Casella PEC piena: come funziona l’archivio?

Casella PEC piena: come funziona l'archivio?

Notifica PEC casella piena: che cosa fare?

La Posta Elettronica Certificata è ormai uno strumento essenziale per la comunicazione a livello professionale e istituzionale, ed è molto utile anche per i cittadini che possono usarla per inviare comunicazioni a validità legale in modo veloce e sicuro. Ma cosa succede se ci ritroviamo con la casella PEC piena?

È quindi importante conoscere bene il suo funzionamento, in modo da evitare problemi e sfruttarne appieno i vantaggi. Non va dimenticato che la PEC è l’equivalente digitale della raccomandata con ricevuta di ritorno, pertanto le email inviate tramite questa modalità hanno lo stesso valore legale.

Ma cosa succede quando la casella PEC è piena e non è possibile ricevere nuove email? In questo caso i nuovi messaggi di posta in entrata non possono essere ricevuti. Ciò significa che chi tenta di notificare un atto o inviare una comunicazione tramite Pec, riceve un avviso di mancata consegna. Il destinatario, invece, a causa della casella satura, non soltanto non riceve il messaggio, ma non riceve nemmeno alcun avviso.

Ciò lo espone al rischio di perdita di comunicazioni importanti, come ad esempio le comunicazioni da parte della PA (Inps e Agenzia delle Entrate su tutte). Avere sempre spazio sufficiente nella propria casella Pec è particolarmente importante per chi ha l’obbligo di iscrivere un domicilio digitale presso il Registro delle Imprese. Pertanto, diventa essenziale sapere come gestire la casella PEC in modo corretto e avere sempre a disposizione spazio di archiviazione sufficiente.

Quando è necessario liberare spazio nella casella di Posta Elettronica Certificata, la soluzione è archiviare le PEC. Ciò significa scaricare dalla nostra casella PEC i messaggi di posta più pesanti (in genere sono quelli che contengono allegati di grandi dimensioni) e spostarli su un archivio esterno, come ad esempio un disco di memoria esterno.

Questa operazione consente di liberare spazio e non correre il rischio di perdere comunicazioni importanti, ma non basta. Per rispettare i requisiti della conservazione a norma di documenti e scritture contabili, infatti, è necessario l’uso di un software adatto che possa garantire integrità, autenticità e immodificabilità dei messaggi ricevuti e inviati.

La modalità di gestione della nostra casella di posta elettronica può essere un fattore determinante nella scelta del nostro gestore PEC, che deve offrire un servizio affidabile e sicuro, ma anche uno spazio di archiviazione adeguato alle nostre cliente, con la possibilità di aggiungere giga extra in caso di necessità.

PEC Namirial: la casella di Posta Elettronica Certificata super accessoriata

Namirial, gestore di Posta Elettronica Certificata accreditato presso AgID, permette di attivare una casella PEC in pochi minuti e offre la possibilità di scegliere tra tre comodi pacchetti:

  • PEC Professional (19 euro + Iva l’anno) che comprende:
    • 2GB di spazio inbox + 3GB di archivio di sicurezza per salvare una copia dei messaggi e delle ricevute
    • Servizio eFattura per consultare facilmente le fatture elettroniche
  • PEC Business (29 euro + Iva l’anno) che include:
    • 2GB di spazio inbox + 6GB di archivio di sicurezza per salvare una copia dei messaggi e delle ricevute
    • Servizio eFattura per consultare facilmente le fatture elettroniche
    • Servizio Multiutenza
  • PEC Enterprise (49 euro + Iva l’anno) che include:
    • 2GB di spazio casella + 13GB di archivio di sicurezza per salvare una copia dei messaggi e delle ricevute
    • Servizio eFattura per consultare facilmente le fatture elettroniche
    • Servizio Multiutenza

In ciascuno dei tre pacchetti sono sempre inclusi anche i seguenti servizi:

  • certificazione invio e consegna messaggi: l’invio da parte del mittente è certificato dalla ricevuta di accettazione, mentre la ricezione da parte del destinatario è certificata dalla ricevuta di consegna. Entrambe le ricevute valgono come prove in sede legale;
  • archiviazione avanzata: la Pec di Namirial salva automaticamente, in un’area sicura separata dalla casella inbox, una copia dei messaggi in ingresso e delle ricevute di di accettazione e di consegna;
  • spazio inbox e archiviazione ampliabili: in ogni momento è sempre possibile aumentare i GB della inbox e dell’archivio, in qualsiasi momento e in autonomia (servizio a pagamento);
  • possibilità di usare il proprio client di posta preferito: messaggi e ricevute possono essere sempre scaricati sui propri dispositivi tramite il client di posta preferito. in alternativa, è possibile anche accedere al servizio PEC via web, con qualsiasi browser;
  • multiutenza: è possibile abilitare l’accesso di più persone alla casella Pec, ciascuna con il proprio account individuale e con permessi personalizzati;
  • eFattura: il servizio eFattura facilita la consultazione delle fatture elettroniche ricevute dall’Agenzia delle Entrate sulla propria casella Pec. Oltre a contrassegnarle con un’apposita icona, consente di visualizzarne un’anteprima semplificata ed eventualmente spostarle in una cartella dedicata;
  • messaggi di notifica: questo servizio permette di abilitare una email non certificata, a cui ricevere un avviso ogni volta che nella casella PEC si riceve un nuovo messaggio da leggere;
  • report via e-mail e SMS: è possibile ricevere un resoconto delle PEC ricevute nelle ultime 24 ore, impostando l’ora di ricezione giornaliera, scegliendo di ricevere il report su una mail ordinaria o tramite SMS;
  • Inoltro messaggi non certificati: questa funzione permette di ricevere nella Pec messaggi di posta ordinaria o, in alternativa, di impostare una e-mail ordinaria nella quale i messaggi ordinari vengono reindirizzati;
  • filtri: i filtri consentono di creare regole dalla webmail per guadagnare tempo automatizzando la gestione della posta;
  • massimali: è possibile inviare un singolo messaggio PEC a un massimo di 500 destinatari e ogni messaggio può avere una dimensione massima di 100MB.

Namirial PEC login è accessibile tramite il sito webmail.sicurezzapostale.it o webmailpro.sicurezzapostale.it , in base al proprio dominio PEC.

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Fatturazione elettronica forfettari: le nuove modalità di delega

Fatturazione elettronica forfettari: le nuove modalità di delega

Fatturazione elettronica forfettari: nuova procedura di delega

Dal 1° gennaio 2024, per chi opera nel regime forfettario la fatturazione elettronica sarà obbligatoria indipendentemente dai ricavi o compensi conseguiti nel 2022.

Nell’ottica di un’estensione generalizzata della fattura elettronica obbligatoria dal 2024, con il provvedimento direttoriale 373040/2023 dello scorso 17 ottobre l’Agenzia delle Entrate ha modificato le specifiche tecniche per l’attivazione della delega agli intermediari finalizzata all’uso dei servizi di fatturazione elettronica messi a disposizione dall’Agenzia.

In base a quanto previsto dalle nuove disposizioni, in assenza delle dichiarazioni IVA, l’attivazione delle deleghe agli intermediari può essere fatta anche con la verifica della dichiarazione dei redditi. Nella comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate, il titolare di partita IVA in regime forfettario dovrà indicare i dati di riscontro contenuti nella sua dichiarazione dei redditi relativi all’anno solare precedente.

Il soggetto che sottoscrive la richiesta di delega dovrà inoltre presentare un documento di identità in corso di validità (carta di identità, passaporto o patente). La delega vale due anni e viene attivata telematicamente dopo i necessari controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di mancata dichiarazione dei redditi, la richiesta di delega può avvenire tramite l’invio di un apposito modulo.

L’invio del documento, compilato in ogni parte, può avvenire:

  • tramite portale “Fatture e corrispettivi”;
  • di persona presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate;
  • inviando una PEC all’indirizzo delegafatturazioneelettronica@pec.agenziaentrate.it, allegando copia dei documenti di identità dei sottoscrittori delle deleghe.

Fatturazione elettronica Namirial: con FatturePlus è semplice e veloce

L’obbligo di fattura elettronica per i forfettari segna una svolta nel mondo della partita IVA e rende necessaria una gestione più efficiente della documentazione fiscale. Per questo motivo è importante affidarsi a un partner di fiducia come Namirial che con FatturePlus offre uno strumento semplice e veloce per gestire le fatture elettroniche.

FatturePlus di Namirial è la soluzione dedicata alla fatturazione elettronica tra privati (B2B) e verso la PA, che si adatta alle esigenze di una piccola impresa, di un professionista o di un commercialista che assiste più aziende e clienti.

Dialoga con il sistema di interscambio (SDI) in modo facile, veloce e automatizzato. Fruibile da qualsiasi dispositivo, la soluzione Namirial per la fattura elettronica permette di gestire sia il ciclo attivo sia quello passivo. Genera fatture ordinarie, semplificate e parcelle. FatturePlus gestisce, inoltre, l’anagrafica clienti, fornitori e articoli e le tabelle delle aliquote IVA.

Grazie al pannello di controllo è possibile visualizzare l’andamento economico dell’attività in ogni momento e avere sotto controllo i dati relativi alle fatture emesse e ricevute, agli incassi e ai pagamenti.

Ecco quali sono i principali vantaggi di FatturePlus Namirial:

  • Facile da usare: l’interfaccia web di FatturePlus garantisce la migliore esperienza per l’utente. Nel pannello di controllo iniziale, dei grafici riportano la situazione degli incassi e dei pagamenti sempre visibile. I menù intuitivi permettono di trovare in pochi click le funzioni desiderate.
  • Flessibile: consente di personalizzare rapidamente le fatture, inserendo logo e intestazione; consentire al proprio commercialista di avere accesso ai documenti da remoto. Le fatture elettroniche vengono inviate allo SDI in automatico e si può spedire via mail le fatture di cortesia ai clienti.
  • Completo: FatturePlus memorizza i dati principali delle anagrafiche clienti e fornitori e crea in automatico il database aziendale. La funzione reportistica consente di tenere sotto controllo la propria attività, consentendo di sfruttare i vantaggi del gestionale integrato.

Fatture Plus di Namirial è disponibile in due versioni:

1. FatturePlus Standard

  • 100 fatture elettroniche incluse;
  • Conservazione sostitutiva delle fatture inclusa;
  • Fatture PA, B2B e semplificate;
  • Gestione integrata di tutte le aree funzionali;
  • Regime fiscale ordinario;
  • 110,00 € + IVA per il primo anno.

2. FatturePlus Forfettari

  • 100 fatture elettroniche incluse;
  • Conservazione sostitutiva delle fatture inclusa;
  • Fatture PA, B2B e semplificate;
  • Gestione integrata di tutte le aree funzionali;
  • Regime dei minimi e forfettari;
  • 48,00 € + IVA per il primo anno.

Per gestire la fatturazione elettronica tramite POS Namirial ha attivato un’offerta compatibile solo con POS PAX A910, a 299 € + IVA l’anno invece di 422 €.

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Le indicazioni dell’OMS per la sicurezza in ambito AI

Le indicazioni dell'OMS per la sicurezza in ambito AI

OMS e AI: le indicazioni per un uso consapevole e sicuro

L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia sempre più diffusa e utilizzata in diversi ambiti della vita quotidiana, incluso quello della salute, ma come per ogni innovazione tecnologica, è importante considerare gli aspetti legati alla sicurezza e gestione del rischio.

Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riconoscendo il grande potenziale dell’IA nell’accelerare la trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria, nella nuova pubblicazione Regulatory considerations on Artificial Intelligence for health, elenca le principali considerazioni normative sull’Intelligenza Artificiale volte a promuovere un uso sicuro, efficace e responsabile della stessa in ambito sanitario.

Il documento, che fornisce indicazioni alle autorità pubbliche sull’IA applicata alla sanità, si inserisce nella strategia globale OMS sulla salute digitale 2020-2025 che mira a migliorare la salute di tutti in qualsiasi luogo e a qualunque età, tramite lo sviluppo e l’adozione di tecnologie digitali appropriate, accessibili, economiche, scalabili, sostenibili e incentrate sulla persona, al fine di prevenire, rilevare e rispondere alle malattie.

L’OMS evidenzia che l’IA offre numerose possibilità in ambito sanitario che possono rendere più efficienti e accurate le attività di prevenzione, diagnosi, trattamento e monitoraggio delle malattie, rafforzare l’erogazione dei servizi sanitari alle popolazioni meno servite, migliorare la sorveglianza della salute pubblica, far progredire la ricerca sanitaria e lo sviluppo di farmaci, supportare la gestione dei sistemi sanitari che si trovano sotto pressione e consentire ai professionisti di eseguire diagnosi mediche complesse, in modo da perfezionare i percorsi di cura e assistenza.

Tuttavia, spesso le tecnologie di IA esistenti ed emergenti, compresi i modelli linguistici di grandi dimensioni, vengono usate senza che vi sia una piena comprensione di come tali sistemi possano funzionare e sui potenziali benefici o danni per gli utenti finali, inclusi gli operatori sanitari e i pazienti.

Di conseguenza, per facilitare l’uso sicuro e appropriato dell’IA e garantire la protezione dei dati sensibili e la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sanitarie, l’OMS, insieme a Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT), ha istituito FG-AI4H, un Focus Group sull’Intelligenza Artificiale per la salute.

FG-AI4H, a sua volta, ha creato diversi gruppi di lavoro, tra cui il Working Group on Regulatory Considerations, in cui autorità regolatorie, responsabili politici e soggetti dell’università e dell’industria interessati all’adozione dell’IA nella sanità si sono occupati di regolamentazione e “buone pratiche”, tenendo conto dei rischi e delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Considerazioni normative dell’OMS sull’AI nella sanità: 6 aree tematiche

L’Intelligenza Artificiale è sempre più usata in sanità. Si pensi ai dispositivi medici che supportano il processo decisionale clinico e facilitano la valutazione dei dati, riducendo gli errori e migliorando il triage. L’IA è impiegata anche nello sviluppo di nuove terapie e farmaci e aiuta a identificare i trattamenti migliori e prevedere la risposta dei pazienti.

Oltre a rispettare elevati standard di qualità e integrità dei dati, i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere sicuri ed efficaci. Un obiettivo che secondo l’OMS può essere raggiunto solo con un dialogo continuo tra tutte le parti che compongono l’ecosistema dell’IA per la salute (in particolare, sviluppatori, produttori, autorità di regolamentazione, utenti e pazienti).

L’OMS ha identificato sei aree chiave per la definizione di una regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute:

  1. Documentation and transparency: per promuovere la fiducia, l’OMS sottolinea l’importanza della trasparenza e della documentazione, ad esempio documentando l’intero ciclo di vita del prodotto e monitorando i processi di sviluppo;
  2. Risk management and artificial intelligence systems development lifecycle approach: per la gestione del rischio, questioni come l’«uso previsto», l’«apprendimento continuo», gli interventi umani, i modelli di addestramento e le minacce alla sicurezza informatica devono essere affrontati in modo completo, con modelli più semplici possibile;
  3. Intended use and analytical and clinical validation: la convalida esterna dei dati e la chiarezza sull’uso previsto dell’IA aiutano a garantire la sicurezza e a facilitare la regolamentazione;
  4. Data Quality: l’impegno per la qualità dei dati, ad esempio attraverso una rigorosa valutazione dei sistemi prima del rilascio, è fondamentale per garantire che i sistemi non amplifichino distorsioni ed errori;
  5. Privacy and data protection: le sfide poste da normative importanti e complesse, come il GDPR in Europa e l’Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) negli Stati Uniti d’America, devono essere affrontate con particolare attenzione alla comprensione dell’ambito di applicazione della giurisdizione e dei requisiti di consenso, al servizio della privacy e della protezione dei dati;
  6. Engagement and collaboration: promuovere la collaborazione tra gli organismi di regolamentazione, i pazienti, gli operatori sanitari, i rappresentanti del settore e i partner governativi può contribuire a garantire che i prodotti e i servizi rimangano conformi alle normative durante tutto il loro ciclo di vita.

Direttiva NIS 2 cybersecurity, cos’è e come mettersi in regola

Due imprenditori si informano su cosa è la direttiva NIS 2 e come mettersi in regola con i suoi obblighi.

La NIS2 è una direttiva europea che punta a rafforzare la sicurezza informatica nell’UE. Entrata in vigore il 17 gennaio 2023, la direttiva dovrà essere recepita dai singoli Stati membri entro il 17 ottobre 2024.

Cosa significa NIS 2

NIS 2 è l’abbreviazione con cui viene chiamata la nuova direttiva europea sulla cybersecurity, la cui denominazione ufficiale è Direttiva sulle misure per un livello comune elevato di cibersicurezza in tutta l’Unione.

NIS è l’acronimo di “Network and Information Systems”, in quanto il provvedimento contiene misure pensate per aumentare il livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi dei Paesi membri dell’Unione Europea.

La direttiva NIS 2 ha aggiornato la precedente NIS 1, che era stata approvata nel 2016 dall’UE (Direttiva UE 2016/1148) e recepita nel 2018 dall’Italia.

 

Perché l’UE ha approvato una nuova direttiva NIS

La nuova direttiva europea sulla cybersecurity NIS 2 si è resa necessaria per porre rimedio ai limiti della NIS 1. Limiti apparsi praticamente sin dalla sua introduzione, a causa di un generalizzato aumento del tasso di digitalizzazione in tutti i Paesi membri, che ha ampliato la cosiddetta superficie di attacco informatico.

Si tratta di un indicatore che esprime delle relazioni dirette molto semplici, ma importanti: più ampia è la superficie di attacco, più elevato è il rischio che eventuali attacchi vadano a buon fine, quindi maggiori sono i danni che si possono subire, ma allora deve essere innalzato il livello di protezione dei sistemi.

Il processo di obsolescenza della direttiva NIS 1 era stato poi accentuato dal Covid-19, che ha dato una spinta inattesa alla diffusione dei sistemi e delle tecnologie digitali, senza che tuttavia ci fosse una crescita altrettanto spinta nelle misure e nei sistemi di sicurezza adottati.

 

Direttiva NIS 2, chi deve rispettarla

Per stabilire quali aziende devono rispettare gli obblighi previsti, la direttiva NIS 2 indica tre criteri: settore di appartenenza, dimensione e ruolo che le aziende hanno nel loro settore.

I settori a cui si applica la NIS 2 si dividono in settori ad alta criticità e settori critici:

  • settori ad alta criticità: energia, trasporti, settore bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, settore sanitario, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, gestori di servici Tlc b2b, pubblica amministrazione e settore spazio;
  • altri settori critici: servizi postali e di corriere; gestione dei rifiuti; fabbricazione, produzione e distribuzione di sostanze chimiche; produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti; fabbricazione (in sei sotto settori: dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro; computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchiature elettriche; macchinari e apparecchiature n.c.a.; autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; altri mezzi di trasporto); fornitori di servizi digitale; ricerca.

All’interno di questi settori la direttiva NIS 2 si applica a soggetti pubblici o privati di medie o grandi dimensioni.

Indipendentemente dalla loro dimensione, la NIS 2 si applica anche ai soggetti ritenuti critici per i settori citati, ai fornitori di servizi di registrazione di dominio e alle PA centrali e regionali.

Adeguati alla Direttiva NIS 2
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NIS 2, quando non si applica e quando decidono gli Stati

Per alcune categorie di soggetti la NIS 2 non si applica oppure la decisione se sottoporle o meno alla direttiva è lasciata alla libertà del singolo Stato.

La NIS 2 non si applica a: Pubbliche Amministrazioni che si occupano di sicurezza nazionale, pubblica sicurezza, difesa e contrasto dei reati; soggetti del settore giudiziario; parlamenti; banche centrali.

La direttiva NIS2 si applica a discrezione del singolo Stato membro nel caso di Pubbliche Amministrazioni locali e istituti d’istruzione con funzioni di ricerca.

Oltre a questi casi, i singoli Stati possono escludere dalla direttiva anche altri soggetti.

 

Cosa prevede la direttiva NIS 2

La direttiva NIS 2 stabilisce delle norme minime che tutti gli Stati membri devono rispettare per avere una maggiore armonizzazione a livello UE di legislazioni e procedure di cibersicurezza. Tuttavia, i singoli Stati sono liberi di approvare norme nazionali ancora più severe, decidendo di innalzare ulteriormente il loro livello di cibersicurezza nazionale.

Con la direttiva NIS 2 vengono inoltre previsti dei meccanismi di cooperazione tra le autorità nazionali di cybersecurity e viene introdotta una rete europea per le crisi informatiche (EU-CyCLONe) che prevede la gestione coordinata degli incidenti e delle crisi di cibersicurezza.

Tutti gli Stati e le imprese interessate hanno l’obbligo di condividere le informazioni importanti per la cybersecurity.

La direttiva prevede poi una serie di azioni per innalzare il livello di cibersicurezza nel mercato europeo, divise tra azioni che devono essere compiute dai singoli Stati e azioni rivolte alle imprese.

Gli Stati membri devono adottare strategie di cybersecurity nazionali, creare autorità nazionali di cibersicurezza, autorità di gestione delle crisi informatiche, punti di contatto unici in materia di sicurezza e team di risposta agli incidenti di sicurezza informatica (i cosiddetti CSIRT); rispettare obblighi di vigilanza ed esecuzione.

Le imprese devono rispettare gli obblighi di gestione dei rischi di cibersicurezza e di segnalazione. Tra gli obblighi che le aziende devono rispettare in base alla direttiva NIS 2 c’è anche l’uso di soluzioni di autenticazione a più fattori o di autenticazione continua.

 

SafeAccess, l’autenticazione multi fattore di Namirial per rispettare la NIS 2

Per aziende private e PA, la gestione delle identità è uno degli aspetti fondamentali per adempiere ai nuovi obblighi previsti dalla NIS2. In particolare, la direttiva NIS 2 impone l’uso dell’autenticazione multi fattore per l’accesso di dipendenti e utenti ai sistemi informatici aziendali.

Per questo specifico obbligo una soluzione arriva da Namirial, che mette a disposizione delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni SafeAccess, una suite che garantisce piena compliance. Implementando SafeAccess è possibile proteggere la propria organizzazione, con un meccanismo che prevede l’accesso sicuro dei dipendenti a tutti i sistemi aziendali (postazioni Pc, server e singole applicazioni) e degli utenti ai propri applicativi tramite soluzioni cloud.

Scopri come rispettare la NIS 2
con Namirial SafeAccess

INPS cedolino pensione: procedure e servizi con SPID

INPS cedolino pensione: procedure e servizi con SPID

Che cos’è il cedolino pensione e quali informazioni contiene?

Il cedolino della pensione è un documento che riepiloga i dettagli del pagamento della pensione di un individuo. Contiene quindi informazioni importanti come l’importo totale della pensione, eventuali rimborsi o ritenute fiscali, e altre voci pertinenti al pagamento.

In altre parole, è una sorta di estratto conto che fornisce una panoramica dettagliata degli importi erogati mensilmente dall’INPS, permette di conoscere le ragioni per cui tali importi possono variare, e consente di accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati.

In passato questo documento veniva inviato tramite posta cartacea, ma oggi, con l’avvento della digitalizzazione che ha coinvolto anche le pubbliche amministrazioni, si può accedere al cedolino pensione in modo semplice e veloce tramite il servizio INPS online, disponibile sia da computer che da dispositivo mobile.

Per sapere quali informazioni contiene l’INPS cedolino pensione, prendiamo in esame quello di novembre 2023 e vediamo quali sono le voci presenti:

  • Data di pagamento: il pagamento avverrà a partire dal 2 novembre;
  • Trattenute fiscali (addizionali regionali e comunali, conguaglio 2022 e tassazione 2023);
  • Assistenza fiscale (conguagli da modello 730/2023).

Quali sono le funzionalità di INPS cedolino pensione?

Le principali funzionalità del servizio INPS cedolino pensione sono le seguenti:

  • Confronta cedolini
  • Visualizza cedolini
  • Visualizza elenco prospetti di liquidazione (modelli TE08)
  • Elenco deleghe sindacali
  • Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici
  • Comunicazioni
  • Dettaglio recapiti
  • Modifica dati personali
  • Riepilogo dati anagrafici e di pagamento
  • Variazione ufficio pagatore
  • Visualizzazione e modifica dati anagrafici, indirizzo e recapiti
  • Recupero e Stampa Certificazione Unica

Il servizio è gratuito e per accedere si possono utilizzare diversi metodi di autenticazione: PIN INPS,  CIE (Carta d’Identità Elettronica), CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale).

INPS accedi con SPID: la soluzione Namirial per l’identità digitale

Grazie a Namirial puoi avere in poco tempo le tue credenziali SPID per accedere in modo facile, veloce e sicuro al servizio cedolino pensione INPS con SPID. Ottenere le credenziali SPID con Namirial è davvero semplice: ti bastano un pc o uno smartphone e una connessione Internet.

Namirial ID è lo SPID di Namirial, un set di credenziali -username, password ed eventuale OTP– che corrispondono all’identità digitale di un utente e servono per accedere ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati che aderiscono al Sistema Pubblico d’Identità Digitale.

Quali sono le caratteristiche e i costi delle soluzioni offerte da Namirial:

  • SPID Personale con Video Identificazione: è possibile attivare SPID 24 ore su 24, anche sabato e domenica. È sufficiente una connessione a internet, lo smartphone o una webcam, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria. Il costo del servizio di video-identificazione è di 19,90 € + IVA (solo una volta).

Inoltre, con Namirial è possibile attivare anche lo SPID Professionale, una particolare tipologia (Tipo 3) di Sistema Pubblico di Identità Digitale pensata per professionisti e aziende.

Lo SPID Professionale, oltre ai dati dello SPID Personale (Tipo 1), racchiude gli attributi aggiuntivi che caratterizzano la professione della persona che lo possiede e ha la durata di uno o due anni dall’attivazione, a seconda del numero di anni che si sceglie di acquistare. 

Alla scadenza, se l’utente decide di non rinnovarlo, SPID Professionale tornerà ad essere uno SPID Personale di Tipo 1. Il prezzo annuale per lo SPID Professionale Namirial è di 35,00 euro, mentre per due anni il prezzo è di 70,00 € + IVA.

Questo servizio può essere acquistato sia da chi ha già uno SPID Personale con Namirial o con un altro Identity Provider sia da chi è sprovvisto di SPID e lo attiva per la prima volta. In tutti i casi la video identificazione è inclusa nel prezzo.

– «Non hai ancora attivato lo SPID Namirial? Scopri come attivarlo velocemente e in pochi passaggi».

I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale per la rete idrica

I vantaggi dell'Intelligenza Artificiale per la rete idrica

L’Intelligenza Artificiale per un uso più efficiente delle risorse idriche

L’Intelligenza Artificiale (IA) è una delle tecnologie più innovative degli ultimi anni e ha dimostrato di poter migliorare molti aspetti della nostra vita e del nostro mondo. Uno dei settori in cui l’IA può fare la differenza è la gestione della rete idrica, soprattutto in un momento di grave crisi come quella attuale, in cui il cambiamento climatico sta portando a una maggiore insufficienza di risorse idriche.

L’acqua è una risorsa fondamentale per il nostro ecosistema e la nostra vita, ed è indispensabile per settori come l’agricoltura e l’industria. Gestire l’acqua in modo efficiente e sostenibile oggi è fondamentale per garantire alle generazioni future la possibilità di avere accesso alle risorse idriche.

Tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things (IoT) possono contribuire a preservare questa risorsa preziosa, aiutare a ridurre le perdite idriche e migliorare i processi di distribuzione di un bene dal valore inestimabile per la nostra vita quotidiana e per la nostra economia.

Blu Book 2023: qual è lo stato di salute dell’acqua in Italia

Il Blu Book 2023 è un report promosso da Utilitalia e Fondazione Utilitatis, in partnership con Forum Ambrosetti e con la collaborazione di Istat, Ispra, Snpa, Cassa Depositi e Prestiti, Protezione Civile, Regione Sardegna e diverse Autorità di Bacino.

Secondo i dati riportati nel Blue Book 2023, negli ultimi 70 anni in Italia sono aumentate in maniera significativa le zone colpite da siccità estrema a causa dei cambiamenti climatici che stanno avendo una forte influenza sul ciclo idrologico.

Nel nostro Paese, la stima di disponibilità idrica annua media relativa all’ultimo trentennio, di circa 133 miliardi di metri cubi, ha registrato una riduzione del 20% rispetto al periodo 1921-1950 (circa 166 miliardi di metri cubi). Non mancano anche nel contesto urbano evidenti segnali di problemi legati a questo tipo di criticità: nelle 21 città capoluogo di regione si registra, rispetto al trentennio 1971-2000, un incremento della temperatura media del decennio 2011-2020 pari a +1,3°C e una diminuzione della precipitazione del 2020 pari a -91mm.

Il report sottolinea che a causare le crisi idriche non è solo il clima, ma anche i fattori di vulnerabilità dell’intero comparto idrico italiano. Basti pensare che il 60% della rete idrica italiana ha più di 30 anni e il 25% ha più di mezzo secolo. Va aggiunto che in fase di distribuzione la rete idrica italiana perde il 41,2% delle acque, collocando l’Italia al quart’ultimo posto tra i 27 Paesi UE.

In questo contesto, il PNRR, con risorse per circa 4 miliardi, è un’opportunità unica per accelerare la gestione digitale delle risorse idriche. L’implementazione di soluzioni IA può far affrontare con maggiore efficacia alle crisi idriche, migliorando la resilienza delle reti idriche e riducendo il divario territoriale tra i sistemi idrici italiani.

In che modo l’Intelligenza Artificiale può ottimizzare la gestione delle risorse idriche?

Per gestire in modo efficiente e responsabile la risorsa acqua è necessario avere una conoscenza approfondita dei dati che riguardano le risorse idriche, come ad esempio la quantità di acqua disponibile, la sua qualità e i livelli di consumo.

In questo contesto, l’IA può supportare la gestione delle risorse idriche in vari modi:

  • Monitoraggio e raccolta dati: l’IA può analizzare grandi quantità di dati tramite sensori e dispositivi IoT per monitorare costantemente lo stato della rete idrica. Queste analisi consentono di individuare anomalie, perdite e altri problemi nella rete in tempo reale.
  • Manutenzione preventiva: grazie all’analisi dei dati, l’IA può rilevare la presenza di perdite o altri problemi nella rete idrica e segnalarli in anticipo ai tecnici per interventi di manutenzione. In questo modo è possibile prevenire danni maggiori e ridurre le perdite.
  • Previsione della domanda: grazie ai dati storici e all’uso di algoritmi predittivi, l’IA può fare previsioni sulla disponibilità e qualità dell’acqua in determinate aree geografiche. Questo è particolarmente utile per prevedere crisi idriche, agire preventivamente e allocare risorse in modo più efficiente.
  • Ottimizzazione dei processi di distribuzione: l’IA può ottimizzare i processi di distribuzione dell’acqua, ad esempio controllando la pressione nei tubi in base alla domanda effettiva o con una pianificazione intelligente delle risorse per evitare sprechi.
  • Gestione sostenibile del territorio: nel contesto urbano, l’IA può contribuire a una pianificazione del territorio più sostenibile, ad esempio identificando aree di potenziale sviluppo o individuando aree a rischio di alluvioni. Inoltre, può essere usata per progettare edifici e infrastrutture ad alto risparmio energetico, riducendo così l’impatto ambientale sull’approvvigionamento idrico. Grazie a strumenti innovativi, come il Digital Twin, è possibile simulare il comportamento del sistema idrico in base a differenti scenari e, di conseguenza, prendere decisioni più consapevoli per una gestione sostenibile delle risorse.

In sintesi, l’Intelligenza Artificiale può integrare dati complessi e automatizzare processi decisionali, contribuendo a una gestione più efficiente, sostenibile e resiliente delle risorse idriche.

Diritto all’oblio: cosa prevede il GDPR

Diritto all'oblio: cosa prevede il GDPR

Diritto all’oblio: cos’è e come funziona?

In una società digitale iperconnessa e in cui la condivisione di informazioni è sempre più facile e veloce, il diritto all’oblio è un diritto fondamentale per tutelare la propria privacy e preservare la propria reputazione online.

Questa particolare forma di garanzia è regolamentata dal GDPR (General Data Protection Regulation), in vigore da maggio 2014 e operativo da maggio 2018, che ha introdotto disposizioni specifiche per la protezione dei dati personali e il rispetto della privacy.

Il diritto alla cancellazione permette agli individui di chiedere la rimozione dei propri dati personali dai motori di ricerca e da altri siti web, rivolgendosi direttamente al gestore del sito o alla società che detiene i dati.

Come indicato all’articolo 17 del GDPR, si tratta di un diritto alla cancellazione dei propri dati personali in forma rafforzata: il titolare del trattamento che ha “reso pubblici” i dati dell’interessato pubblicandoli su un sito web ha l’obbligo di informare della richiesta di cancellazione anche gli altri titolari che trattano gli stessi dati, compresi “qualsiasi link, copia o riproduzione“.

Il titolare del trattamento dei dati è la persona fisica o giuridica che decide finalità e modalità del trattamento, mentre il responsabile del trattamento è il soggetto che tratta i dati per conto del titolare. L’interessato al trattamento è invece la persona fisica a cui si riferiscono i dati personali oggetto del trattamento.

Quindi, nel caso del diritto all’oblio, l’interessato può chiedere la cancellazione dei propri dati personali al titolare o al responsabile del trattamento.

Per dato personale, secondo l’articolo 4 del GDPR, si intende “qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile (cosiddetto «interessato»). Si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale“.

Facendo un esempio, se decidiamo di cancellare un nostro profilo social, ma poi in seguito ci accorgiamo che la foto del nostro profilo è ancora presente sul web, in base al diritto all’oblio abbiamo il diritto di chiedere al social network la cancellazione della foto dai motori di ricerca. 

Quando si può esercitare il diritto all’oblio?

Il Regolamento UE 2016/679 stabilisce che l’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali.

Ciò è possibile se ricorrono determinate condizioni previste dall’articolo 17 del GDPR:

  • i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati;
  • l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento e non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento;
  • l’interessato si oppone al trattamento e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento;
  • i dati personali sono stati trattati illecitamente;
  • i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo giuridico previsto dal diritto dell’UE o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento;
  • i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione.

Ricapitolando, i dati devono essere cancellati se non sono più necessari ai fini del trattamento per i quali sono stati raccolti, se l’interessato revoca l’autorizzazione, se c’è opposizione dell’interessato al trattamento dei dati, se sono stati trattati illegalmente e, infine, nei casi in cui un tribunale ne ordina la cancellazione.

Il titolare del trattamento, se ha reso pubblici dati personali ed è obbligato a cancellarli, tenendo conto della tecnologia disponibile e dei costi di attuazione, deve adottare misure ragionevoli, anche tecniche, per informare i titolari del trattamento che stanno trattando i dati personali della richiesta dell’interessato di rimuovere qualsiasi link, copia o riproduzione dei suoi dati personali.

Quali sono le eccezioni al diritto all’oblio?

Non sempre il diritto all’oblio può essere esercitato. Per alcune situazioni specifiche, infatti, ci sono delle eccezioni previste dal GDPR.

Il diritto all’oblio non sussiste qualora il trattamento dei dati sia necessario:

  • per l’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione;
  • per l’adempimento di un obbligo legale che richieda il trattamento previsto dal diritto dell’UE o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento o per l’esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse oppure nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento;
  • per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica;
  • a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici;
  • per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria.

Fattura elettronica, dal 2024 è obbligatoria per tutti

Come la fattura elettronica ha cambiato il mondo del business?

L’introduzione della fattura elettronica è stato un passo importante verso la modernizzazione e gestione più efficiente dei processi aziendali. Le e-fatture, infatti, sono documenti informatici emessi in formato strutturato (XML), trasmessi telematicamente al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.

Introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, la fattura elettronica può essere sia B2C (emessa da un’impresa con partita Iva verso un consumatore finale con codice fiscale) che B2B (emessa verso un altro soggetto IVA). La digitalizzazione delle procedure di fatturazione ha semplificato e velocizzato lo scambio di documenti commerciali, grazie a software e soluzioni integrate.

La fatturazione elettronica ha portato molti vantaggi ad aziende e professionisti, tra cui:

  • efficienza: la trasmissione elettronica delle fatture riduce i tempi di elaborazione. Le transazioni possono essere completate più rapidamente, accelerando i flussi di cassa e migliorando la liquidità aziendale;
  • riduzione dei costi: eliminando la necessità di carta, stampa, spedizione postale e archiviazione fisica, le aziende risparmiano sui costi operativi. La fatturazione elettronica riduce anche la probabilità di errori umani, riducendo i costi associati alle correzioni;
  • tracciabilità e controllo: le aziende e i professionisti possono facilmente monitorare lo stato delle fatture e verificare quando sono state ricevute e accettate. Ciò migliora la trasparenza e il controllo sulla gestione finanziaria;
  • sostenibilità ambientale: riducendo l’uso di carta e contribuendo a una maggiore efficienza, la fatturazione elettronica aiuta a ridurre l’impatto ambientale delle attività aziendali;
  • conformità normativa: l’adozione della fatturazione elettronica può facilitare la conformità normativa, migliorando la precisione e l’integrità dei dati trasmessi all’Agenzia delle Entrate. Ciò garantisce che aziende e professionisti siano in linea con gli obblighi fiscali previsti dalla legge;
  • integrabilità con i sistemi aziendali: le fatture elettroniche possono essere facilmente integrate con i sistemi contabili e aziendali, semplificando la gestione e l’archiviazione delle informazioni finanziarie;
  • maggiore sicurezza: la fatturazione elettronica include misure di sicurezza avanzate, come la firma digitale, per garantire integrità e autenticità alle transazioni.

Fattura elettronica obbligatoria dal 2024 per i forfettari

Con l’arrivo del nuovo anno la fattura elettronica si avvia verso una nuova fase, diventando obbligatoria anche per i contribuenti in regime forfettario.

La data del 31 dicembre 2023 segna la fine del “regime transitorio” per i titolari di partita IVA che rientrano nel regime forfettario, che dal 1° gennaio 2024 dovranno abbandonare definitivamente la fattura cartacea e iniziare a emettere solo fatture in formato elettronico.

La corretta applicazione del regime transitorio per i soggetti forfettari è stata illustrata dall’Agenzia delle Entrate con la FAQ n. 150 del 22/12/2022, che specifica quanto segue:

  • obbligo di fattura elettronica dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25mila euro;
  • obbligo di fattura elettronica dal 1° gennaio 2024 per tutti i soggetti, a prescindere dai ricavi/compensi conseguiti.

Si va quindi verso l’estensione generalizzata della fattura elettronica obbligatoria con l’obiettivo di semplificare e automatizzare la comunicazione tra imprese, professionisti e PA, contribuendo a una maggiore efficienza e trasparenza nei rapporti commerciali al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale.

Questo passaggio implica per i forfettari finora esclusi dalla fatturazione elettronica l’obbligo di adeguarsi, con una corretta gestione delle fatture web.

Le opzioni che i soggetti forfettari hanno per gestire le fatture elettroniche sono due:

  • dotarsi di un software di fatturazione elettronica.

Con FatturePlus di Namirial la fatturazione elettronica è semplice e veloce

Gestire le fatture elettroniche è più semplice e veloce con FatturePlus di Namirial, la soluzione dedicata alla fatturazione elettronica tra privati (B2B) e verso la PA, che si adatta alle esigenze di una piccola impresa, di un professionista o di un commercialista che assiste più aziende e clienti allo stesso tempo.

FatturePlus dialoga con il sistema di interscambio (SDI) in modo facile, veloce e automatizzato, si può usare da Pc desktop, ma anche da tablet e smartphone. Genera fatture attive e passive, ordinarie o semplificate, e parcelle. Il software consente di gestire anche le anagrafiche clienti, fornitori e articoli e le tabelle IVA.

Grazie al pannello di controllo è possibile visualizzare l’andamento economico dell’attività in ogni momento e avere sotto controllo i dati relativi alle fatture emesse e ricevute, agli incassi e ai pagamenti, aggiungere la firma elettronica alle fatture, gestire lo scadenzario, gli incassi e i pagamenti, personalizzare i template delle fatture.

FatturePlus consente di fornire l’accesso ai documenti direttamente al proprio commercialista, senza dover più consegnare nulla “a mano”. Le fatture elettroniche vengono inviate allo SDI in automatico, mentre via mail possono essere spedite ai clienti le fatture di cortesia.

Fatture Plus di Namirial è disponibile in due versioni:

1. FatturePlus Standard

  • 100 fatture elettroniche incluse;
  • Conservazione sostitutiva delle fatture inclusa;
  • Fatture PA, B2B e semplificate;
  • Gestione integrata di tutte le aree funzionali;
  • Regime fiscale ordinario;
  • 110,00 € +IVA per il primo anno.

2. FatturePlus Forfettari

  • 100 fatture elettroniche incluse;
  • Conservazione sostitutiva delle fatture inclusa;
  • Fatture PA, B2B e semplificate;
  • Gestione integrata di tutte le aree funzionali;
  • Regime dei minimi e forfettari;
  • 48,00 € +IVA per il primo anno.

Vuoi gestire la fatturazione elettronica tramite POS? Scopri l’offerta compatibile solo con POS PAX A910 in promo a 299 € + IVA all’anno invece di 422 €.

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Come funziona lo screening dei CV oggi con Intelligenza Artificiale

Come funziona lo screening  dei CV oggi con intelligenza artificiale

Intelligenza Artificiale e recruiting 4.0: come cambia il mondo del lavoro

L’Intelligenza Artificiale ha un ruolo sempre più importante nel recruiting. Infatti l’IA ha cambiato radicalmente il modo in cui le aziende selezionano i candidati, rendendo più efficiente e veloce la fase di screening dei cv, utile a scremare e identificare i candidati che meglio soddisfano i requisiti richiesti per ricoprire una determinata posizione lavorativa.

Oggi, grazie all’avanzare di tecnologie che sfruttano l’IA, per lo screening dei curricula si fa sempre più uso di applicazioni che si basano su algoritmi di Machine Learning e tecniche di Data analysis. Ciò offre al settore HR strumenti di valutazione in grado di elaborare e analizzare una grande quantità di dati rendendo le operazioni di recruiting più efficienti.

Secondo Human Resource Executive, il principale organo di informazione del mondo HR, l’Intelligenza Artificiale è l’arma segreta dei professionisti delle assunzioni e può sollevarli da compiti ripetitivi e monotoni, dando loro più tempo per attività che richiedono empatia, creatività e grandi abilità comunicative. Ciò consente ai team HR di valutare in maniera più approfondita i candidati, scoprendo aspetti che altrimenti passerebbero inosservati.

Inoltre, l’Intelligenza Artificiale applicata al recruiting permette di prendere in considerazione tutti i candidati per determinare l’esperienza, il background e le qualifiche più rilevanti, a differenza dei metodi tradizionali di reclutamento, che costringevano i recruiter a ridurre il bacino di talenti a una dimensione che potesse essere valutata realisticamente.

Vantaggi dell’IA per le aziende nello screening dei CV

L’uso dell’Intelligenza Artificiale per lo screening dei cv ha tre grandi vantaggi per le aziende:

  • risparmio di tempo e risorse, grazie a strumenti come gli ATS (Applicant Tracking System) che confrontano i curriculum con parametri predeterminati. Accelerare lo screening iniziale permette ai recruiter di concentrarsi sulle attività più importanti, come ad esempio lo svolgimento di interviste ai candidati selezionati;
  • capacità di analizzare una mole di dati molto più ampia rispetto a quanto potrebbe fare un essere umano, fornendo così una visione più completa dei candidati e delle loro competenze;
  • meno soggettivismo nella valutazione dei candidati. Gli algoritmi sono oggettivi e non influenzati da pregiudizi od opinioni personali. Ciò garantisce una selezione imparziale, che aiuta le aziende a identificare i candidati più qualificati, riducendo il rischio di scegliere una persona non idonea alla posizione da ricoprire.

Come scrivere un CV a prova di algoritmo?

Il cv europeo è oggi il formato più usato per candidarsi a una posizione lavorativa, ma con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale non basta più una semplice lista di esperienze e qualifiche per essere selezionati.

Scrivere un cv ottimizzato per essere letto e interpretato efficacemente dagli algoritmi di selezione, come quelli usati nei sistemi di tracciamento delle candidature, è importante per aumentare le possibilità di essere notati dai recruiter.

Ecco alcuni suggerimenti per scrivere un CV a prova di algoritmo:

  • Parole chiave pertinenti
    • Analizzare attentamente l’offerta di lavoro e identificare le parole chiave
    • Includere le parole chiave nel CV, specialmente nella sezione delle competenze e delle esperienze professionali
  • Formattazione semplice ed efficace
    • Evitare layout complessi e formattazioni eccessive
    • Usare un formato di testo semplice senza colonne o tabelle
  • Sezioni chiare e organizzate
    • Suddividere il cv in sezioni chiare come “Formazione”, “Esperienze Lavorative”, “Competenze”
    • Assicurarsi che il testo sia facilmente leggibile e ben strutturato
  • Titoli e sottotitoli
    • Usare titoli chiari per ciascuna sezione (es. “Esperienza Professionale”, “Formazione”)
    • Usare sottotitoli per distinguere le diverse responsabilità ricoperte e competenze acquisite nelle proprie esperienze lavorative
  • Risultati quantificati
    • Usare numeri e dati concreti per i risultati raggiunti. Anziché scrivere di aver “Gestito progetti” è meglio scrivere di aver “Gestito con successo 5 progetti contemporaneamente, riducendo i tempi di consegna del 20%”
  • Grafica semplice
    • Evitare l’uso eccessivo di grafici, immagini o elementi grafici complessi perché gli ATS potrebbero non interpretare correttamente queste componenti
  • Verbi di azione
    • Usare verbi d’azione (“coordinato”, “gestito”, “organizzato”) per descrivere le proprie responsabilità e competenze. Questi verbi indicano un’attività concreta e aiutano gli algoritmi a identificare le competenze in modo più preciso
  • CV personalizzato per ogni posizione
    • Adattare il CV per rispecchiare le specifiche della posizione a cui ci si sta candidando
    • Modificare le parole chiave in base alle richieste dell’offerta di lavoro
  • Link al profilo LinkedIn o al proprio portfolio
    • Se si ha un profilo LinkedIn o un portfolio online, inserire il link nel CV per fornire ulteriori informazioni e dimostrare le proprie competenze
    • Assicurarsi che queste risorse siano aggiornate e in linea con le informazioni fornite nel CV
  • Revisore umano
    • Nonostante l’uso di algoritmi per lo screening dei CV, è sempre importante far revisionare il proprio CV a una persona di fiducia per correggere eventuali errori ortografici e grammaticali e assicurarsi che sia ben scritto
    • La revisione umana può aiutare a identificare eventuali problemi di formattazione o di leggibilità che gli algoritmi potrebbero non rilevare.

Domicilio digitale: cosa devi sapere per usarlo al meglio

Domicilio digitale: tutto quello che devi sapere per utilizzarlo al meglio

Digitalizzazione e PA: cosa cambia con il domicilio digitale

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione è un passo avanti significativo per rendere i servizi più accessibili ed efficienti per i cittadini. In questo contesto il domicilio digitale ha un ruolo fondamentale nel processo di digitalizzazione del Paese.

In sostanza è uno spazio online dove i cittadini possono ricevere comunicazioni ufficiali in modo sicuro, tracciabile e veloce e che garantisce alla PA mittente l’effettiva consegna con piena validità legale delle stesse.

Il domicilio digitale porta il concetto di residenza fisica nella dimensione digitale e migliora il rapporto tra istituzioni, imprese e cittadini perché semplifica la consegna di atti amministrativi, legali e burocratici (multe, avvisi, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali).

Che cos’è il domicilio digitale

Il domicilio digitale è un indirizzo di recapito virtuale che può essere eletto presso un servizio di Posta Elettronica Certificata (PEC) o un Servizio Elettronico di Recapito Certificato Qualificato (SERCQ). Non può essere condiviso con altri, ma è personale e inalienabile.

Il domicilio digitale gioca un ruolo cruciale nella trasformazione digitale in quanto contribuisce a rendere più efficienti e sicuri i processi amministrativi e burocratici.

Caratteristiche principali del domicilio digitale:

  • sicurezza: è uno spazio online protetto usato per l’invio di comunicazioni ufficiali solo al titolare del domicilio digitale;
  • tracciabilità: le comunicazioni sono sempre associate a una data e sempre reperibili in un unico luogo;
  • efficienza: l’uso del domicilio digitale riduce i tempi di consegna e azzera i rischi di smarrimento o mancata ricezione connessi alle tradizionali comunicazioni cartacee;
  • sostenibilità: la dematerializzazione dei documenti tutela l’ambiente perché riduce il consumo di carta;
  • economicità: l’invio digitale degli atti riduci i costi connessi all’uso di carta e quelli delle tradizionali raccomandate;
  • accessibilità: il domicilio digitale è accessibile 24/7, da qualsiasi dispositivo connesso a Internet;
  • validità: le comunicazioni inviate tramite domicilio digitale hanno lo stesso valore legale di quelle inviate in forma cartacea.

Che cos’è INAD

INAD è l’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.

Nato dalla collaborazione fra AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, INAD è un registro pubblico online a cui ci si può iscrivere inserendo un indirizzo domicilio digitale PEC scelto per ricevere le comunicazioni della PA con valore legale.

Possono eleggere il proprio domicilio digitale mediante registrazione nell’INAD:

  • le persone fisiche con almeno 18 anni e che abbiano la capacità di agire;
  • chi svolge una professione non organizzata in ordini, albi o collegi ai sensi della legge n. 4/2013;
  • gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione allINI-PEC, l’elenco che raccoglie gli indirizzi PEC delle società e delle imprese individuali iscritte al Registro delle Imprese e dei professionisti iscritti a ordini e collegi professionali.

Come avere il domicilio digitale gratis con SpidMail di Namirial

SpidMail di Namirial è la prima PEC completamente gratuita in ricezione (solo gli invii “certificati” sono a pagamento) attivabile solo con SPID.

La soluzione di Namirial per il domicilio digitale è un servizio innovativo pensato per l’uso personale, che consente di inviare e ricevere comunicazioni digitali tramite qualsiasi dispositivo connesso a Internet, con lo stesso valore legale della classica raccomandata con ricevuta di ritorno.

Inoltre, con SpidMail è possibile registrarsi all’INAD e avere un canale di comunicazione diretto con la PA per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali, senza la necessità di recarsi fisicamente nei diversi uffici, con un conseguente risparmio di tempo e denaro.

Il cittadino può utilizzare le sue credenziali SPID sia per registrare la prima volta il proprio domicilio digitale che per accedere e utilizzare SpidMail quotidianamente. Nel caso in cui non si disponesse delle credenziali SPID, con Namirial è possibile attivare la propria identità digitale in modo facile e veloce.

Tra le attività che si possono svolgere online con SpidMail ci sono:

  • gestire la comunicazione con il proprio Comune o con altri enti;
  • dialogare in via ufficiale con il proprio condominio;
  • disdire utenze o polizze assicurative;
  • ricevere la busta paga su un canale certificato;
  • inviare la domanda di partecipazione a concorsi pubblici;
  • chiudere il conto corrente.

Quali sono le principali caratteristiche di SpidMail Namirial

Il domicilio digitale SpidMail è l’unico servizio che attualmente consente di ricevere gratis per sempre la posta certificata. Inoltre, è già pronto per il recapito qualificato internazionale rispetto al regolamento eIDAS e allo standard REM, in quanto identifica in modo forte il titolare.

Ecco quali sono le caratteristiche di SpidMail:

  • 1 GB di spazio;
  • 1 invio certificato incluso all’attivazione;
  • + 2 invii certificati se attivi SpidMail con il tuo SPID Namirial;
  • Accesso esclusivo alla casella dalla webmail di SpidMail;
  • Notifica di ricezione su e-mail ordinaria;
  • Invii certificati aggiuntivi a partire da 0,60 euro + IVA per invio. Sono inoltre disponibili:
    • pacchetti da 5 invii certificati al costo di 7,99 € + IVA;
    • pacchetti da 10 invii certificati al costo di 11,99 € + IVA;
    • pacchetti da 20 invii certificati al costo di 19,99 € + IVA;
    • pacchetti da 50 invii certificati al costo di 29,99 € + IVA
  • Bonus invito: per ogni persona che attiva gratuitamente SpidMail tramite il tuo link, ottieni 1 invio certificato gratuito.

– «SpidMail, il primo domicilio digitale gratis per sempre che rivoluziona il tuo modo di gestire la burocrazia di tutti i giorni. Scopri come attivare SpidMail di Namirial»

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