sistemi di pagamento tracciabili ad eccezione dei casi di acquisto di medicinali, dispositivi medici, nonché di prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
Rimborsi 730 bloccati o annullati
I rimborsi del 730 possono essere bloccati o annullati dall’Agenzia delle Entrate per diverse ragioni, principalmente legate ai controlli preventivi che l’amministrazione finanziaria può disporre in caso di elementi sospetti o incoerenti nella dichiarazione.
I casi più frequenti in cui scattano questi controlli sono:
- presenza di elementi di incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni;
- incongruenze rispetto ai dati presenti nelle certificazioni uniche;
- rimborsi IRPEF di importo superiore a 4.000 euro.
Quando vengono effettuati controlli preventivi, il contribuente riceve una comunicazione dal fisco: se la dichiarazione dei redditi è stata presentata direttamente, l’avviso arriva nell’area autenticata del sito dell’Agenzia delle Entrate e via email; se è stata presentata tramite intermediari, viene informato il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale.
I controlli possono essere eseguiti entro 4 mesi dal termine per la trasmissione della dichiarazione. In questi casi, il rimborso spettante non seguirà le tempistiche ordinarie, ma sarà comunque erogato entro sei mesi dalla scadenza prevista per la trasmissione del modello 730.