Smart card per Firma Digitale: scopri se il tuo dispositivo è stato revocato

Smart card per Firma Digitale: scopri se il tuo dispositivo è stato revocato

Che cos’è una smart card?

La smart card per firma digitale rappresenta la soluzione pratica e affidabile per coloro che vogliono utilizzare la firma digitale da una postazione fissa e semplifica l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione.

Che cos’è una smart card? Quella che in italiano è conosciuta con il nome di “carta intelligente” è un dispositivo hardware che possiede capacità di elaborazione e memorizzazione dei dati in grado di garantire elevati standard di sicurezza. Nel dettaglio, è costituita da un supporto di plastica all’interno del quale è incastonato un microcircuito integrato che fornisce funzionalità di calcolo e memorizzazione dei dati. La smart card è inoltre dotata di un insieme di tecnologie che consentono al microcircuito integrato di dialogare con un particolare terminale di lettura a sua volta collegato a un computer tramite una interfaccia, come una porta seriale, parallela o USB. 

Le carte intelligenti sono progettate per essere resistenti alle manomissioni e utilizzano la crittografia per proteggere le informazioni in memoria. Ciò significa che possono essere usate in numerosi ambiti, dal settore pubblico a quello privato, passando per le telecomunicazioni:

  • Carte di credito;
  • Carta SIM (Subscriber Identity Modu);
  • Documenti elettronici, come passaporto e visti;
  • CNS (Carta Nazionale Servizi);
  • Dispositivo firma digitale.

In altre parole, la smart card è una carta fisica, simile nell’aspetto a un bancomat e dotata di microchip, sulla quale sono salvati i dati necessari all’identificazione univoca della persona che la utilizza e serve anche per firmare elettronicamente i documenti. L’uso di questa carta garantisce infatti l’identità del mittente e dei documenti elettronici, la non ripudiabilità degli stessi e l’integrità dei contenuti.

La smart card per firma digitale corrisponde quindi alla tradizionale firma autografa apposta su carta.

AgID firma digitale: a chi richiederla e come utilizzarla?

Per usare la smart card per firma digitale è necessario acquistare un apposito kit, composto da smart card e lettore smart card, presso uno dei prestatori di servizi fiduciari autorizzati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ad emettere certificati qualificati (per la firma digitale) e certificati di autenticazione (per le Carte Nazionali dei Servizi).

Come funziona il lettore smart card? Una volta collegato alla porta USB del computer, e dopo l’installazione di un software dedicato, il lettore legge la smart card, decodifica le informazioni contenute all’interno della carta intelligente e consente all’utente di applicare la firma digitale. I lettori più diffusi sono quelli contact, ossia i modelli che prevedono l’inserimento della smart card nel lettore, ma negli ultimi anni sono sempre più numerosi i lettori contactless, cioè quelli che non richiedono il contatto fisico tra la carta e il lettore.

Smart card per firma digitale: quali sono i dispositivi revocati?

L’AgID ha comunicato che dal 2023 non saranno più utilizzabili due dispositivi diffusi in Italia per la generazione di firme digitali. 

L’agenzia francese ANSSI (Agence nationale de la sécurité des systèmes d’information), organismo designato in Francia ai sensi dell’art. art. 30, c1 del Regolamento eIDAS per la certificazione dei dispositivi per la firma elettronica qualificata, ha infatti notificato all’Agenzia per l’Italia Digitale la revoca di di 2 secure electronic signature creation devices (SSCD) e qualified electronic signature creation devices (QSCD) dall’elenco notificato alla Commissione europea.

Si tratta dei seguenti dei seguenti dispositivi di firma considerati da ANSSI ormai obsoleti:

  • Smart card di tipo Applet ID One Classic v1.01.1 en configuration CNS, Classic ou CIE chargée sur Cosmo v7.0-n Large, Standard et Basic (modes dual ou contact) sur composants NXP T;
  • Smart card TS-CNS con chip NXP ASEPCOS-CNS v1.84 in SSCD configuration with patch PL07 on NXP P60D080PVG dual interface microcontroller T.

In Italia sono circa un milione i certificati di firma elettronica qualificata ospitati su smart card e token di tali tipologie. Le firme apposte con i suddetti dispositivi dopo il 31/12/2022 non saranno più valide e AgID ha tempestivamente informato i prestatori di servizi fiduciari qualificati (Qualified Trust Service Provider-QTSP) affinché mettano in atto in tempi brevi un piano di sostituzione che preveda il ricorso a dispositivi alternativi certificati e con tecnologie più recenti in linea con le disposizioni vigenti in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari qualificati in ambito eIDAS.

Namirial firma digitale su smart card: scegli la soluzione più adatta a te

Namirial è uno dei prestatori di servizi fiduciari autorizzati dall’Agenzia per l’Italia Digitale e offre diverse soluzioni per la gestione dei processi di firma, tra cui la smart card per firma digitale:

  • Kit Completo: smart card con firma digitale CNS+ lettore USB: 69,00€ + IVA;
  • Smart Card con firma digitale CNS senza lettore USB: 49,00€ + IVA;
  • Lettore USB senza smart card: 25,00 € + IVA.

Ecco quali sono le principali caratteristiche della firma digitale su smart card di Namirial:

  • Spese di spedizione incluse;
  • Funziona anche come CNS;
  • Ideale per postazioni fisse;
  • Dura 3 anni.

Puoi identificarti tramite un’altra firma digitale già in tuo possesso, oppure con SPID, con la CIE (Carta di Identità elettronica, di cui devi possedere il PIN), con la CNS oppure con l’ausilio di un nostro operatore tramite una sessione webcam. Nessuna modalità di identificazione prevede costi aggiuntivi e sono tutte disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

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I servizi digitali Namirial dedicati ai RAO Namirial

I servizi digitali Namirial dedicati ai RAO Namirial

Namirial RAO: che cos’è e cosa fa il Registration Authority Office?

Il Namirial RAO (Registration Authority Office) è il soggetto incaricato alla verifica dell’identità personale di tutti coloro che vogliono dotarsi di SPID, Firma Digitale Remota e di tutti gli altri servizi digitali indispensabili per accedere ai portali della Pubblica Amministrazione o per svolgere qualsiasi attività lavorativa. 

Che cosa fa il Namirial RAO? Il Registration Authority Office effettua l’identificazione dell’utente accertando l’identità del richiedente tramite la verifica di un documento di riconoscimento in corso di validità, munito di fotografia e di firma autografa, assicurandosi che tutti i dati forniti siano corretti e completi. Inoltre, monitora il corretto utilizzo dei servizi da parte degli utenti, fornisce assistenza in caso di necessità e garantisce la massima sicurezza nell’utilizzo dei servizi digitali.

Come diventare RAO SPID?

La normativa vigente richiede a chi vuole diventare RAO un percorso di accreditamento, che Namirial mette a disposizione gratuitamente. In altre parole, per diventare un certificatore accreditato al rilascio di SPID Namirial è necessario frequentare un corso che ti abilita alla rivendita di tutti i servizi digitali Narmial, destinati sia alle persone fisiche (privati) che alle persone giuridiche (liberi professionisti, aziende, eccetera).

Il percorso di accreditamento e il programma di rivendita per i RAO Namirial sono rivolti alle aziende del settore ICT ma anche a quelle che operano in altri mercati. Possono aderire professionisti (Commercialisti, Tributaristi, Consulenti del Lavoro) e gli iscritti ad Ordini Professionali. La candidatura è ammessa anche da parte dei rappresentati di Enti pubblici. 

RAO Namirial: quali sono i servizi digitali per l’identità e la Firma Digitale?

Per attivare i servizi digitali che garantiscono ai RAO Namirial una fonte ricorrente di guadagno bastano pochi minuti: per richiederli, infatti, è sufficiente essere maggiorenne, residente in Italia o dotati di permesso di soggiorno.

Nel dettaglio, i servizi digitali dedicati ai Namirial RAO sono i seguenti:

  • SPID per i privati: è l’identità digitale per i privati che consente l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, in qualunque momento e da ogni dispositivo. Questa tipologia di SPID è attivabile a tutti i privati e ti permette di rivendere altri servizi digitali collegati e di guadagnare sui volumi di vendita;
  • SPID per professionisti: è l’identità digitale professionale contenente gli attributi della professione, per gestire i rapporti verso gli Enti Pubblici. Puoi attivarlo a tutti i professionisti, ti consente di guadagnare all’attivazione ad ogni rinnovo ed è valido fino a tre anni;
  • Firma Digitale Remota: è un particolare tipo di firma digitale che consente di sottoscrivere documenti digitali in modo semplice, rapido e sicuro, attraverso l’uso di un device connesso a una rete Internet. Per firmare qualunque documento si può usare l’app Namirial OTP oppure l’SMS con la password temporanea. La Firma Digitale Remota la chiedono le aziende ed i professionisti, è attiva in pochi minuti ed è valida tre anni per ogni persona fisica;
  • Firma Digitale con dispositivo: per utilizzarla basta collegare il Token USB o la Smart Card al computer e firmare: grazie al certificato CNS è possibile accedere anche ai servizi online della PA. È valida tre anni per ogni persona fisica, puoi attivarla ordinando il dispositivo e firmare con lo stesso.

Certificazione digitale e Cyber sicurezza: i servizi per i RAO Namirial

Come abbiamo già detto, i RAO Namirial che aderiscono al programma di rivendita Namirial, accedono a prodotti utili sia per le aziende che per i liberi professioni:

  • PEC: la Posta Elettronica Certificata Namirial integra sicurezza e protezione per le comunicazioni con il valore della raccomandata A/R e ri permette di guadagnare all’attivazione e per ogni rinnovo. La PEC è:
    • Obbligatoria per tutte le persone giuridiche;
    • Utile anche ai privati per comunicare con la PA.
  • Marche Temporali: permettono di abbinare a un documento informatico data e ora verificabili che attestano il preciso momento della sua esistenza anche senza l’uso di firme digitali. Le marche temporali puoi venderle in lotti e sono:
    • Utilizzate dalle aziende;
    • Valide in tutta Europa.
  • CyberExpert: è la piattaforma digitale dedicata alla sicurezza informatica che esegue la scansione delle minacce informatiche per consentire una corretta valutazione del rischio e attivare, di conseguenza, le contromisure idonee. Ecco quali sono le principali caratteristiche di CyberExpert:
    • Non installa nessun software;
    • Monitora la rete dei tuoi clienti;
    • I report generati completi e comprensibili.

Quali sono i vantaggi riservati ai Namirial RAO?

Ecco quali sono i principali vantaggi riservati ai RAO Namirial:

  • Il portale web unico per gestire i clienti, attivare i servizi digitali e gestirne i rinnovi. Puoi creare gli accessi per i tuoi collaboratori e per usarlo basta un pc collegato ad internet;
  • Il listino Namirial è semplice e include sconti all’aumentare dei volumi di vendita. Il tuo guadagno è su ogni attivazione e hai sempre a disposizione report con le tue performance;
  • Namirial ha realizzato corsi di formazione e guide grazie alle quali sarai subito operativo e autonomo. Inoltre, per ogni tua domanda il nostro servizio di assistenza RAO è sempre attivo.

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Conserva e proteggi i tuoi dati sensibili con SafeDox Namirial

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Dati sensibili e sanità italiana: crescono gli attacchi informatici

Le strutture healthcare sono nel mirino dei cyber criminali in tutto il mondo e le aziende sanitarie italiane non fanno eccezione: basti pensare agli attacchi registrati nelle prime settimane del 2022 ai danni dell’ASL Napoli 3 Sud, colpita da un attacco hacker del gruppo Sabbath che ha diffuso un sample da 1,5 GB di dati sensibili, e dell’ULSS 6 Euganea di Padova, vittima del gruppo criminale informatico Lockbit 2.0.

Nel secondo trimestre del 2022 anche i sistemi informatici dell’ASST Fatebenefratelli Sacco, azienda che gestisce gli ospedali milanesi Sacco, Fatebenefratelli, Macedonio Melloni e Buzzi, oltre a varie strutture sociosanitarie territoriali, sono stati presi di mira dalla cyber gang Vice Society. I software di gestione aziendale sono stati colpiti da un attacco Ransomware che ha causato disagi e rallentamenti, costringendo medici e personale sanitario a utilizzare la modulistica cartacea per registrare pazienti, cure e medicinali.

L’Italia è il quarto paese al mondo ad aver subito più attacchi informatici alle strutture sanitarie negli ultimi mesi del 2021 e nei primi cinque del 2022. Anche i dati del Rapporto Clusit 2022 confermano che gli attacchi informatici a danno del sistema sanitario sono in crescita (13% del totale, in crescita del 24,8% rispetto ai dodici mesi precedenti). 

È quindi chiaro che per le aziende sanitarie è ormai diventata una priorità proteggere i dati sensibili privacy ed evitare che finiscano nel dark web anche perché la violazione dei dati personali (Data Breach) rappresenta un costo importante che, secondo la ricerca Cost of a data breach 2022 del Ponemon Institute, per il settore si aggira intorno ai 10,1 milione di dollari.

Ma perché le strutture sanitarie sono sotto costante attacco cyber? La risposta è semplice: una volta sottratti, i dati sensibili vengono rivenduti sul mercato nero. Una cartella clinica, ad esempio, può arrivare valere anche 1.000 dollari in base alle informazioni che contiene. 

Nel 2013, come riportato in un recente articolo di Agenda Digitale, il Financial Times rendeva di pubblico utilizzo un calcolatore online capace di elaborare, in base ai campi contrassegnati, il valore economico dei dati sanitari inseriti. Significativi sono gli esempi riportati da Agenda Digitale: nel 2013 i dati di una donna incinta affetta da asma valevano poco meno di due dollari, mentre quelli di un cardiopatico cinquanta centesimi e quelli di un diabetico circa trenta. Oggi, queste informazioni possono valere fino a 250 dollari sul dark web.

I livelli di classificazione dei dati e dei servizi secondo l’ACN

Per garantire il controllo sui dati, aumentare la resilienza dei servizi digitali e assicurare l’autonomia tecnologica del paese, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, ha individuato tre livelli di classificazione dei dati e dei servizi:

  1. Strategico: servizi la cui compromissione può avere un impatto sulla sicurezza nazionale;
  2. Critico: servizi la cui compromissione può determinare un pregiudizio al mantenimento di funzioni rilevanti per la società, la salute, la sicurezza e il benessere economico e sociale del Paese;
  3. Ordinario: servizi la cui compromissione non provochi un pregiudizio per il benessere economico e sociale del Paese.

La classificazione è stata definita all’interno della Strategia Cloud Italia che mira a favorire l’adozione sicura, controllata e completa delle tecnologie cloud da parte del settore pubblico, in linea con i principi di tutela della privacy e con le raccomandazioni delle istituzioni europee e nazionali. L’obiettivo è rendere più affidabili e sicure le infrastrutture digitali per consentire alla Pubblica Amministrazione di rispondere in maniera organizzata alle minacce informatiche, garantendo continuità e qualità nella fruizione di dati e servizi.

Quali sono i dati sensibili GDPR? 

Con l’entrata in vigore del GDPR (General Data Protection Regulation), ufficialmente Regolamento UE 2016/679, i dati sensibili sono diventati dati particolari, sottoinsieme della più ampia categoria dei dati personali. 

I dati particolari sono disciplinati dall’art. 9 paragrafo 1, in cui rientrano informazioni sull’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, dati relativi alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona, nonché:

  • Dati genetici: ereditati o acquisiti, ottenuti tramite analisi di DNA ed RNA da un campione biologico della persona fisica in questione;
  • Dati biometrici: come l’immagine facciale, grazie ai quali è possibile identificare una ed una sola persona fisica;
  • Dati sulla salute: sia fisica che mentale, passata, presente o futura, ma anche informazioni su servizi di assistenza sanitaria, laddove presenti, indipendentemente dalla fonte, quale, ad esempio, un medico.

L’articolo 10, invece, disciplina il trattamento dei dati personali relativi a condanne penali o reati che deve avvenire soltanto sotto il controllo dell’autorità pubblica o se il trattamento è autorizzato dal diritto dell’Unione o degli Stati membri che preveda garanzie appropriate per i diritti e le libertà degli interessati.

Naturalmente la protezione dei dati sensibili non vale solo per il mondo sanitario, ma interessa anche aziende e professionisti che devono adottare misure tecniche e organizzative per proteggere i dati particolari delle persone fisiche. Va infatti ricordato che la normativa presuppone importanti implicazioni per la privacy dei dati, ma anche diverse disposizioni che riguardano specificamente la sicurezza dei dati (Art. 32, par 1, lettera d: obbligo per le società di attuare processi per “valutare l’efficacia della sicurezza del trattamento”).

SafeDox Namirial: la soluzione per mettere al sicuro i tuoi dati 

Se ti occupi di gestione di documenti sanitari, documentazione legata al personale, atti giudiziari, notarili e qualsiasi altro tipo di documentazione per la quale è necessario di adottare delle misure di sicurezza avanzate, SafeDox di Namirial è la soluzione che risponde alle tue esigenze.

SafeDox ti permette di conservare a norma documenti contenenti dati sensibili, attraverso l’utilizzo di una tecnologia che definisce un processo di cifratura delle informazioni con livelli di sicurezza elevati. 

Ecco che cosa rende unico SafeDox di Namirial:

  • Documenti cifrati: i documenti sono cifrati con standard di crittografia a livello avanzato (Advanced Encryption Standard AES-256);
  • Prevenzione e controllo degli accessi non autorizzati: grazie a Multi Factor Authentication, (il sistema semplice di Strong Authentication MyNamirial) l’accesso all’interfaccia di consultazione è protetto da un’autenticazione a due fattori, che garantisce un più elevato standard di sicurezza;
  • Profilazione degli accessi: i documenti memorizzati nei sistemi Namirial potranno essere decifrati (e quindi consultati) solo dall’utente riconosciuto;
  • Privacy e GDPR: la soluzione è conforme al Regolamento UE 2016/679 GDPR;
  • Controllo del flusso dati: tramite una dashboard di controllo sarà possibile verificare lo stato dei pacchetti versati al sistema di conservazione;
  • Integrabilità: Namirial mette a disposizione le API pubbliche per il sistema ecrypto ed LTA, che consentono sia di personalizzare la propria soluzione che di evitare installazioni in locale;
  • Canale sicuro di trasferimento dati: documenti cifrati vengono trasmessi al sistema di Conservazione Namirial LegalSolutionDOC® tramite un apposito canale protetto;
  • Conservazione: i dati saranno successivamente processati per una conservazione a norma in apposita area dedicata ai documenti cifrati;
  • Log e tracciamento delle operazioni: ogni singolo accesso, ricerca e richiesta dei documenti è tracciato tramite log. 

Quindi, ricapitolando, ecco quali sono le principali funzionalità di SafeDox:

  • Cifra i documenti e li rende inaccessibili ai non autorizzati;
  • Conserva in totale sicurezza i documenti contenenti dati sensibili;
  • Conserva i metadati in modalità̀ crittografata (data masking);
  • Consente l’accesso tramite autenticazione a due fattori;
  • Permette la consultazione dei documenti solo a chi ha i diritti per visualizzarli.

Che cos’è e a cosa serve lo SPID 3?

Che cos'è e a cosa serve lo SPID 3?

SPID 3: che cos’è e quali garanzie offre?

Oggi il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è la chiave di accesso semplice, sicura e veloce ai portali online delle aziende, degli enti privati aderenti e dei servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali, ma dei tre livelli di sicurezza è lo SPID 3 che richiede un supporto fisico che gestisce delle chiavi crittografiche.

Per meglio comprendere le caratteristiche dello SPID Professionale è necessario ricordare che esistono quattro tipologie di SPID: 

  1. Tipo 1-SPID Persona Fisica: è l’identità digitale con cui un cittadino accede ai propri dati e che gli permette di interagire con altri soggetti pubblici o privati. Questo tipo di SPID contiene solo i dati della persona fisica ed è riservato all’uso personale. Per utilizzarlo sono necessari un nome utente e una password scelti dall’utente;
  2. Tipo 2 – SPID Persona Giuridica: è riservato ai servizi professionali che richiedono solo i dati dell’azienda e rappresenta l’identità della persona giuridica. Ciò significa che contiene solo i dati di un soggetto giuridico e non riporta i dati della persona fisica. Non è attualmente in uso in quanto non ha trovato, alla data di oggi, applicazione;
  3. Tipo 3 – SPID Persona Fisica per uso professionale: è riservato ai liberi professionisti ed è l’identità che racchiude sia i dati della Persona Fisica, sia gli attributi che caratterizzano la sua professione. Oltre alla combinazione nome utente + password, richiede un supporto fisico particolare, come una smart card o un dispositivo per la firma digitale remota, erogato dall’Identity Provider (IdP), ossia il gestore dell’identità digitale;
  4. Tipo 4 – SPID Persona Giuridica per uso professionale: è riservato alle aziende e contiene i dati della Persona Fisica e della Persona Giuridica. In altre parole, è l’identità digitale rilasciata a una Persona Fisica, a cui vengono associati anche i dati della Persona Giuridica per cui opera. 

Lo SPID 3 è richiesto per l’accesso a servizi che trattano dati sensibili e informazioni di tipo riservato, il cui indebito utilizzo potrebbe provocare un danno serio e grave. In altre parole, lo scopo di SPID Professionale è quello di impedire l’uso abusivo o l’alterazione dell’identità, garantendo il massimo della sicurezza nel corso dell’attività di autenticazione.   

Come ottenere le credenziali SPID?

AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha stabilito che per i livelli 1 e 2 di sicurezza SPID sarà gratuito per sempre. In pratica, una volta ottenuto, l’utente non dovrà sostenere alcun costo o canone per utilizzare SPID. Per quanto riguarda l’attivazione, invece, è bene ricordare che i gestori d’identità forniscono soluzioni sia gratuite che a pagamento.

Come attivare SPID?  La prima cosa da fare per ottenere le credenziali è rivolgersi a uno dei gestori di identità accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Una volta scelto l’Identity Provider che meglio risponde alle proprie esigenze basta registrarsi sul sito dell’IdP ed effettuare i seguenti passaggi:

  • Inserire i dati anagrafici;
  • Creare le proprie credenziali SPID;
  • Effettuare il riconoscimento scegliendo tra le modalità offerte dal gestore:
    • Via webcam, con un operatore messo a disposizione dal gestore dell’identità̀ o con un selfie audio-video, insieme al versamento di una somma simbolica tramite bonifico bancario come ulteriore strumento di verifica della propria identità̀
    • Con la CIE (Carta d’Identità Elettronica) o il passaporto elettronico, identificandosi attraverso le app dei gestori, scaricabili dai principali app store;
    • Con la CNS (Carta Nazionale dei Servizi), la tessera sanitaria (TS), o con la Firma digitale grazie all’ausilio di un lettore (ad esempio: la smart card) e del relativo pin.

Per aggiungere il terzo livello di sicurezza, e quindi procedere con l’attivazione delle credenziali SPID 3, è necessario disporre di un’identità SPID già attiva.

SPID tipo 3: la soluzione Namirial per l’identità digitale

Con Namirial, Identity Provider accreditato per il rilascio dell’identità digitale, è possibile attivare il Sistema Pubblico di Identità Digitale ad uso professionale, ovvero SPID 3, comodamente da casa o dall’ufficio, online, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per gestire in semplicità ed autonomia i rapporti con la Pubblica Amministrazione e gli enti privati che aderiscono al circuito.

Oltre ai dati dello SPID Personale (Tipo 1), racchiude gli attributi aggiuntivi che caratterizzano la professione della persona che lo possiede ed è riservato ai liberi professionisti. È l’identità che racchiude sia i dati della persona fisica sia eventuali attributi che caratterizzano la sua professione. Permette l’accesso a servizi professionali che richiedono solo i dati della Persona Fisica.

La durata di uno o due anni dall’attivazione, a seconda del numero di anni che si sceglie di acquistare. Alla scadenza, se l’utente decide di non rinnovarlo, SPID Professionale tornerà ad essere uno SPID Personale di Tipo 1. Il prezzo annuale per lo SPID Professionale Namirial è di 35,00 euro, mentre per due anni il prezzo è di 70,00 € + IVA.

Il servizio può essere acquistato sia da chi è già in possesso di uno SPID Personale Namirial, sia da chi non lo è, oppure ha uno SPID rilasciato da un altro Identity Provider: in tutti i casi la procedura di attivazione permette all’utente di attivare il proprio SPID Professionale (Video Identificazione inclusa nel prezzo) o di aggiornare uno SPID Personale attivato in precedenza con Namirial.

Inoltre, Namirial offre anche altre due soluzioni per ottenere in modo facile, veloce e in pochissimo tempo le credenziali SPID:

  • SPID Personale: è possibile attivare SPID Personale gratuitamente se hai CIE/CNS con PIN e lettore smart card o un certificato di firma digitale;
  • SPID Personale con Video Identificazione: è possibile attivare SPID 24 ore su 24, anche sabato e domenica. È sufficiente una connessione a internet, lo smartphone o una webcam, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria. Il costo del servizio di video-identificazione è di 19,90 € + IVA (solo una volta).

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Bonus edilizi 2022: quali sono e come richiederli

Bonus edilizi 2022: quali sono e come richiederli

Guida ai Bonus edilizi 2022: tutto quello che devi sapere

 Con la Legge di Bilancio 2022 sono stati prorogati i Bonus edilizi 2022, ossia gli incentivi e le detrazioni fiscali per i contribuenti che effettuano interventi di ristrutturazione edilizia, restauro, conservazione e messa in sicurezza dell’immobile, riqualificazione energetica degli edifici.

Confermato il Bonus Ristrutturazioni, vale a dire le detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione degli immobili, a cui si aggiungono il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, cioè le agevolazioni per spese relative all’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici di classe energetica A+, l’Ecobonus, rivolto a coloro che effettuano lavori di adeguamento e risparmio energetico, e il Bonus Verde, per gli interventi di sistemazione a verde di case e condomini.

Prorogati anche il Bonus Facciate, il Bonus Idrico e il Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, la detrazione del 110% per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica (Super Ecobonus) e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici (Sismabonus).

Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche e i vantaggi delle diverse misure fiscali.

 Come funzionano i Bonus edilizi 2022?

I Bonus edilizi 2022 prevedono percentuali di detrazione e valori di spesa variabili, oltre a diverse categorie di beneficiari che cambiano a seconda dell’agevolazione:

  • Bonus Ristrutturazione casa 2022: è una detrazione fiscale del 50% sui lavori di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, su edifici singoli o condominiali. La detrazione è valida per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, fino ad un tetto di spesa massimo di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali dello stesso importo. Le spese possono essere sostenute dal proprietario oppure dall’inquilino o dal comodatario e per beneficiare del bonus è possibile procedere con la cessione del credito oppure richiedere lo sconto in fattura. In alternativa, il bonus può essere richiesto in fase di dichiarazione dei redditi con la presentazione del modello 730 o del modello Unico. Tra gli interventi ammessi in detrazione ci sono la cablatura degli edifici, il risparmio energetico, l’eliminazione delle barriere architettoniche, il contenimento dell’inquinamento acustico, le misure di sicurezza statica e antisismica, la bonifica da amianto o altri materiali pericolosi, opere per evitare gli infortuni domestici e la realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • Bonus Mobili ed Elettrodomestici: prorogato al 2024, il bonus prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Tale detrazione sarà applicata su un limite di spesa di 10.000 euro nel 2022 che si abbassa a 5.000 € nel 2023 e nel 2024. A differenza di altre agevolazioni fiscali sulla casa, l’unica possibilità per usufruire del bonus è la detrazione poiché non sono previsti la cessione del credito e lo sconto in fattura. Inoltre, è possibile beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici per gli acquisti destinati ad immobili ristrutturati. Tra gli esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus ci sono:
    • Interventi di manutenzione straordinaria (ad esempio: realizzazione di servizi igienici e sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso);
    • Ristrutturazione edilizia (ad esempio: realizzazione di una mansarda o di un balcone);
    • Restauro e risanamento (ad esempio: ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio);
    • Interventi di manutenzione ordinaria (ad esempio: sostituzione di pavimenti oppure riparazione o sostituzione di cancelli o portoni);
  • Ecobonus: l’incentivo è dedicato alle detrazioni Irpef e Ires relative agli interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici ed è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024. Anche in questo caso per beneficiare del bonus è possibile usufruire della cessione del credito oppure richiedere lo sconto in fattura. Questa misura prevede una agevolazione al 50% (per lavori inerenti a infissi, schermature solari, biomassa) oppure al 65% (per le rimanenti tipologie di spesa). Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interesseranno parti comuni condominiali, l’agevolazione può salire al 70% (se i lavori incidono sul 25% della superficie complessiva del condominio) e 75% (se la riqualificazione energetica è finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale. L’ecobonus può essere richiesto da tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito sulle persone fisiche (IRPEF) e anche dai titolari di reddito di impresa. Per ottenere la detrazione è possibile optare per la comunicazione attraverso il modello 730, lo sconto in fattura o la cessione del credito;
  • Bonus Verde: la misura, la cui scadenza inizialmente fissata al 31 dicembre 2021 è slittata al 31 dicembre 2024, consente di usufruire di una detrazione Irpef del 36% su determinate tipologie di interventi rivolti alla creazione e/o sistemazione a verde di case e condomini. È possibile usufruire del Bonus Verde per i seguenti lavori:
    • Fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere;
    • Riqualificazione di tappeti erbosi (esclusi quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro);
    • Realizzazione degli impianti di irrigazione e di pozzi;
    • Lavori di restauro dei giardini (grandi potature, riqualificazione prati, realizzazione pozzi, eccetera);
    • Recupero di giardini di interesse storico e artistico di pertinenza di immobili vincolati;
    • Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Il tetto massimo di spesa è pari a 5.000 euro per ogni unità immobiliare. In altre parole su una spesa di 5.000 euro è possibile detrarre 1.800 euro ad immobile, ripartiti in dieci quote annuali di pari importo. Anche per il Bonus verde, proprio come per il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, non è possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura; 

  • Bonus Facciate: consente di usufruire di detrazioni al 60% per le spese di rifacimento delle facciate esterne degli edifici e prevede, l’obbligo di presentare il visto di conformità se gli interventi superano il tetto di spesa dei 10.000 euro. La detrazione è prevista in dieci quote annuali di pari importo e tra i lavori ammessi rientrano gli interventi:
    • Di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata;
    • Su balconi, ornamenti o fregi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura;
    • Sulle strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.

L’agevolazione riguarda tutti i lavori effettuati sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio e non spetta per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico. Il Bonus Facciate 2022 è richiedibile anche con cessione del credito e sconto in fattura;

  • Superbonus 110%: la detrazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio e modificata dalla Legge di Bilancio 2022 mira a rendere più sicure le abitazioni attraverso a una serie di interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. La Legge di Bilancio 2022 prevede scadenze diverse in base ai soggetti che sostengono la spesa:
    • Per i condomini c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 per ottenere il 110%. Nel 2024 la detrazione diventa del 70% e nel 2025 scenderà al 65%;
    • Per gli interventi realizzati da persone fisiche sugli edifici unifamiliari il 110% spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che al 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori almeno per il 30% del lavoro complessivo;
    • Per gli interventi effettuati dagli Iacp (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 a patto che entro il 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023;
    • Per le persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 per effettuare i lavori usufruendo del 110%. Dal 2024 la detrazione diventa del 70% e nel 2025 scenderà al 65%;
    • Per interventi realizzati su immobili posseduti da cooperative di abitazione a proprietà indivisa che successivamente vengono assegnati in godimento ai propri soci, la detrazione del 110% spetta per le spese sostenute fino 31 dicembre 2023 purché al 30 giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo;
    • Per gli interventi edilizi realizzati su immobili siti nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009, laddove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, il termine ultimo per ottenere il Superbonus è il 31 dicembre 2025;
  • Bonus idrico: detto anche Bonus Bagno o Bonus rubinetti è la misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 e prorogata fino al 31 dicembre 2023. Il bonus prevede il rimborso, in un’unica rata, di 1.000 euro per le spese legata alla sostituzione di sanitari in ceramica, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi modelli a scarico ridotto o limitazione di flusso. Per ottenere il rimborso è necessario registrarsi alla piattaforma bonus idrico accessibile previa autenticazione tramite SPID o CIE.

Infine, oltre al noto Bonus Ristrutturazioni, va ricordato che esiste anche un Bonus immobili ristrutturati che consente di recuperare una parte della spesa relativa all’acquisto di immobili ristrutturati. La detrazione Irpef è pari al 50% del costo di ristrutturazione dell’immobile, individuato forfettariamente. In altre parole, indipendentemente dagli interventi eseguiti dall’impresa, l’acquirente potrà portare in detrazione il 25% del prezzo di vendita. 

Per semplificare, poniamo il caso che il valore di una casa su cui sono stati effettuati dei lavori di recupero edilizio sia pari a 300.000 euro. Per conoscere l’importo della detrazione bisogna partire dal 25% del valore di acquisto dell’immobile e quindi da 75.000 euro – e non dai 300.000 € iniziali – da cui l’acquirente potrà recuperare il 50%, ovvero 37.500 euro.

Il tetto massimo di spesa di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro e ad usufruire del bonus, oltre al proprietario dell’immobile, possono essere anche il nudo proprietario e il titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (uso, usufrutto, abitazione). Anche in questo caso è possibile ottenere il beneficio attraverso la dichiarazione dei redditi oppure con la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Score e Rating Finanziario: cosa sono e come ci aiutano a valutare l’affidabilità di un cliente

Score e Rating Finanziario: cosa sono e come ci aiutano a valutare l'affidabilità di un cliente

Che cos’è il Rating?

Lo score e il rating finanziario, insieme al DSCR (Debit Service Coverage Ratio) sono i principali indicatori di riferimento utilizzati dalle banche e dagli intermediari finanziari per verificare lo stato di salute di un’azienda e misurare il rischio di insolvenza. 

Entrambi gli strumenti servono quindi a valutare l’affidabilità creditizia di un’impresa e sono fondamentali, ma spesso vengono confusi nonostante si tratti di due metodologie distinte la cui differenza è riconosciuta anche a livello europeo dal il Regolamento (CE) n° 1060/2009 che fornisce definizioni separate.

Che cos’è il rating finanziario? Il rating -letteralmente “classificazione”- è un indicatore che esprime la capacità di un’azienda di rimborsare o meno i propri debiti. Tale giudizio viene assegnato da un’agenzia specializzata che si basa sull’analisi di diverse fonti: la situazione finanziaria dell’impresa da valutare (financial profile), il settore di appartenenza dell’azienda e il posizionamento di quest’ultima all’interno del suddetto settore (business profile), a cui si aggiungono le visite presso la società e gli incontri con il management. 

Il giudizio di rating è sottoposto a periodiche revisioni per cogliere tempestivamente eventuali cambiamenti all’interno dell’azienda o del settore di appartenenza: se il giudizio migliora si parla di upgrade, mentre in caso contrario si utilizza il termine downgrade. Oltre a ciò, il giudizio può differire in base all’agenzia che ha condotto la valutazione poiché ognuna ha il proprio sistema di classificazione. La valutazione sul profilo di rischio si basa su una scala alfabetica che nel caso dell’agenzia Standard & Poor’s va da “AAA” (il giudizio che indica il massimo grado di solvibilità) alla “D” (società insolvente), mentre per l’agenzia Moody’s le classi di rating sono leggermente diverse e il punteggio più basso corrisponde a una “C”.

Le agenzie di rating utilizzano anche un’altra classifica che prevede una divisione delle analisi su un arco temporale di breve, medio o lungo termine con una scansione che può andare da un periodo della durata di un mese a un periodo lungo anni. Può quindi accadere che un’agenzia emetta due rating diversi su due diversi orizzonti temporali, valutando il debito di una società sul breve termine con un giudizio negativo che diventa però positivo sul lungo periodo.

Ricapitolando, il rating è un utile strumento per valutare il rischio di credito connesso a un investimento e il rendimento ad esso associato: più alto è il rating di una società, minore è il rischio di non vedersi remunerato il proprio credito.

Che cos’è il Credit Score?

Il Credit Score è il punteggio di affidabilità creditizia, vale a dire la capacità di ripagare un debito, adottato dalle banche e dagli intermediari finanziari per esaminare le richieste di finanziamento. Anche in questo caso, quindi, si tratta di un’attività di valutazione del rischio che permette di determinare la solvibilità di un’azienda.

Nel dettaglio, lo Score è un punteggio ottenuto attraverso un’analisi quantitativa e automatica basata su modelli statistici che utilizzano una grande quantità di informazioni riguardanti la storia e l’andamento dell’impresa oggetto della valutazione. Tali dati si ottengono attraverso il confronto tra bilanci, i rendiconti finanziari, il settore di appartenenza e le abitudini di pagamento.

Il funzionamento del Credit Score si basa su tre diverse fasi:

  • Data warehousing: raccolta e memorizzazione di dati su larga scala.
  • Data mining: analisi automatizzata dei dati disponibili con estrazione delle informazioni rilevanti;
  • Data correlation: analisi delle informazioni estratte per la definizione di un profilo personale.

Il risultato finale viene espresso attraverso un punteggio (score) rappresentato su una scala che va da 1 a 10 o da 1 a 100 per indicare il livello di insolvenza. Naturalmente, un punteggio basso è indice dell’incapacità dell’azienda di far fronte alle obbligazioni assunte e quindi di pagare i propri debiti, mentre un punteggio alto corrisponde a scarse probabilità di insolvenza da parte dell’azienda.

Quali sono le principali differenze tra Rating e Score?

Rating e Score sono quindi due valutazioni che permettono di analizzare l’affidabilità economico-finanziaria di un’impresa, ma tra i due strumenti esistono delle sostanziali differenze.

La prima è il riferimento temporale: il rating finanziario si focalizza su una visione futura della capacità d’impresa, al contrario lo score offre un’istantanea che si basa sull’analisi della storia dell’azienda. In aggiunta, il rating è una valutazione effettuata da un pool di esperti analisti e il giudizio viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, ovvero l’agenzia di rating. Il giudizio, inoltre, è assegnato contrassegnando la valutazione secondo diverse scale di valori che variano in base all’agenzia che si occupa di emettere il rating.

Il Credit Score, invece, valuta il merito creditizio attraverso analisi quantitative basate su modelli statistici che incorporano informazioni sulla storia aziendale (verifica dei bilanci d’esercizio, abitudini di pagamento, caratteristiche del settore di appartenenza). Il punteggio della valutazione viene espresso utilizzando una scala numerica che identifica le classi di rischio.

Come fare il passaporto elettronico e come riconoscerlo

Come fare il passaporto elettronico e come riconoscerlo

Che cos’è il Passaporto elettronico e qual è la sua validità?

A partire dal 26 ottobre 2006 il passaporto elettronico o biometrico, un libretto a formato unico di 48 pagine, ha preso il posto del tradizionale documento cartaceo e viene rilasciato in Italia dalle Questure e all’estero dalle Rappresentanze diplomatico-consolari. 

Il libretto è dotato di un microchip in copertina che contiene le informazioni relative ai dati anagrafici, la foto e le impronte digitali del titolare. Inoltre, a pagina 2 è presente la firma digitalizzata del titolare fatta eccezione per le seguenti categorie:

  • Minori di 12 anni;
  • Analfabeti (il cui stato sia documentato con un atto di notorietà);
  • Coloro che presentano una impossibilità fisica accertata e documentata che impedisce l’apposizione della firma.

Nei casi sopracitati, al posto della firma, come riporta il sito web della Polizia di Stato, ci sarà la dicitura “esente” scritta anche in lingua inglese e francese. È importante ricordare che dal 27 giugno 2012 non è più possibile richiedere l’iscrizione del figlio minore sul passaporto del genitore e i viaggi in Europa e all’estero ai minori di 18 anni sono consentiti solo con documento di viaggio individuale. Inoltre, la procedura prevedere che vengano acquisite le impronte dal compimento dei 12 anni di età.

Il passaporto elettronico ha durata decennale e alla scadenza della validità, riportata all’interno del documento, è possibile provvedere al rinnovo passaporto online ed effettuare la richiesta di rilascio per un nuovo documento. Diversa è invece la validità dei passaporti per minori: infatti, al fine di garantire l’aggiornamento della fotografia e l’identificazione ai controlli di frontiera, la validità del passaporto per minore da 0 a 3 anni è triennale, mentre dai 3 ai 18 anni è quinquennale.

Documenti Passaporto elettronico e costi: tutto quello che devi sapere

La domanda per il rilascio del passaporto elettronico può essere presentata presso la Questura, l’ufficio passaporti del commissariato di Pubblica Sicurezza o la stazione dei Carabinieri. 

La documentazione da presentare per ottenere il passaporto digitale è la seguente:

  • Il modulo stampato della richiesta del passaporto, debitamente compilato e sottoscritto dall’interessato, facendo attenzione a scegliere il modulo corretto tra quello per maggiorenni e minorenni;
  • L’originale e la fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità;
  • 2 fotografie formato tessera identiche e recenti (non più di 6 mesi), frontali (il viso deve occupare il 70-80% della foto dalla base del mento alla fronte), nitide (la foto deve essere stampata su carta di alta qualità e ad alta definizione), a colori e di una larghezza pari a 35-40 mm. La foto deve avere uno sfondo bianco e uniforme, gli occhi devono essere aperti e ben visibili, l’espressione neutra e la bocca chiusa. Non devono esserci riflessi di flash sul viso né occhi rossi. Se la persona indossa gli occhiali, la fotografia deve mostrare chiaramente gli occhi senza riflessi, le lenti non devono essere colorate e la montatura non deve coprire nessuna parte degli occhi. Inoltre, non sono consentiti copricapi se non per motivi religiosi, ma in ogni caso devono essere chiaramente visibili i tratti del viso dalla punta del mento all’intera fronte oltre a entrambi i lati della faccia;
  • La ricevuta del pagamento a mezzo c/c di 42,50 €. Il versamento va effettuato presso gli uffici postali di Poste Italiane mediante bollettino di conto corrente n. 67422808 intestato a: Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del tesoro;
  • Il bollettino postale dovrà riportare nello spazio “eseguito da” i dati dell’intestatario del passaporto anche se minore. Inoltre, nella causale dovrà esser scritta la dicitura “importo per il rilascio del passaporto elettronico”;
  • Un contrassegno amministrativo da 73,50 € (che si può acquistare su tutto il territorio nazionale presso una rivendita di valori bollati o tabaccaio);
  • Per il rilascio del passaporto a minori di 18 anni è necessario il consenso di entrambi i genitori a prescindere dallo stato civile del richiedente (celibe/nubile, coniugato, separato o divorziato. Il motivo, naturalmente, è la tutela del minore. L’altro genitore deve firmare l’assenso davanti al Pubblico Ufficiale presso l’ufficio in cui si presenta la documentazione. In mancanza dell’assenso si deve essere in possesso del nulla osta del Giudice tutelare. Se l’altro genitore è impossibilitato a presentarsi per firmare la dichiarazione di assenso il richiedente del passaporto deve allegare una fotocopia del documento del genitore assente firmato in originale e accompagnata da una dichiarazione scritta di assenso all’espatrio firmata in originale;
  • Nel caso in cui il richiedente sia un minore di anni 18 nato all’estero, è necessario presentare al Consolato competente l’atto di nascita, tradotto e legalizzato (o munito di apostille) oppure il certificato su formulario plurilingue.

Come e dove presentare la domanda per il passaporto elettronico?

Per richiedere il passaporto elettronico bisogna collegarsi al sito web Passaporto Elettronico Agenda Online, cliccare su “Accesso per il cittadino” e utilizzare le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica) per prenotare ora, data e luogo per la consegna della documentazione e il deposito delle impronte digitali necessarie per il rilascio del passaporto biometrico.

La soluzione Namirial per richiedere il passaporto elettronico con SPID

Namirial, Identity Provider accreditato per il rilascio dell’identità digitale, permette di ottenere le credenziali SPID in modo facile, veloce e in pochissimo tempo per accedere al portale Passaporto Elettronico Agenda Online.

Namirial ID è un set di credenziali, username, password ed eventuale OTP, generate da Namirial che corrispondono all’identità digitale di un utente e servono per accedere ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati che aderiscono al Sistema Pubblico d’Identità Digitale.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e i costi delle soluzioni offerte da Namirial:

  • SPID Personale: è possibile attivare SPID Personale gratuitamente se hai CIE o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) con PIN e lettore smart card o un certificato di firma digitale;
  • SPID Personale con Video Identificazione: è possibile attivare SPID 24 ore su 24, anche sabato e domenica. È sufficiente una connessione a internet, lo smartphone o una webcam, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria. Il costo del servizio di video-identificazione è di 19,90 € + IVA (solo una volta).

Inoltre, con Namirial è possibile attivare anche lo SPID Professionale, una particolare tipologia (Tipo 3) di Sistema Pubblico di Identità Digitale pensato per permettere a professionisti e aziende di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione e degli Enti privati che aderiscono al circuito.

Lo SPID Professionale, oltre ai dati dello SPID Personale (Tipo 1), racchiude gli attributi aggiuntivi che caratterizzano la professione della persona che lo possiede e ha la durata di uno o due anni dall’attivazione, a seconda del numero di anni che si sceglie di acquistare. Alla scadenza, se l’utente decide di non rinnovarlo, SPID Professionale tornerà ad essere uno SPID Personale di Tipo 1. Il prezzo annuale per lo SPID Professionale Namirial è di 35,00 euro, mentre per due anni il prezzo è di 70,00 € + IVA.

Questo servizio può essere acquistato sia da chi è già in possesso di uno SPID Personale Namirial, sia da chi non lo è, oppure ha uno SPID rilasciato da un altro Identity Provider: in tutti i casi la procedura di attivazione permette all’utente di attivare il proprio SPID Professionale (Video Identificazione inclusa nel prezzo) o di aggiornare uno SPID Personale attivato in precedenza con Namirial.

– «Non hai ancora attivato lo SPID Namirial? Scopri come attivarlo velocemente ed in pochi passaggi»

RAO Namirial: chi è e come diventarlo 

RAO Namirial: chi è e come diventarlo 

Namirial RAO: chi è il Registration Authority Office?

È ormai evidente che la digital transformation ha rivoluzionato i mercati e le aziende, tuttavia il processo di trasformazione non va inteso solo come un semplice passaggio dall’analogico al digitale, grazie all’impiego di tecnologie innovative e strumenti smart, ma implica anche il ricorso a nuove figure professionali come il RAO, acronimo di Registration Authority Office.

Chi è il RAO? Il Registration Authority Office è il soggetto incaricato alla verifica dell’identità personale dei cittadini che vogliono dotarsi di SPID, Firma Digitale Remota e di tutti gli altri servizi digitali indispensabili per accedere ai portali della Pubblica Amministrazione o per svolgere qualsiasi attività lavorativa.

In altre parole, il RAO effettua l’identificazione dell’utente accertando l’identità del richiedente tramite la verifica di un documento di riconoscimento in corso di validità, munito di fotografia e di firma autografa, e controlla la validità del codice fiscale verificando la tessera sanitaria anch’essa in corso di validità. Se i documenti del richiedente non rispettano i requisiti previsti, il processo di iscrizione viene sospeso o bloccato fino all’esibizione di documenti validi e integri.

Ad oggi, esistono due categorie di RAO, a seconda del tipo di certificato digitale che sono abilitati ad emettere:

  • RAO Masterizzatore:accreditato per l’emissione di tutti i servizi digitali; 
  • RAO SPID: non è abilitato all’attivazione dei certificati di Firma Digitale.

Per diventare Registration Authority Office è necessario rivolgersi ad un Identity Provider come Namirial ed effettuare un corso per diventare un certificatore accreditato al rilascio di SPID Namirial.

Come diventare RAO SPID Namirial e quali sono i vantaggi?

In base a quanto previsto dalla normativa vigente, l’unico requisito per diventare RAO è il conseguimento della relativa abilitazione. Namirial mette a disposizione di chi vuole ottenere la qualifica di Registration Authority Office un percorso di accreditamento.

È possibile svolgere la formazione in totale autonomia, in qualsiasi luogo e momento, mediante l’uso di un dispositivo dotato di una connessione Internet. Per iniziare basta accedere al portale Namirial ed essere titolare di una Firma Digitale o richiederla durante la fase di attivazione. Il corso, della durata di circa due ore, si compone di brevi video lezioni, seguite da un test a risposta multipla.

Il percorso di accreditamento e il programma di rivendita per i RAO Namirial sono rivolti alle aziende del settore ICT ma anche a quelle che operano in altri mercati. Possono aderire professionisti (Commercialisti, Tributaristi, Consulenti del Lavoro) e gli iscritti ad Ordini Professionali. La candidatura è ammessa anche da parte dei rappresentati di Enti pubblici. 

Diventare Registration Authority Office significa essere abilitati alla rivendita di tutti i servizi digitali Narmial, destinati sia alle persone fisiche (privati) che alle persone giuridiche (ad esempio: liberi professionisti e aziende). I servizi digitali si attivano in pochi minuti e garantiscono ai RAO Namirial una fonte ricorrente di guadagno: per richiederli, infatti, è sufficiente essere maggiorenne, residente in Italia o dotati di permesso di soggiorno.

I servizi digitali per l’identità e la Firma digitale includono:

Invece i servizi digitali per la Certificazione digitale per la Cyber sicurezza comprendono:

  • PEC (Posta Elettronica Certificata);
  • Marche Temporali che permettono di abbinare a un documento informatico data e ora verificabili che attestano il preciso momento della sua esistenza;
  • CyberExpert, la piattaforma digitale dedicata alla sicurezza informatica che esegue la scansione delle minacce informatiche per consentire una corretta valutazione del rischio e attivare, di conseguenza, le contromisure idonee.

Riassumendo, ecco quali sono i principali vantaggi riservati ai RAO Namirial:

  • Il portale web unico per gestire i clienti, attivare i servizi digitali e gestirne i rinnovi. Puoi creare gli accessi per i tuoi collaboratori e per usarlo basta un pc collegato ad internet;
  • Il listino Namirial è semplice e include sconti all’aumentare dei volumi di vendita. Il tuo guadagno è su ogni attivazione e hai sempre a disposizione report con le tue performance;
  • Namirial ha realizzato corsi di formazione e guide grazie alle quali sarai subito operativo e autonomo. Inoltre, per ogni tua domanda il nostro servizio di assistenza RAO è sempre attivo.

È inoltre possibile che più persone operanti nella stessa azienda siano accreditati come RAO: in questo caso la dashboard di riferimento sarà la stessa, ma ciascun operatore potrà agire in modo autonomo.

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Ristrutturazione edilizia: che cos’è lo sconto in fattura e come richiederlo

Ristrutturazione edilizia: che cos'è lo sconto in fattura e come richiederlo

Ristrutturazione edilizia: che cos’è lo sconto in fattura e qual è la differenza con la cessione del credito?

Il Decreto Rilancio ha introdotto la possibilità di cedere le detrazioni che danno diritto al Superbonus 110% e allargato questa possibilità anche ai lavori di ristrutturazione edilizia (cosiddetto Bonus Casa), ottenendo lo sconto direttamente in fattura dal fornitore e/o la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari. 

La Legge di Bilancio 2022, oltre a confermare i due meccanismi, ha prorogato la possibilità di usufruire lo sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per bonus edilizi negli anni 2022, 2023 e 2024, mentre per le la maxidetrazione le due alternative saranno possibili anche per le spese sostenute fino al 2025.

Il contribuente, in entrambi i casi, può beneficiare di una detrazione delle spese a patto che la controparte acconsenta all’operazione e che la scelta sia comunicata in via telematica all’Agenzia delle Entrate:

  • Sconto in fattura: consiste in un vero e proprio sconto da parte della ditta che effettua i lavori fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori. In altre parole, la ditta anticipa al committente la spesa detraibile e successivamente può cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari. Ad esempio: se un intervento di ristrutturazione edilizia costa 10.000 e il contribuente ha diritto a una detrazione del 50% pagherà solo 5.000 euro al fornitore. Se la stessa spesa dà diritto alla detrazione del 110% non pagherà nulla ma perde quel 10% in più recuperabile tramite dichiarazione;
  • Cessione del credito: consiste nella cessione della detrazione fiscale da parte del contribuente a un ente terzo (ad esempio: fornitori di beni, esercenti di attività autonome, banche, società eccetera) in cambio del rimborso fino a un importo massimo corrispondente alla somma che altrimenti sarebbe stata detratta in dichiarazione. In sostanza, il committente paga alla ditta che effettua i lavori la fattura a prezzo pieno e poi può cedere il credito che gli spetta a intermediari finanziari che gli restituiranno una somma equivalente al credito.

Per quali lavori è possibile applicare lo sconto in fattura?

È possibile richiedere lo sconto in fattura 2022 per i seguenti interventi:

  • Bonus Ristrutturazione (spese destinate a interventi di manutenzione e ristrutturazione sulle parti comuni di edifici condominiali, manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari);
  • Ecobonus (spese destinate a interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici, miglioramento termico dell’edificio, pannelli solari, sostituzione di impianti di riscaldamento);
  • Sismabonus (spese destinate a interventi di miglioramento sismico dei condomini e di demolizione e ricostruzione o ristrutturazione);
  • Bonus Facciate (spese destinate a lavori di pulitura e tinteggiatura esterni, finalizzati a recupero e restauro della facciata);
  • Bonus Fotovoltaico (installazione di impianti solari fotovoltaici);
  • Bonus colonnine di ricarica (installazione di impianti per la ricarica dei veicoli elettrici).

Chi può richiedere lo sconto in fattura?

Lo sconto in fattura può essere richiesto solo dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa e delle professioni ingaggiate per effettuare i lavori di ristrutturazione edilizia. Sarà il fornitore, dopo aver concesso lo sconto, a richiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate che avverrà sotto forma di credito di imposta. 

In particolare hanno diritto alla detrazione: 

  • Il proprietario o il nudo proprietario;
  • Il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • L’inquilino o il comodatario;
  • I soci di cooperative divise e indivise;
  • I soci delle società semplici;
  • Gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Come richiedere lo sconto in fattura?

  • Ecco quali sono gli step da seguire per ottenere lo sconto in fattura:Dopo aver individuato la ditta che si occuperà dei lavori, il tecnico dovrà redigere le pratiche edilizie, energetiche e strutturali a cui si aggiunge l’asseverazione tecnica che serve a verificare la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti dalla legge e andrà inviata all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). attraverso l’apposito sito web. Il tecnico dovrà anche produrre l’attestato di prestazione energetica APE ante e post intervento;
  • Una volta ottenuti questi documenti il contribuente dovrà richiedere un visto di conformità a un intermediario abilitato (ad esempio: commercialista, esperto contabile o responsabile del CAF) che tramite il documento verificherà la “sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi”. In alte parole, il visto di conformità serve a ad attestare la regolarità delle dichiarazioni e delle documentazioni prodotte per ottenere i bonus edilizi;
  • L’ultimo passo è la comunicazione all’Agenzia delle Entrate che deve essere fatta esclusivamente in via telematica, dal commercialista o dal CAF delegato, entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

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GDPR Privacy: come si è evoluto il trattamento dei dati personali

GDPR Privacy: come si è evoluto il trattamento dei dati personali

Che cos’è e a che cosa serve il GDPR privacy?

Il 25 maggio 2022 il GDPR privacy (GDPR – General Data Protection Regulation) ha compiuto quattro anni. La sua introduzione ha segnato l’alba di una nuova era nella regolamentazione in materia di protezione dei dati, aprendo le porte a un panorama normativo globale in costante evoluzione.

Dopo un lungo processo di elaborazione, il GDPR è stato approvato nell’aprile 2016 in sostituzione della direttiva sulla protezione dei dati del 1995, ormai obsoleta. I dati privati infatti non erano più gestibili con le regole stabilite nelle fasi iniziali del World Wide Web, tuttavia l’attuazione del regolamento sul trattamento dati personali ha richiesto del tempo e il GDPR è entrato in vigore solo nel maggio 2018. 

Il suo scopo è quello di disciplinare le modalità di raccolta, trattamento e conservazione dei dati personali dei cittadini dell’Unione Europea da parte di qualsiasi azienda che deve aderire ai requisiti della legge, come la privacy by default e by design, la notifica obbligatoria delle violazioni, le misure di sicurezza tecniche e organizzative per proteggere i dati.  Il GDPR quindi garantisce ai cittadini dell’UE diritti più ampi nel controllo e nell’accesso ai propri dati, come il diritto all’oblio, la portabilità dei dati e il diritto alla rettifica. Inoltre, fornisce le linee guida per il trasferimento dei dati all’estero. 

Il General Data Protection Regulation ha aumentato la consapevolezza generale sulla necessità di proteggere le informazioni sensibili e private. Le organizzazioni che cercano di costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti devono quindi investire e mantenere un solido programma di protezione dei dati per evitare sanzioni da parte dell’Autorità Garante e prevenire il rischio di incorrere in un danno alla reputazione.

Quali sono le sanzioni previste dal GDPR?

Esistono due livelli di ammende applicabili in caso di non conformità al GDPR da valutare in base agli elementi previsti dall’art. 83:

  • Violazioni che prevedono un’ammenda fino a 10 milioni di euro o fino al 2% del fatturato dell’anno precedente per le imprese (da intendersi come gruppo) che, ad esempio, non comunicano un data breach all’Autorità garante, violano le condizioni sul consenso dei minori oppure trattano in maniera illecita i dati personali degli utenti;
  • Violazioni che prevedono un’ammenda fino a 20 milioni di euro o 4% del fatturato per le imprese nei casi, ad esempio, di trasferimento illecito di dati personali ad altri Paesi o di inosservanza di un ordine imposto dal Garante.

Inoltre, ai sensi dell’articolo 84, i singoli Stati possono definire ulteriori sanzioni.

Che cosa cambia con le nuove direttive sul consenso GDPR?

Nel gennaio 2022 sono entrate in vigore nuove linee guida sul consenso GDPR privacy, con requisiti molto più chiari in materia di gestione dei cookie, vale a dire i file di testo che un sito Internet invia al dispositivo dell’utente (computer, smartphone, tablet, smart tv, eccetera) per memorizzare le informazioni di navigazione e ritrasmetterle allo stesso sito durante la visita successiva.

Le linee guida contengono i principi chiave che i proprietari dei siti web devono osservare quando cercano il consenso degli utenti:

  • Se il sito web utilizza solo cookie tecnici deve dare l’informazione in home page o nell’informativa del sito;
  • Se, invece, il sito web utilizza anche altri cookie “non tecnici” deve mostrare un banner a comparsa immediata e di adeguate dimensioni;
  • I banner devono contenere:
    • Un comando per accettare tutti i cookie o anche altre tecniche di tracciamento;
    • Un comando per chiudere il banner senza prestare il consenso all’uso dei cookie (ad esempio: una “X” in alto a destra);
    • Il link all’informativa completa.
  • Il sito web dovrà riproporre il banner per il consenso agli utenti che lo hanno negato solo in alcuni casi (ad esempio: se cambiano le condizioni del servizio o sono trascorsi almeno 6 mesi dall’ultima richiesta);
  • Lo scrolling sulla CMP (Consent Management Platforms), ossia la piattaforma di gestione del consenso, non è automaticamente considerata una forma di consenso all’uso dei cookie;
  • Non si può essere costretti ad esprimere il consenso per fruire dei contenuti di un sito (illecito il cosiddetto Cookie Wall).

Come adeguarsi al GDPR privacy? Le soluzioni Namirial GDPR XLS e Namirial GDPR DOX

Namirial, Trust Service Provider che opera nel mercato del Digital Transaction Management (DTM), offre due diverse soluzioni per conformarsi al regolamento GDPR privacy: Namirial GDPR XLS e Namirial GDPR DOX.

Namirial GDPR XLS è la nuova frontiera della privacy per le piccole e medie imprese e verifica il livello di preparazione e conformità al GDPR.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche dell’applicativo Namirial GDPR XLS:

  • 100% Accountabilitity
    • Conformità GDPR: il software fornisce la conformità agli adempimenti formali richiesti dalla normativa europea (informative, lettere di nomina, policy interne, valutazione dei rischi, registro del trattamento);
    • Aggiornamento Software: il software web si aggiorna automaticamente rendendo le procedure in linea alle nuove ed eventuali disposizioni legislative nazionali per l’allineamento alla normativa europea;
    • Monitoraggio costante degli interventi necessari: il software propone all’utente una fase di controlli cadenzati in relazione allo status di conformità rilevato, in osservanza al dovere di monitoraggio in capo al Titolare del trattamento prescritto dal regolamento europeo.
  • Gestione dati
    • Generazione lettere di nomina per responsabile: il software produce le lettere di nomina per i responsabili del trattamento in conformità allo schema contrattuale stabilito dal regolamento europeo. Tali nomine possono essere utilizzate tanto per la nomina di professionisti che svolgono consulenze per le aziende quanto per le aziende che svolgono attività collegata al trattamento dei dati per altre aziende;
    • Creazione lettere di incarico: il software fornisce le lettere che incaricano i dipendenti e/o collaboratori alle attività professionali che includono il trattamento dei dati personali;
    • Gestione dei diritti dell’interessato: il software fornisce il modulo attraverso il quale l’azienda o lo studio professionale deve gestire e archiviare le richieste di esercizio di diritti da parte degli interessati sui propri dati personali;
    • Modelli di informativa: il software genera modelli di informativa differenziati per le diverse tipologie di destinatari, disciplinando le richieste di consenso in corrispondenza alla tipologia di rapporto con i destinatari;
    • Richiesta consensi espliciti e granulari: la predisposizione dei consensi è effettuata in modo granulare e quindi differenziata secondo le diverse finalità per l’acquisizione del consenso e in modo esplicito consentendo tanto l’assenso quanto il diniego;
    • Import/Export: il software consente l’importazione dei dati da gestionali e l’export delle informazioni inserite per finalità anche diverse dal censimento privacy.
  • Formazione da remoto e assistenza on site
    • Sistema di archiviazione: il sistema consente di archiviare i documenti di conformità per ottenere una catalogazione facilmente fruibile dall’utente;
    • Alert: il software invia una comunicazione via email all’utente per ricordargli la cadenza di aggiornamento delle misure di sicurezza definite in fase di valutazione dei rischi;
    • Aggiornamenti modulari: l’aggiornamento delle raccomandazioni e delle misure di sicurezza crea uno storico modulare di versioni che attestano l’evoluzione dello stato di conformità.
  • Analisi e assistenza
    • FAQ: l’utente puà consultare il forum Namirial con le domande frequenti che aiutano alla comprensione dei processi poco chiari della normativa europea;
    • Form di quesiti: è aperto un canale di quesiti utilizzabile per domande inerenti le modalità dei processi di conformità;
    • Linee guida: sono scaricabili le linee guida sula trattamento dei dati personali per approfondire la materia e capirne la cogenza e la diffusione;
    • Analisi dei rischi e report: il sistema fornisce un’analisi dei rischi attualmente presenti in azienda/studio e un report con le raccomandazioni che mirano a evidenziare i deficit di conformità, suggerendo le attività da intraprendere per sanarle;
    • Formazione E-Learning: è fruibile una piattaforma per effettuare la formazione in materia di trattamento dei dati personali obbligatoriamente prevista dal regolamento europeo per tutti i soggetti (responsabili /incaricati) che trattano dati personali. È previsto un accesso alla piattaforma e learning, fruibile in qualunque momento, con rilascio di attestato di partecipazione qualificato.

Namirial GDPR DOX, la soluzione dinamica per gestire la privacy, è invece dedicata ai consulenti privacy, DPO e Titolari del trattamento. GDPR DOX è l’applicativo che accompagna l’utente nella realizzazione del modello organizzativo privacy e gli permette di conseguire la conformità legale al GDPR privacy: il suo scopo, infatti, è quello di rendere più efficace la gestione di tutti gli adempimenti connessi e correlati.

L’applicativo Namirial garantisce:

  • Il controllo completo degli adempimenti e delle notifiche che facilitano il dialogo tra tutte i soggetti coinvolti;
  • Il miglioramento continuo, attraverso monitoraggio, modulo formazione web integrato, modulo gestione nomine con sottoscrizione firma digitale da remoto, template di sistema personalizzabili e procedure di sistema precaricate.

Inoltre, Namirial GDPR DOX offre un servizio di assistenza clienti live e immediato.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche dell’applicativo Namirial GDPR DOX:

  • 100% Accountability

All’interno dell’applicazione è possibile gestire e tenere traccia precisa di tutte le attività con precisi riferimenti temporali forniti dal sistema. L’applicazione permette di esercitare un controllo di gestione diretto delle violazioni, delle scadenze, degli elaborati, delle news e delle notifiche, della gestione dell’esercizio dei diritti, di piani di lavoro e assegnazione diretta di task e dello stato di avanzamento degli elaborati, della formazione. Inoltre, è possibile individuare le attività da eseguire e gestire le scadenze nel tempo, preparare alert di avviso circa lo stato della specifica scadenza ed evitare eventuali dimenticanze;

  • Gestione documentale personalizzata

L’applicazione offre una serie di template nativi. È infatti possibile personalizzare secondo le specifiche esigenze attraverso un semplice sistema drag n’ drop, da utilizzare per redazioni di documenti necessari alla raccolta di informazioni, audit, analisi di rischio e personalizzazione di formulari, il tutto già integrato per l’utilizzo di firme digitali. Inoltre, è possibile creare le proprie informative sulla privacyattraverso template altamente personalizzati.

  • Servizi in cloud

Possibilità di accesso del servizio in Cloud, che non necessita di installazione, utilizzabile su pc e smartphone. La piattaforma permette allo stesso tempo di monitorare continuamente le proprie attività e gestirne i cambiamenti, creando delle aree di collaborazione per la segnalazione da parte dei clienti dei cambiamenti da eseguire.

  • Gestione integrata della valutazione del rischio ex art 32,35

Analisi dei rischi calibrata per ogni trattamento di matrice dei rischi 100% ritagliata a misura di utente.

  • Gestione nomine

Il software consente un agevole inserimento dei soggetti preposti al trattamento dei dati personali (Titolari, Contitolari, DPO, Responsabili dei trattamenti, Persone autorizzate) e rende immediata la composizione delle lettere di incarico per ciascuno dei ruoli designati.

  • Sicurezza e affidabilità

GDPR DOX utilizza un sistema di crittografia a 256 bit. con una chiave di cifratura.

  • Registro violazione dati personali e mappatura delle minacce

Registrazione delle violazioni dei dati con conseguente controllo delle fasi di gestione, attraverso la gestione di task e controllo di ogni fase di gestione delle criticità.

  • Gestione piano di lavoro, notifiche e tasks

Con GDPR DOX puoi gestire il piano di lavoro per ciascun titolare, gestire in tempo reale le notifiche da inviare al titolare, gestire e conservare i pareri e le comunicazioni attraverso il modulo Tasks.

  • Formazione e assistenza on site

Ciò che distingue Namirial dai concorrenti è una spiccata sensibilità per la formazione e l’accompagnamento passo dopo passo dell’utente sia nell’utilizzo della piattaforma sia in materia GDPR. Namirial, infatti, ha pensato a vari interventi formativi declinati in una formula di Avviamento, formazione remota standard (2 ore) o strong (16 ore) per l’utilizzo della piattaforma. Inoltre è possibile accedere a webinar periodici e possibilità di accedere on demand ad interventi formativi on site dei soggetti coinvolti.

– «Come adeguarsi al regolamento GDPR? Scopri le soluzioni Namirial GDPR XLS Namirial GDPR DOX»

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